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BEAT Vol.2, "un viaggio tra le musiche", il Pacemaker Elettrobeat
ft. Pippe2Passi, DallaTana, SimoRicciardi

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tutti e tre i BEAT sono accorpati in formato CD/bustina cartonata
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LatobesodelaFazenda: BEAT Vol.2

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BEAT Vol.1"un viaggio tra le musiche", il retrovintagefunk:
ft. MengaMega, Dario "Daddario", EliaMeza, RikiSpike

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tutti e tre i mix BEAT sono accorpati in formato CD/bustina cartonata
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LatobesodelaFazenda: BEAT Vol.1

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BEAT Vol.3, "un viaggio tra le musiche", il Beat del Futuro
ft. Mastino, Dj Aladynz, SimoRicciardi, SandrinoDrega

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tutti e tre i BEAT sono accorpati in formato CD/bustina cartonata
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LatobesodelaFazenda: BEAT Vol.3

[voce robotica]
secolo ventunesimo, la rumenta decreta il suo definitivo trionfo,
l'uomo bidone, ridotto a stato vero e proprio esemplare di consumatore,
è ridotto ora a farsi consumare dalla rumenta stessa...

[Otha]
dovrebbe essere lento
anche se pigia troppo andare lento
un attimo passato al centro
di una lente d'ingrandimento
come tutto l'essenziale contenuto in un momento
un pò di tempo
sinuoso rotondo
uno spazio esteso per poter affermare "io contemplo"
ma pigia troppo non aspetta pressa
è un'emicrania resetta memoria
c'ha la smania di efficienza
di rapidità versatilità 
la boria di estasi istantanea
e di una data di scadenza
da riscrivere la storia in altra forma
ad altro passo
occhio nudo non la vede
ne è già satura la cornea
come orecchio non la sente ma è fracasso
pigia troppo è così troppa che ce n'è da averne a sfare
a nastro a balla a capelate tanta che strabuzza e sovraccarica
matematica del valore più residuo
per cui la merce usata pratica il suicidio
libertà carcerata
libertà frettolosa e usurata
poi sacchetto bidone cassonetto discarica
immediato ciclo di consumo produttivo
ogni singolo secondo deve risultare attivo
nel lavoro nel privato sul video con la moda nel cibo
nel suono di una musica che nulla dice pure se straparla
innovativa tecnologia per riprodurla
pigia troppo ed è il nulla che abbonda
nell'offerta che precede la domanda
nell'abbondanza che accelera
trionfa il nulla che avanza e degenera
trionfa il nulla che avanza

[rit.]
perché questo sentore di pienezza è uguale a nulla
perché quest'abbondanza accelera e mai si intervalla
qual'è l'obiettivo di un sistema di cose ossessivo
se non l'avvio all'ovvio eccessivo
andando più veloce

prendilo usalo buttalo via...

[Gigi]
Tutto perché quello che hai già non è abbastanza
l'intera quantità che provoca astinenza
pul-troppo l'eccessività rigenera violenza
a te non interessa se voi arriva allo scopo
tempo più del dovuto
perché quello che è a noi non basta
oggi e domani con le mani in pasta
pesta se un voi esse pestato
l'onesto la merda e la stato
la foresta la tempesta e il mondo inquinato
tu prendi fiato in un mare di diossine plasticone e catrame
e poi chi se ne fotte ma tu
tu devi respirare e assorbire
al massimo ti becchi un cancro al polmone
si muore ragazzi qua non si scherza
si differenzia munnezza poiché siamo alla fine
rimani a mezza altezza se poi non sai nuotare t'arrangi
la linea senza fili i messaggi le foto sul telefono
la macchina parcheggiala e per te se sei rincoglionito
la gente che dal culo non sa levarsi un dito può darsi che gli piaccia
eppoi chi se ne fotte
a rimetterci la faccia rimangono gli stessi
la struggi la rolli e la pressi
esageri e collassi
ti immagini ragazzi che portano rispetto
ma alla fine t'alzi perché era un sogno brutto
conviene fare il pieno e poi mettere il tappo
sennò poi si rovescia
la para la noia l'angoscia che ti flescia e ferisce
riempilo tappilo scoppilo sennò poi ti finisce

[rit.]
com'è che avere tutto non ti basta
è meglio troppo
perché poi nel frattempo si è fermato lo sviluppo
si è rotto il rapporto tra domanda e risposta
è un rompicapo che la svuota la riempie di tutto
e a te non basta

riempilo tappilo scoppilo...

