Organico Inorganico animale vegetale 
Dall’algido diamante fino al laido maiale
Ognuno ha la sua forma bella o brutta che appaia
Ognuno ha la sua forma tranne la ghiaia…


6 La Forma Del Badile

 Le idee mi sguazzano dentro il cervello 
Come cavedani in un ruscello
Ma per un morbo o uno scherzo del caso
Le idee si fermano a livello del naso…


5 Blocco Creativo

Spalle al mulo, ti troverai
Spalle al Mulo, forse nei guai
Aspettando se il calcio ti arriva
In balia di una bestia testarda e cattiva…


1 Spalle Al Mulo

Da "Spalle al Mulo"

Salve, Salve, Salve gente,
sono il mulo della canzone precedente,
sono un tipo esuberante,
più creativo che costante,
uno scherzo del destino
mi costringe a lavorare
a sudare a smadonnare
a subire a capo chino
qui mi spaccano la schiena
per un pugno o due di avena 
son ridotto da fare pena
agganciato alla catena

Ma un bel giorno capirete 
Tutto questo cambierà
come è vero che mi chiamo BAL-THA-ZAR

Qui mi dicono “sei un mulo”
devi prenderla nel BEEP
ma raccontala al cammello
io ci ho cuore e ci ho cervello
non ci sto sotto padrone
sogno la rivoluzione
nel frattempo son scontento
tiro peti controvento
tiro avanti a bene meglio
prima o poi farò lo sbaglio
con qualcuno me la piglio
poi si sa che scalcio a raglio
Per cui non ti meravigli
Se ti scalcio nella schiena
come è vero che mi chiamo BAL-THA-ZAR


2 Balthazar

Da "Spalle al mulo"

Son seduto nel salone
Circondato da scacchiere
Case bianche case nere
E’ iniziata la tenzone.
E mi faccio preferire
Per la bella posizione
Resto ancora a valutare
Le mie mosse : tutte buone

Scegliere
Non è mai stato facile
Non è nella mia indole
Io preferisco attendere
Muovere
E’ un peso insopportabile
Se le teorie non mancano
Tra il dire e il fare c’è di mezzo un ma

Non sarà certo un pedone
A guastarmi la partita
Il mio gioco è superiore
Più capaci le mie dita
Cerco una combinazione
Si avviluppano i pensieri
Vorrei tanto ricordarmi 
Cosa fare degli alfieri

Scegliere
Non è mai stato facile
Non è nella mia indole
Io preferisco attendere
Muovere
E’ un peso insopportabile
Se le teorie non mancano
Tra il dire e il fare c’è di mezzo un ma

Una svista inelegante
Mi ha privato del cavallo 
E mi fa perdere all’istante
Non mi resta che uno stallo 
Guardo mogio l’orologio
Corre il tempo senza affanno
Se cadesse la bandiera
Non sarebbe poi un gran danno …

Scegliere
Non è mai stato facile
Non è nella mia indole
Io preferisco attendere
Muovere
E’ un peso insopportabile
Se le teorie non mancano
Tra il dire e il fare c’è di mezzo un ma


3 E Mi Faccio Preferire

Da "Spalle al Mulo"

I cani non mi abbaiano
I gatti non mi fusano
Le donne non mi filano
Gli amici non mi cercano
Ma perché, perché, perché?

I giorni sempre uguali
Le notti tali e quali
Monotonia profonda
Il buio mi circonda

Ma perché, perché, perché?

Perché sei morto
E non te ne sei accorto
Sdraiato in una bara
Non è una cosa rara … capita…
Perché sei morto
E non te ne sei accorto
Quel giorno il funerale
L’abbiamo fatto per te (proprio per te)

Amico ti ringrazio
In effetti spiega tutto  (così si spiega tutto)
A ‘sto punto mi rilasso
Ti saluto. Ciao. A presto.


4 Perché

Da "Perle in pasto ai ciechi (Bobbi Ghiaia, 2016).

Si sa che ormai la musica non ha niente da dire.
Da quando è morto Bach è stato un mesto inacidire.
Ma ecco all’improvviso arriva Bobbi Ghiaia 
Ma ecco all’improvviso arriva Bobbi Ghiaia 
Le note son rinate le parole non son vuote
Le orecchie si distendono gaudenti e  risanate

E tu mi dici boh, e tu mi dici bah, e tu mi dici mah?
Tu non vuoi riconoscere che ho fatto centro.
Perché sei un gran bastardo. Bastardo dentro.

