Ma va bene così è una canzone che parla del ricordo di una relazione finita male, ma non malissimo. La malinconia c'è, come sempre, ma viene superata dal desiderio di guardare in avanti, conservando quello che di buono è stato condiviso tra due persone, le serate passate sul divano tra film, canne e momenti diventati ormai ricordi.

Testo di A. Tiby
Posto una storia per vedere se l’hai vista            
anche stavolta sta mania te la dà vinta      
oppure non c’ho pensato   
e sono rimasto bloccato          
nell’algoritmo che non mi rimette in pista   

Fumo una siga mentre esco a fare un giro in moto 
andar lontano poi alla fine non costa neanche poco
volevo viaggiar leggero
col tempo e il cuore sereno
ma nel mio casco balla dentro solo il tuo ricordo 

Ma va bene così                                                           
se ora siamo rimasti tanto distanti
e se mi guarderò indietro   
sarà solo per poi andare ancora avanti

E allora cambio e passo dalla sella al mio divano  
solo che adesso sembra sempre tutto un poco strano
perché c’è ancora il tuo culo
segnato sopra il cuscino     
e sai che io le pulizie le faccio proprio accazzo   

Sti muri parlano di canne film e di risate
cene arrangiate all’ultimo la sera quando è estate   
e se potessimo avere       
una notifica push                                          
quando viviamo dei momenti che non scorderemo  

Ma va bene così                                                           
se ora siamo rimasti tanto distanti
e se mi guarderò indietro   
sarà solo per poi andare ancora avanti

E ogni tanto ci penso
cosa saremmo adesso  
avendo preso strade differenti
e mi fa male pensare    
che se avessi voluto           
avrei potuto dare del mio meglio  

ma che importa se    
questi miei castelli  
potranno mai avere un senso?   
quel che è importa è che  
ora qui con me  
per compagnia c’è solo un gran silenzio


Ma va bene così                                                           
se ora siamo rimasti tanto distanti
e se mi guarderò indietro   
sarà solo per poi andare ancora avanti

Ma Va Bene Così

YOU - rigorosamente tutto in maiuscolo - è una lettera d'amore post-punk. Parla di una donna fantasiosa, un po' femme fatale e un po' angelo custode, che si veste di rossetto e vodka e ti porta a vedere il futuro dall'orlo di un burrone. 
Mezza in inglese mezza in italiano. Perché? Perché sì.
Da ascoltare a tutto volume.

Testo (di L.Montecchi)
Let me rephrase I'm not good at talking
Let me get drunk I'm up for a ride
Let me believe there's a better tomorrow
Stay some more time I came for you

Put on your dress of lipstick and vodka
Lead me to my next better mistake
Bless my soul with your sex and your sorrow
Don't fuck around I came for you

YOU, you, you, you

Dove mi porti a vedere il futuro?
Ho un mazzo di carte, la regina sei tu
Dicon che l'uomo non sa volare, a me hai insegnato a farlo tu

Dammi la mano c'è dentro un segreto
Fuori c'è il vuoto, buttiamoci giù
Prendi la rosa e dammi la spina
Quella che qui mi hai piantato tu

YOU, you, you, you

Ragazzo di Milano è la prima canzone scritta e prodotta dai Soft Porn Unicorns. Una riflessione malinconica e allegra sul percorso artistico e di vita di un trentenne che si ritrova a fare i conti con la fine di un amore.

L'introspezione del protagonista viene accompagnata dalla melodia delle chitarre, da una linea di basso presente e solida, in un crescendo melodico che esplode nella sezione noise del solo di chitarra, fino al grido d'aiuto delle ultime battute.

Il ragazzo vive a Milano e, dato che non siamo bravi con i titoli, l'abbiamo chiamata proprio così: Ragazzo di Milano.

Testo (di A.Tiby e L.Montecchi)

Speranze e cassetti dissolti con gli anni
Sogni che un tempo volavano alti
Ricordi rubati che davano un senso A giorni che ora mi trovano spento
E quel che sento non vale l’inchiostro
Davvero ci speravo quand’ero ragazzo
Ora da cresciuto non credo più a niente
Improvvisiamo le rime Non meritiamo parole cattive
Risparmio gentilezza per quando troverò qualcuno
Che mi faccia stare vivo

Come se fossi un Beatle dico
Stand by me girl Con te mi sento libero
Questo grigio intorno ora è limpido
Stand by me girl In questo albergo stupido



Con te voglio stare sdraiato sul vento
Staccati dall’iPhone vieni qui a letto
Immagini fatue di un tempo mai nato 
Litigo con questo specchio spietato
E come sempre ha ragione lui

Sei un freddo ricordo di un giorno a Milano
Triste Corso Lodi dove ci amavamo
E scendo a Loreto, tu non mi aspettare Che questa sera c’ho altro da fare
Voglio stare solo voglio stare male per sentirmi ancora vivo

Come se fossi Stephen scrivo
Stand by me Girl Con te mi sento stupido
E rido e addio in questo cielo squallido
Stand by me girl Mi spieghi quel sorriso



Voglio stare solo voglio stare male
Voglio stare solo voglio stare male
Voglio stare solo voglio stare male
Voglio stare solo voglio stare male

Ragazzo Di Milano

red cherries

d r o w n (instrumental)

GHOST

Ɠ۞ሀᎥበᖱᏍ

heard this in my head on accident whilst going 2 daydream about someone cute but they ended up being mean so rip

focus

corporeal

short and bitter

“Il pianista” di oggi è Riccardo Schwartz, che per la tv Stingray Classica ha realizzato l’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven sul pianoforte “Mago Merlino” nella Fazioli Concert Hall. Nelle sue interpretazioni, e nel dialogo con Luca Ciammarughi, viene fuori la particolare altezza del pensiero di questo musicista, capace di dare una visione profondamente autentica e umana del mondo sonoro beethoveniano.

Il pianista 23-6-2020 Riccardo Schwartz

:///memories from a distant future

digital impression
&
soundtrack for a lost video game:
out for @kaisekidigital

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red cherries

drainabyte

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