[Splaitan]
forfait default
giù la linea maginot
tutti dicono mai più ma non leggono Allan Poe.
Totò e Ninetto Davoli
amministratori ai tavoli
grotteschi ti convincono a salvare capra e cavoli,
se questo stato è in questo stato, peccato
Gondrano farà il doppio (piu veloce e concentrato). 
Passi più lunghi delle gambe,
catene di montaggio più solerti di uno Djambee
e un grande sogno, stare al passo di un miraggio o un bisogno 
(si espande il fondo) distinguersi significa spaccare il fondo,
mentire sapendo di farlo, (non riconosco più me stesso neanche quando parlo),
finché la barca va il capitano non ti chiede di aiutarlo, non chiamarlo,
la flotta è già decisa e i nodi stanno già aumentando, 
la rotta è già diretta e c'è un traguardo, non sottovalutarlo.
Giù la zavorra, non puoi guardar verso Gomorra questa è Sparta, (salta)
sei l'oriente e l'occidente ti bombarda, bello, 
caricature cascano a pennello, (Capofortuna è quello):
la bufala che precede la satira che annuncia l'infamata che è goliardica e tu... 
la puoi aggiungere al carrello... compay, 
merda fino al collo e Pollon tanto combina guai, 
mentre se guardi in fondo saranno sempre picche, 
la primogenitura per un piatto di lenticchie
se pensi alla tua corsa e ti sembrasse assurda.. 
beh, ma la tua vita era finita già dietro alla prima curva.

Piu veloce ft SPLAITAN_(+ txt)

[Otha]
così è giunta la buriana
qualcuno lo ha intuito in tempo e ha costruito una piantana
un basamento fondo
come un piedistallo a una figura in piombo
ma la maggioranza se n'è andata via con il rimbombo
mentre si è umidificato il mondo
mani giunte a evocare una fede
a crederci di sbieco
ma il frastuono di un nulla costante
ormai si fa assordante
e qui pregare serve a poco o niente
se ciò che ti torna indietro è un eco
condivisa la caga per l'ignoto
l'aver guadagnato un vuoto incolmabile
tu ricorda che più sei affidabile più pesi
più tendi a atterrare l'altrui sogno volatile
ricorda che non sei indispensabile
ma smaltibile intercambiabile
un qualsiasi corpo instabile in un qualche milione
di corpi risucchiati e persi nel ciclone
un altro nello sciame dei presi per fame
l'eterna gioventù assistita da tasche più anziane
che funziona in quanto è revocabile il legame
prima eran folate
questa è la più immane tra le buriane

[rit.]
così è giunta la buriana
la bufera
la tempesta del trentennio
l'uragano tutto pialla e fa la piana
quel che incontra lo trascina
e normalizza in un tutt'uno
la domanda più spontanea
è se c'è ancora qualcuno

c'è nessuno?

[Gigi]
è la tempesta del trentennio
dove un singolo granello a te pesa come un macigno
basta guardarti il ghigno
il tuo frontone avanza creandoti due viali in testa
che a finale si riuniscono in un'unica piazza
ma quale testosterone è il tuo principi di calvizie
che ti fa presente che tutto non è più come una volta
carburatore marmitta vai col vento falda ritta
e tanta voglia di spaccare anche l'asfalto ma non basta
poi fare l'harakiri il tempo passa e lascia i segni
i miei coetanei con i figli a parte il caso raro
ancora dietro alle quattordicenni
"com'è che un ti si vede più?"
affogo negli impegni
mare in tempesta e forti venti
spazzano via i sogni di una vita che va avanti
a forti ritmi forsennati
lo tzunami come Haiti spazza tutto quel che vedi rade al suolo
la domanda più spontanea è se c'è ancora qualcuno

[Otha]
spazzati via tutti i propositi
hai difficoltà nel muoverti
tanto che pare che ti reggi su ginocchi e gomiti
è la buriana che ti catapulta in altri mondi come Dorothy
e li anche i poveri san fare i nobili
li non si aspetta il vento
ma solo il fruscio della carta tra le dita
non più grandine ma un tintinnio
un diluvio d'oro in forma di moneta
e tutti han facce rosa
son maiali in porcellana
con un foro sulla schiena dove mettere valuta

[Gigi]
giunti nell'era del taccagno
dove la tempesta da il colpo finale spazzolandoti il portafoglio
più che a segno un tiro a risparmio
è l'era del pagherò
intanto segna che poi mi fai lo sconto
ora stiamo con l'acqua alla gola
praticamente a bagno
e la previsione non è buona
a guardar lo sfondo affondo nelle mie perplessità
tra una crisi di emergenza e le varie entità
tre giorni di pioggia e a detta nostra
la colpa va alla calamità
perché è così che va o meglio non dovrebbe andare
ma tu rimani a bocca aperta di fronte alla potenza naturale
a raccattare che rimane se rimane un qualcosina di buono
hai visto la buriana radere al suolo
mettere l'uomo di fronte alla propria piccolezza
distruggere i principi su cui si fonda la sua forza
e dargli spesa, tanta, hai voglia di batter cassa
se la tua cassa è vuota

[rit.]
così è giunta la buriana
la bufera
la tempesta del trentennio
l'uragano tutto pialla e fa la piana
quel che incontra lo trascina
e normalizza in un tutt'uno
la domanda più spontanea
è se c'è ancora qualcuno
c'è nessuno?

