CITTÀ OLTRE L'UMANO: UN APPROCCIO ANTROPOLOGICO 
 ALLA NATURA NELLE AREE URBANE
Basandosi su una ricerca in corso che sto conducendo a Latina, questa conferenza presenta intuizioni antropologiche sulle relazioni tra città e natura oltre gli approcci ecosistemici e neoliberisti.

La Terra sta diventando un pianeta urbano, con la stragrande maggioranza della sua popolazione che si sposta verso le aree urbane e con la sua superficie sempre più incorporata nella copertura urbana.
Questo cambiamento epocale sta riconfigurando il ruolo delle città nella rete della vita e richiede nuovi modi per esplorare le ecologie 
 urbane e per capire come queste possano essere indirizzate verso il miglioramento delle relazioni socioecologiche. Tracciare nuovi modi affinché le società umane possano ridisegnare questi ambienti è quindi diventata una delle questioni chiave del 21° secolo.

Gli approcci egemonici enfatizzano le funzioni ecologiche in termini di mitigazione, prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici, concentrandosi su caratteristiche misurabili, da valutare come
“servizi ecosistemici”, “soluzioni basate sulla natura” e “capitale naturale”. Di conseguenza, questi approcci adottano spesso una logica di mercato che assegna valore economico alla natura non umana, attribuito attraverso metodi di valutazione standardizzati e generalizzabili. In tal modo, attuano una riterritorializzazione che trasforma i parchi urbani tanto in “soluzioni verdi” quanto in nuovi spazi per l’espansione e la riproduzione del capitale. Un modello di questo tipo è stato criticato per le sue carenze nell’affrontare le questioni di giustizia socio-ambientale e perché incorporato in una mentalità neoliberista inquadrata nel divario natura/cultura.
Attingendo a una varietà di fonti, questa conferenza introduce brevemente la genealogia del divario natura/cultura e le sue articolazioni nell'architettura urbana, discutendo i problemi di questo approccio in relazione con l'Antropocene e la crescente urbanizzazione. Presenta critiche antropologiche che mettono in discussione il concetto di sostenibilità e suggerisce invece “convivialità”, come concetto alternativo che è stato recentemente portato avanti in relazione ai giardini urbani, agli spazi pubblici e alle relazioni multispecie nelle aree urbane. Facendo leva sulla convivialità, la conferenza si conclude con una riflessione sulle zone umide marginali/abbandonate di Latina e sul ruolo che esse possono svolgere nella definizione di nuove relazioni socioecologiche nelle
città.

Cities Beyond The Human di Paolo Gruppuso

Latina, città nuova, presenta opportunità d’osservazione sociale che costituiscono un unicum all’interno del
panorama nazionale: in un paese dove le origini della stragrande maggioranza dei centri urbani risalgono
all’antichità, una città di appena novanta anni offre la possibilità di osservare da vicino le modalità
attraverso cui si sono sviluppate le differenti rappresentazioni - e auto-rappresentazioni - dell’identità
locale, sia quella reale e che quella presunta (o percepita).
Attraverso l’analisi di vicende storiche abbastanza recenti e ben documentate, è possibile ricostruire una
composizione etnosociale stratificata, conseguenza di momenti migratori ben definiti, oltreché di eventi e
luoghi dall’alto valore simbolico (il Campo Profughi, il Villaggio Trieste, l’arrivo dei “tunisini” negli anni 70).
Analizzando questa stratificazione, si tenterà di arrivare a definire in maniera più precisa – e cioè al di là dei
miti spesso funzionali solo a logiche politiche di occupazione del potere – l’intrinseca originalità e
complessità del tessuto socioculturale cittadino, potenzialmente portatore di orizzonti nuovi e futuribili, e
invece condannato (addestrato?) a rimasticare continuamente quel breve pezzetto di storia vissuta
nell’intento – astratto e impossibile - di riuscire a definire sé stesso.

Etnosocial Layering In A Brand New City di Carlo Miccio

La Casa dell'Architettura è un Istituto di cultura urbana di Latina fondato nel 1998.

Casa dell'Architettura Latina