Oggi apro il mio canale soundcloud https://soundcloud.com/economia_italia , qui troverete le interviste in versione integrale. L’obbiettivo di questo ciclo è quello di dare una visione del panorama politico italiano degli under 30. Ho voluto dare la possibilità a tutti i giovani di mettersi in gioco ed in discussione. 

Agli esponenti saranno poste quattro semplici domande, la particolarità sta nel fatto che i temi affrontati saranno gli stessi per tutti. Questo permetterà all'ascoltatore di acquisire un profilo dell’esponente politico non influenzato dall'intervistatore. Spero apprezziate l’iniziativa.

https://telegra.ph/Intervista-ad-Alessandro-De-Bernardis-PD-candidato-consigliere-comunale-a-Bergamo-04-20

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Intervista ad Alessandro De Bernardis (PD), candidato consigliere comunale a Bergamo

Seconda puntata del mio podcast che ci accompagnerà fino alle elezioni del 26 maggio https://soundcloud.com/economia_italia , qui troverete le interviste in versione integrale. L’obbiettivo di questo ciclo è quello di dare una visione del panorama politico italiano degli under 30. Ho voluto dare la possibilità a tutti i giovani di mettersi in gioco ed in discussione. 
Agli esponenti saranno poste quattro semplici domande, la particolarità sta nel fatto che i temi affrontati saranno gli stessi per tutti. Questo permetterà all’ascoltatore di acquisire un profilo dell’esponente politico non influenzato dall’intervistatore. Spero apprezziate l’iniziativa.
Il secondo della lista è Luca Maria Lo Muzio Lezza, candidato alle Europee per il partito pan-europeo Volt Europa. È nato a Bari 31 anni fa, ha studiato architettura al Politecnico di Bari. Ha completato la sua formazione con un master in bioarchitettura, certificazione e consulenza energetico-ambientale a Roma, città in cui attualmente vive e dove, oltre all'attività di progettista, fa l'assistente all'Università di Roma Tre. 
È sempre stato un appassionato di politica, ma non ha mai avuto una tessera di partito non trovando un partito che sposasse pienamente i suoi ideali ed avendo sempre guardato con scetticismo le dinamiche dei partiti tradizionali. Volt gli ha fatto cambiare idea.
La sua visione economica è molto particolare. Non si rifà ai dogmi liberali e sociali di altre connotazioni politiche, infatti a detta di Luca, si trovano nelle politiche di Volt sia argomenti di sinistra che di destra. La visione a parere mio è definibile positivista, ovvero abbandonano le astrattezze della destra e della sinistra, e si limitano a mettere in atto le politiche che hanno evidenze di funzionare per raggiungere il benessere umano. Durante l’intervista pone forte accento ai mercati regolamentati, come quelli dei taxi e delle figure professionali; nella sua ottica questi mercati andrebbero liberalizzati.
Il focus di Volt è il progetto europeo, questo è il VA che Volt vuole portare. Questo perché una visione economica ma anche politica di Lungo Periodo non può prescindere dalla visione europea; Volt vuole creare maggiore integrazione fra i popoli europei, per creare un popolo europeo. Volt è critica di questa Europa, ne denuncia la scarsa democrazia, ovvero la scarsa possibilità di movimento del parlamento. L’Europa ha la necessità di raggiungere la forza politica che possiedono Cina, Stati Uniti e Russia.
Secondo Luca votare Volt significa votare per un cambiamento di visione, non si parla più di stati nazione ma di stato continentale.
Volt propone fra le sue politiche l’UBI. Ma a differenza del M5S, Volt vuole prima sperimentare questa politica, su un orizzonte di 5 anni e ad una platea di 50 mila persone; non ne nega l’utilità sociale, ma vuole verificare la sua economicità. Se l’UBI diventasse una manovra a fondo perduto con unica fonte di finanziamento il debito pubblico allora non si potrebbe parlare di manovra positiva per l’Italia o per l’Europa. Luca critica aspramente il RDC così come visto da Lega e M5S, non tanto per il principio alla base di cui si fa anche lui portatore, ma per quello che ne risulta nella pratica: un sussidio che non spinge le persone a perseguire i propri obbiettivi, che non aiuta i senzatetto, che non aiuta le fasce più basse della popolazione.
Se volete approfondire questo è il link all’intervista: soundcloud.com/economia_italia/intervista-a-luca-maria-lo-muzio-lezza-volt

Buon ascolto!