La buriana_(+ txt)

[rit.]
Notte di provincia ordinaria
(in cui casca la sera)
soffia un'altra aria sotto un'altra luce
(una patina nera)
l'uomo si fa istinto animale
(via l'idea di trincea)
non ha più recinto non ha più confine
(via l'idea di frontiera)
elettroluccichio che ti abbaglia
(scatti in scena buia)
le sagome nel buio c'hanno nuove forme
(non è per chi dorme)
Notte di provincia ordinaria
(in cui casca la sera)
la notte adesso è qui...

[Otha: Foraso]
laggiù in fondo al buco nero c'è una voce che mugugna
ci si può non fare caso ma Foraso è ancora a rota con la gnugna
ingabbiato in cà come Gregorio Samsa, fuori non lo voglion più
residuato tossico anni ottanta, souvenir del secolo che fu
col risveglio di endocrina ed ogni muscolo che tira,
flashback di un'acqua e un'insulina, di quando andavano le PIC
erano aghi che passavano di mano a mano,
dita che cercavano la vena buona dove piega il gomito
era sudore, sangue, vomito, quando andavano le PIC
era tutta un'altra roba a cui il supermercato global
ha dato una connotazione un pò più chic
prendi un chicchessia dell'ultim'ora, 
la fattela immacolata che esce da scuola ha fatto la trafila
bambetta, pasticca, pippetta, gnugna e stagnola
e no la sgama sua mamma che è coetanea di Foraso la signora
ormai lui lo sa che tutta sta comodità nel viaggio maschera un passaggio alla comunità
il supermercato vuole i fanti a tocchi,
vuole altri occhi guardare la città con le pupille a zero raggio

[Gigi: Checco]
Checco è il ragazzo della notte
lo chiamano così perché si alza il pomeriggio intorno alle sette
il peggio
verso quell'ora ancora pigiama e ciabatte
nel bagno che si deve rimette
allo specchio non gli sfugge un pelo
un mostro con le lamette
bisogna ammette
al volo si prepara per la notte
prende accendino e sigarette
due righe e un pò di soldi non si a a volte
fosse la volta delle pasticche
pronti si parte con l'aperitivo
anche se non lo vedi subito
ti accorgi che c'è checco dal profumo
ecco, il tipo che esagera troppo
Negroni a stomaco vuoto appena finito uno Sbagliato
poi via le danze alla lingua inizia a discore come una radio
va fermato, che ore sono?
è quasi la mezza, so che inizia un preascolto di musica pesa in un localino clou
chiama papà e gli chiedo il SUV
la serata è lunga
sono un volantino vivente
pierre PS: posti dove andare a valanga
venga venga si unisca alla banda
meglio quando si abbonda
ci divertiamo e scassiamo tutto
ecco perché Checco a trentanni
in questo si sente il numero uno
giusto ritmo e lo teniamo fino al mattino
verso le sei le sette
quando i primi raggi di sole mettono fine alla notte
tutti a casa, maniche corte facce distrutte
sulle braccia non son tatuaggi ma i timbri di tutte
le discoteche girate
sul portone c'è un'ombra di un uomo mi sembra sua padre
(ridammi le chiavi del SUV)

[Otha: Robè/Amanda]

fa buio
scende giù alle undici col regionale
c'ha già in testa la parucca
il reggiseno gl'insacchetta le mammelle di una mucca
arriva e in via diretta verso il cesso del bar dove si trucca Robè
un'infanzia storta, definito mostro
quando in petto germogliò una quarta
maschio a nessun costo
questa è un' idea certa
come tanti uomini/donne scappa dal suo paese e cambia nome
investe sulla sua disfunzione,
la notte è roba sua
simula un accento di Bahia "per esser tutta tua tessoro"
il giorno non esce, in città non piace la sua specie 
la gente ride, dispezza, "lo vuole morta"
ma chi disprezza compra,
nel viale quando affianca la macchina e apre la porta
quando Robè si chiama Amanda
e il suo culo balla il ritmo di samba che pompa
sculetta come il Carnevale di Rio
e fa una fila da semaforo
venti auto di porcelli in coda che si arrapano
è lo stomaco della città che rutta nell'ora di punta del putan giro
tra il padre di famiglia, il marocchino e lo sbirro il trans vende
emozioni a chi paga e pretende
c'è sempre il cliente esigente che si fa pisciare addosso
legare con bende
c'è sempre il trasgressore che vuole più che "venti di bocca e cinquanta l'amore"
l'uomo domina il giorno
la notte lo fa godere un misto piacere e dolore
lo sa l'assessore, parla di viale pulito e non fa brutte figure
perchè in verità lui specula sul voto
perchè ulula come un lupo
quando Amanda gli fa recitare la parte di pecora*

