“gm”

ho perso tempo a cercare te mentre cercavo me in una tazzina del caffè no
quella pizza sul muretto, la mia mano sul tuo petto, sole caldo nella tenda, era la giornata mia perfetta 

mi chiedevi dei pantaloni beige e del mio accendino 
ma la tua domanda era :”con cosa li abbino?”
quei bei ricordi stesi sul sofà e mi dicevi sempre umiltà prima di tutto ero un pezzo unico ma poi tu mi hai distrutto

ma sai che io ti aspetterò 
su quella panchina e su quella vicina
con quel labello e la mia biga 
col cuore in mano e tutta la sfiga;
ma io non parlerò
ho le emozioni scritte in fronte con la matita 
senza una gomma bocca cucita
il tombino storico storia proibita

le parole di quel vicino, le pannocchie verdi sul cestino 
la tua mira era scarsa 
certo che per prendermi non ci vuole una laurea 
la tua mano calda nella mia
abbracciati sotto la coperta 
brividi lungo il mio corpo
mi dicevi era diverso ,ma ora chi ha torto

ma sai che io ti apprezzerò
per quella cazzata e per la successiva
col mio  labello e la tua biga 
col cuore rotto e la mia sfiga;
io mi addormenterò 
aspettando il tuo “gm” della mattina 
chiudo la porta,cuffia smarrita 
stessa giornata ,sembra infinita

prima o poi io mi stancherò 
seduta da sola su quella panchina
senza più niente incrocio le dita
lega le scarpe siamo in salita

io mi abituerò 
con la sveglia alle 7 della mattina
senza un messaggio, zero vita
il tuo nome perso in rubrica .

“gm”

“lacci”
è successo tutto per gioco, gm ora è solo un ricordo
e adesso lo sarò anche io, dal momento che ti dirò addio
ti aspetterò su quel bus che non passerà mai più 
sui  gradini cercando parole, più grandi di te e di me messi insieme

le converse slacciate, le mani ghiacciate
fuori al freddo ma con un tempismo perfetto non ci alzavamo 
dal letto
dalla fila C alla fila H
senza pensieri problemi da soli sul tetto, lasciandoci dietro tutto

stesi sopra l’asfalto
non sentire più la musica è in dato di fatto
forse è tutta colpa dell’alcol 
quel peso sulle mie spalle, si alzava un poco più su bastava un tuo sguardo 
non mi importa il come e il quando

le sere a fumare,quel film fa guardare
su quel balcone giocare a contare le stelle
con il batticuore a mille

 parole mai banali in quei messaggi vocali
la tua voce è come inchiostro nella mia mente
vorrei sentirmi così per sempre 

e ora camminerò sola, aspettandoti sopra quel bus senza meta 
quando il tuo azzurro era anche il mio
ora è il momento di dirci addio

“lacci”

scrivo una canzone ogni volta che qualcuno mi lascia, se ti senti preso in causa fai bene.

annabrollo

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