Intervista a Luca Maria Lo Muzio Lezza (Volt)

Terza puntata del mio canale https://soundcloud.com/economia_italia , qui troverete le interviste in versione integrale. L’obbiettivo di questo ciclo è quello di dare una visione del panorama politico italiano degli under 30. Ho voluto dare la possibilità a tutti i giovani di mettersi in gioco ed in discussione. 

Agli esponenti saranno poste quattro semplici domande, la particolarità sta nel fatto che i temi affrontati saranno gli stessi per tutti. Questo permetterà all’ascoltatore di acquisire un profilo dell’esponente politico non influenzato dall’intervistatore. Spero apprezziate l’iniziativa.




Il terzo che ha accettato di essere messo a nudo è Nicola Ghisalberti, Più Europa, uno dei primi sostenitori di Della Vedova, candidato consigliere comunale per il comune di Bergamo a sostegno di Giorgio Gori. Nicola ha 26 anni ed è coordinatore di più Europa Bergamo e membro dell’assemblea nazionale di +Europa. 

Finite le superiori si è iscritto all’Università degli studi di Bergamo e ad aprile del 2018 si è laureato alla magistrale di Business Administration. Durante il periodo universitario ha collaborato con diversi giornali online, trattando temi economici e di sostenibilità ambientale, scrivendo su quest’ultimo due articoli per il Sole 24 Ore. Da poco è diventato socio di una piccola società immobiliare cercando di rinnovare l’attività e si occupa di business analysis in una multinazionale bergamasca da un anno.

Da qui la passione per la politica che sfocia circa due anni fa con un progetto che cercava di unire università, imprese e studenti.

Si sente molto legato all’equità intergenerazionale e alla tematica giovanile. Con la riforma Fornero ha sentito un forte stimolo che l’ha portato a schierarsi politicamente.

Sotto il piano economico distingue due ambiti, quello privato e quello pubblico. Lo stato, nella sua visione, deve ridurre la sua presenza, soprattutto sul piano burocratico: lo stato deve solo mantenere gli equilibri. Una visione che oggi verrebbe definita liberale. 

Come Alessandro De Bernardis cita la costituzione, in particolare l’articolo 34 “a scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.” 

Potremmo ridurre la sua visione ad uno stato minimo che interviene solo per regolare il mercato. 

Sul reddito di cittadinanza, come visto con i precedenti intervistati, non c’è una chiusura ideologica, quanto più pratica. Il problema principale è strutturale, secondo Nicola. La scuola non è stata preparata a questo cambiamento, e quando non sei pronto ai cambiamenti li subisci in senso negativo. +Europa quindi sarebbe anche a favore dell’UBI, affinchè sia utile come funzione ridistributrice. Durante gli studi, per esempio, un UBI può risultare utile per permettere alle persone di studiare nelle università sostenendo i costi e permettendo ai giovani di emanciparsi.



Se volete approfondire questo è il link all’intervista: soundcloud.com/economia_italia/ intervista-a-nicola-ghisalberti-europa-candidato-consigliere-comunale



Buon ascolto!

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Intervista a Nicola Ghisalberti (+Europa), coordinatore gruppo locale

Quarta puntata del mio podcast che ci accompagnerà fino alle elezioni del 26 maggio https://soundcloud.com/economia_italia , qui troverete le interviste in versione integrale. L’obbiettivo di questo ciclo è quello di dare una visione del panorama politico italiano degli under 30. Ho voluto dare la possibilità a tutti i giovani di mettersi in gioco ed in discussione. 