*lingua simil finto-brazil/portoguese

Notte di provincia ordinaria ft LeoCorradi, CristianoRocchetta, MarioDeSimoni_(+ txt)

[Plavo]
Morto che parla, impiegato nella carta e i suoi mille usi
annusi l'eventualità di un migliore inquadramento
lievitare lo stipendio ingrassando la bestia che già ti tiene in grembo
perdi tempo stretto in cavilli
bella vista su schiene e sgabelli
con il cappio intorno al collo
e quella sensazione che ha lo schiavo quando crede di avere il controllo
della propria via di fuga
osservato e a sua volta esattore,
subisce e dispensa tortura
in nome di leggi più alte
con la scusa del lavoro non conta l'altra parte
il tuo universo è fatto di un uomo solo
e tutto sta nell'ubbidire ad arte
che sia un dio, un dittatore o un pachiderma
ecco perchè tu sei un uomo di merda
ecco perchè la tua vita ti ricalca
frustrato aspirante gerarca 
di marca moderna,
cavia da laboratorio con la regola dell'ordine
e una ferrea disciplina 
con lo specchio che non riflette manco più 
mentre ti fai la barba la mattina

rit:
si narra che non ti faccia esistere
se un documento non lo afferma
si nu tien na carta che attesta o diritto a sta vita
co timbra e ca firma

si dice che governa
la funzione che ripiega
su di una funzione subalterna
perché così è la norma
è così che vuole il pachiderma

[Otha]
millenario, molto prima del "c'era una volta"
monolite monoblocco monumento all'istituzione tutta d'un tocco
che il tempo non sgretola (no!)…rafforza
qui passa un tale
partecipa al concorso scritto senza penna
è a numero chiuso
ma il modulo è già compilato
e il risultato glielo si legge in muso
così con la dovuta flemma
il nodo già fatto il collo sbarbato e pronto all'incravatto
una strizzata al cappio evvia
un passo calibrato dopo l'altro
su un soffice tappeto di privilegio e garanzia
il taschino della giacca con lo stemma
subito lo associa
all'ufficialità con cui raccatta antipatia
negli occhi di chi incrocia
vite su cui eserciterà una qualche proprietà
dal loro nascere al morire
vite con cui uno come lui ha niente da spartire
sono timbri su firme su facce
grazie a un benedetto suo trisavolo
massone dell'ordine dell'ippopotamo
ora tocca a lui partire dal citofono
così è la norma, così che inizia il ballo
il dito al campanello busta con sigillo
è lui il portatore del cavillo l'emissario
a patto che si aggiunga in fretta il tassello
di una gavetta da ausiliario
tra timbri su firme su facce
il prossimo passo è allo sportello
al piano basso del vecchio rettile
a fare spallucce dietro un vetro antiproiettile

rit:
si narra che chi ha interferito
nella continuità della specie eterna
ora giace sotto terra
è un altro che è partito ma che non ritorna

si dice che è meglio ignorare
si dice che è meglio lasciare che dorma
shhh…meglio non svegliare il pachiderma

[Otha]
stazionario quanto basta
come da legge disposta dall'ordine dell'ippopotamo
ora il tale c'ha l'ufficio vittoriano e ci sta comodo
funzionario di risalto
spende per se il denaro sottratto al popolo
incassa la busta ingrassa l'appalto
imparacula altri tali alla mansione del citofono
mitico produttore
prodotto tipico è fare e ricevere qua e la qualche favore
garantire la continuità tenendo sotto tiro il ruolo di conservatore
che non si sa mai
c'ha da mantenere intatto un paradiso a vapore quando
fuori è un incubo di fibre ottiche e reti wi-fi
lui salirà up to the sky
nell'oligarchia degli ultraottantenni
per i 150 anni dei pachidermi uniti

