Welcome è il primo brano nato da pochi accordi e qualcosa da raccontare tra la nebbia della città di Rovigo.

TESTO:
Forse è vero che non c’ero mai
ma ciò che mi suonava in testa sai non ti importava
e quante volte ho visto lettere passare sotto la fessura della porta

Senza vederti, senza sentirti,
nonostante il nostro poco spazio ci sembrasse casa
non avrò il tempo penso neanche di vestirmi

Non sento più quel freddo
E riempirò con l’oro tutte le cose che ho perso
Non vedi che sto meglio
Da sempre tra i secondi senza mai fermare il tempo
Con tutto questo vento
che spazza via i colori ma lasciandone lo spettro
Non chiedermi se leggo
quel welcome rovinato nel tappeto che calpesto

Mentre ti chiedi come fa
a stare in piedi
Se avresti detto che è impossibile

Se tremi svegli la città
e partono i treni
Aspetteresti il prossimo impassibile

Forse è vero che non c’eri mai
ma ciò che ti suonava in testa sai non mi importava
e quante volte hai visto lettere passare sotto la fessura della porta

Non sento più quel freddo
E riempirò con l’oro tutte le cose che ho perso
Non vedi che sto meglio
Da sempre tra i secondi senza mai fermare il tempo
Con tutto questo vento
che spazza via i colori ma lasciandone lo spettro
Non chiedermi se leggo
quel welcome rovinato nel tappeto che calpesto

Welcome - Demo

Una parentesi nata dalla necessità di distillare una sonorità introspettiva e autentica posata sulle radici della città di Rovigo attraverso parole e note trascinate dalla corrente dell'adigetto.

(ATTENZIONE: in questa pagina non troverete beat comprati o preconfezionati, ma schitarrate disordinate e idee confuse nate da due sole mani)

ADIGETTO ♒︎