Agli esponenti saranno poste quattro semplici domande, la particolarità sta nel fatto che i temi affrontati saranno gli stessi per tutti. Questo permetterà all’ascoltatore di acquisire un profilo dell’esponente politico non influenzato dall’intervistatore. Spero apprezziate l’iniziativa.




Il quarto esponente intervistato appartiene al Movimento 5 Stelle, si chiama Simone Alecci, ha 20 anni e vive a Reggio Calabria, studia Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l'Università di Messina dove frequenta il primo anno. Si è diplomato al Liceo Classico, annesso al Convitto Nazionale T. Campanella, dove ha contribuito attivamente alla riuscita della Notti Nazionali del Liceo Classico e partecipato alla Quarta Edizione del Premio Poesia Giovani (indetto dall'Istituto Nostro Repaci di Villa San Giovanni) classificandosi terzo. È appassionato di informatica e politica, nel tempo libero si occupa di programmazione web.

Nell'estate del 2017 si avvicinò al Movimento 5 Stelle e vi aderì ufficialmente il 22 novembre dello stesso anno. Simone in quel periodo cercava un’alternativa, di sinistra, perché non si sentiva rappresentato e si è avvicinato ai pentastellati perché vedeva in loro un atteggiamento ed un programma più credibile rispetto ad altre forze politiche. Si riconosce nei valori fondanti il Movimento: onestà, democrazia diretta, euroscetticismo, ambientalismo. Simone ha a cuore la politica estera, denuncia uno scarso interesse da parte della stampa italiana su tematiche geopolitiche, avanza posizioni di neutralità, di revisione dell’Euro e di diversi trattati come la NATO. 

Identifica il Movimento come un movimento di sinistra populista euroscettico e sovranista ma al contempo progressista, ad esempio sostiene il matrimonio egualitario e provvedimenti quali l'eutanasia e la legalizzazione delle droghe leggere; specifica che il sovranismo 5 Stelle è un sovranismo di carattere economico, non di certo identitario; potremmo quindi riassumere questa visione su tre direttrici rendendo il progetto dei 5 Stelle a 3 dimensioni, nell’ideologia che ho colto in Simone. 

La visione economica di Simone Alecci è di stampo socialista e keynesiana; sogna un’Europa libera dall’Euro, ma comunque fortemente integrata e sociale. È a favore degli investimenti a deficit per far ripartire la crescita, è tendenzialmente contrario alle grandi opere, poiché ritiene prioritaria la manutenzione e il potenziamento delle strutture già esistenti. Sulla TAV sarebbe anche disposto a ricredersi sul "No", ma pensa che l’investimento, per il meccanismo europeo, sia un grave errore a livello contabile.

Nella visione di Simone l’Italia non deve avere priorità di crescita, quanto più di ridistribuzione: la crescita è si importante ma non quanto la ridistribuzione della ricchezza. 

Il RDC, secondo Simone, è un aiuto alle fasce più deboli, perché è più assistenzialista nei confronti di questa fascia. Quindi il REI è solo una particolarità del RDC. I 780€ non sono una mancia, ma una somma minima che le persone dovrebbero avere per poter sopravvivere. Ad avviso di Simone i 780€ servono per far uscire dalla povertà assoluta queste categorie, cosa che il REI non faceva, inoltre è convinto che il RDC possa portare ad una crescita dell'occupazione: per questo motivo è crede che nel momento in cui centri per l'impiego saranno potenziati si inizieranno a vedere i primi effetti sull'occupazione, nel frattempo propone di ricorrere provvisoriamente alle agenzie interinali per sopperire alla grave inefficienza dei centri. Una differenza più di natura matematica quindi quella fra REI e RDC.

Intervista a Simone Alecci (Attivista M5S)

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