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Angiolino (al secolo Angelo Graziani) è un giovane cantautore viareggino che si divide tra l’attività di artigiano e varie esperienze artistiche legate al teatro di strada, in particolare quella maturata con la compagnia “I Chicchi d’Uva”.
La sua carica eversiva nasce da un interessante impasto tra l’eredità del cantautorato italiano - fino ad attingere talvolta direttamente al repertorio degli chansonniers francesi in cui quest’ultimo affonda le proprie radici - e spunti originalissimi, legati ai propri interessi nei confronti della fiaba e della filastrocca popolare, cui lo riconduce del resto la propria attività di saltimbanco.
La sua scrittura musicale riprende in parte la tradizione della canzone italiana cosiddetta jazzata (che passa attraverso Carosone, Tenco e Conte),  ma risente anche di altre tipologie di ascolto,  come certo progressive anni ’70 e certo punk “nostrano”, che insieme contribuiscono a creare uno scarto rispetto ai citati autori. 
L’immaginario artistico di Angiolino narra di un quotidiano vissuto e visto in chiave surrealista, o comunque non realistica, di cui si prediligono gli aspetti più bizzarri e imprevedibili, spesso nascosti dietro gesti ovvi e miseri automatismi. I suoi testi sono popolati ora da presenze metafisiche, ora da deformazioni grottesche della realtà, che sortiscono tuttavia l’effetto di uno stupore soft, come se fossero osservate da qualcuno che, dandole per scontate, travisi il confine tra allucinazione e sguardo critico sul mondo.
E di sguardo critico, e veramente lucido, si deve invece parlare, visto che Angiolino non manca di una certa carica sarcastica nei confronti dei mass media, del consumismo, del clericalismo, dell’ipocrisia di istituzioni la cui credibilità sia stata data una volta e per tutte. Angiolino ha il coraggio di dire le cose su molti aspetti del reale, non ultimo quello dei sentimenti, per il quale ama affidarsi ai “consigli di un bambino”, confermando la volontà di una visione esatta nel suo essere arazionale. 
Veicolo prezioso di  tutto questo è una naturale voce dal registro basso, straordinaria, che talora lascia il posto al parlato e al recitato, in virtù delle già citate doti attoriali.

di Elena Lencioni e Andrea Garibaldi

Angelo Graziani: voce, chitarra
Daniele Domenici: basso elettrico, pianoforte
Andrea Garibaldi:  batteria, percussioni, pianoforte
Luca Bellotti: sax tenore e soprano, ocarina, flauto


Angiolino & his band

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