Ho inventato un farmaco del tutto naturale
Senza usare chimica niente di artificiale
Sette bacche di ginepro, quattro cacche di puledro
E sudore di castoro dopo un’ora di lavoro
Potrebbe far  ricrescere i capelli al Presidente
Farà  passare il cancro di sicuro a tanta gente

E tu mi dici boh, e tu mi dici bah, e tu mi dici mah?
Tu non vuoi riconoscere che ho fatto centro.
Perché sei un gran bastardo, Bastardo dentro.

Da ultimo ti informo che a tempo perso
Ho trovato la via dell’Armonia  per l’Universo
Si tratta di vietare l’utilizzo del formaggio
Almeno l’utilizzo alimentare
E di seguire poi le direttive di un re saggio
Che certo io potrei degnamente impersonare

E tu mi dici boh, e tu mi dici bah, e tu mi dici mah?
Tu non vuoi riconoscere che ho fatto centro.
Perché sei un gran bastardo, Bastardo dentro.




Sei un bastardo

Da "Perle in pasto ai ciechi (Bobbi Ghiaia, 2016)"

Un collega di Milano
Nel comporre una canzone
Ricercava un nome strano
Che attirasse l’attenzione.
Una marca di scarpette
Del bresciano anni settanta
Associata a un nome antico
Sciagurata l’assonanza
Il collega lo rispetto
Anche adesso che è in TV
Ma un fantastico animale
Certo merita di più.

Catoblepa… Catoblepa
Catoblepa

Il cantante lo ringrazio
Ma a un quadrupede ungulato
Regalare due scarpette
Pare alquanto inappropriato
Catoblepa mi han chiamato
Perché guardo verso il basso
La mia testa pesa troppo
Sollevarla io non posso
Il mio sguardo paralizza
Il mio alito è letale
Mangio erbe velenose
Ma non me la passo male.
Passa il tempo meditando
La pazienza è gran virtù
Non pretendo mica tanto:
Non scambiarmi con lo gnu

Catoblepa… Catoblepa
Catoblepa



Il Fantastico Animale

da "Perle in pasto ai ciechi (Bobbi Ghiaia, 2016)"

Conoscerai il pensiero positivo 
E l’ottimismo della volontà
Per quanto mi rallegri di esser vivo
Colgo un alone di precarietà
Di fronte ad un ostacolo eccessivo
Che mi si para innanzi con slealtà
Meglio un approccio un po’ meno aggressivo
E ammettere sereno la realtà 

Questa volta non ce la fo
Questa volta non ce la fo
Fingere a che pro?
Io non ce la fo!
Questa volta non ce la fo


Non Ce La Fo

da "Perle in pasto ai ciechi (Bobbi Ghiaia, 2016)"

Il legno è un materiale degno
Il fero è un materiale vero
Il vetro ci si vede di dietro
Ma prediligo il poliuretano espanso

Un di-isocianato ed un poliolo
E opportuni catalizzatori,
In grandi laboratori, han creato una schiuma lieve come una piuma
Oh… Poliuretano Espanso!
Oh… Poliuretano Espanso!

Col poliuretano espanso
Ci ho fatto un materasso
L’ho fatto bello grosso, L’ho dipinto di rosso, L’ho portato dabbasso
Oh… Poliuretano Espanso!
Oh… Poliuretano Espanso!

E adesso sono sul balcone
In piedi sulla ringhiera
Da tanto ammiro la Cagnotto, son girato di spalle e poi mi butto di sotto
Oh… Poliuretano Espanso!
Oh… Poliuretano Espanso!

Sarà un tuffo elegante
Mi applaudirà tutta la gente
Poi puff sul materasso , famoso finalmente,  senza rischiare niente.
Oh… Poliuretano Espanso!
Oh… Poliuretano Espanso!

Un salto e son nel vuoto,
Carpiato Rovesciato
Poi atterro in allegria … 
(A  meno che Tobia non l’ha portato via).
Oh… Poliuretano Espanso!
Oh… Poliuretano Espanso!


Poliuretano Espanso

Le radici di Bobbi Ghiaia sono nella cantine  della Bologna demenziale degli anni 70/80. Quando gli amici lasciano la cantina si dimenticano di Bobbi (sosterranno in effetti di non essersi mai accorti della sua presenza). Lo ritrovano i Vigili del Fuoco durante un controllo a seguito del terremoto del 2012 (cogliendolo in atteggiamenti non  convenzionali con una pantegana).  Ritornato alla luce Bobbi familiarizza a suo modo con le moderne tecniche di registrazione digitale e pubblica il suo primo album “Spalle al Mulo”.  Sono gli stessi Vigili del Fuoco, avendolo ascoltato,  a ricondurlo in cantina.