[Plavo]
Che sia una pressa una fossa
un concetto o una nazione
senza azzardasi con la testa fuori, mai,
rimanendo sempre in posizione
senza alterare gli equilibri
di cotanta squisitezza
dall'ipnotico sapore di futuro e certezza
di famiglia e conto in banca
per digerire poi un neo nato baby pachiderma
altro che uomini di stato,
abbiamo uomini di merda
ecco perchè la tua vita è tremenda
ecco perchè siam le troie del gerarca
riponi in banca il ritratto col timbro 
della tua  faccia da bimbo sedato
e rinchiuso dentro un limbo
di burocrazia
esiste solo il codice del mostro dentro il labirinto 
mentre tutto intorno ci sono solo macchine, fogli e follia

Il pachiderma ft PLAVO_(+ txt)

[parlato]
secondo la legge della prospettiva rovesciata
la carne umana è il piatto più economico
le cose si comprano le persone
è lecito che l'immagine crei la sostanza
che dietro ogni promessa stia una balla enorme

secondo la legge della prospettiva rovesciata
chiedere perché è già disobbedire

la legge della prospettiva rovesciata
si cura che i cervelli spenti non friggano mai

[Gigi]
il risultato di una mente che lavora troppo
volersi infilare in testa alla gente dove tutto può apparire capovolto
a rovescio
mentre il pensiero va avanti e magari può sbagliare senso
ho rotto e oramai non penso ne cambio ne mi accontento
ne confondo ne mi spiego la risata in bocca e il "fa' troppo ammodo"
le porte chiuse in faccia perché magari la verità è nascosta in una porta sul retro
per piacere
trovarsi col dovere delle scuse per avere avuto un attimo di riguardo
nel tuo comportamento
perché il bicchiere è mezzo vuoto
perché se guardi la medaglia in faccia e non vuoi scrutare l'altro lato
non ho capito
vuoi che imbandisca il mio culo a festa e ti spedisca un invito per posta
mo basta
siam fritti alla frutta
per tutte le guerre che non ho mosso per eccesso dell'invidia
il lavoro gli amici la ditta
mi dici che pensi a loro ma di continuo ti rovini la vita
o la rovini agli altri
in effetti solo se ti riguardi in rewind
basta avere un attimo di memoria
ogni storia ha la su storia e la storia una cambi
se fai storia ormai è passato e a te restano ricordi

[rit.]
troppe volte viaggi col cervello che va in frittura
troppe volte pensi agli altri ma sta vita è la tua
quante volte perdi il senso per notare la virgola
se il paradosso è la regola

se il dritto è al rovescio, il nero è colore, una menzogna è la verità
se il freddo è calore, se acqua significa piscio,
se c'è un confine labile tra finzione e realtà

meaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpa
(sia denudato il paranellico) 
meaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpa
(sia lapidato il paranellico) 
meaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpa
(sia fustigato il paranellico) 
meaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpameaculpa
(sia umiliato il paranellico)

[Otha]
esibire una frittura di meningi con faccia accartocciata
l'ennesima facciata contro un muro dal decoro in stile trompe l'oeil
se la prospettiva è rovesciata,
è un ciocco dove chi tampona è il guardrail
scoperchiare una mistura fatta d'ingredienti
fatti d'altri fosse anche uno tra i più cruenti esorcismi 
la penitenza è la purificazione con tutti i crismi
peccare di coerenza è il peggiore tra i fanatismi
ripetere l'errore troppe volte, nell'era dei pragmatismi
vuol dire fare il don chisciotte che non sa se è a gambe all'aria
o le morali sono state tutte capovolte (etlovopac ettut etats)
meglio credere alle balle
che tenere naso e mento in su cercando di cacciar farfalle
dando dentate al vento come se farlo desse nutrimento
evidentemente è giunto il tempo adesso
è l'ora di svegliarsi da un letargo che è bambino
basta star lì a far rosolare le cervella
mentre tutto accade repentino
tanto tutto va al contrario
e sempre dalla stessa parte
lo diceva già Sabino nel duemilaeuno   
c'è da scusarsi in ginocchio e con l'occhio rosso
se la morale è in uno specchio
c'è da accettarne il riflesso
e smetter di cercare il teorema
quando non c'è soluzione al paradosso
è l'ora di accettare che tutto inverta marcia in modo ipocrita
ed essere conformi a questa logica e al benessere che crea
vuol dire scusarsi
per non aver saputo dare un prezzo a un'idea (aedi'nu a ozzerp nu)
per non aver sventolato una qualche ragione
a seconda di dove meglio conviene (eneivnoc oilgem evod id)
per il mancato opportunismo, la praticità,
l'assoluto distacco dalla realtà (àtlaer allad occatsid otulossa'l)
per aver tenuto fede a un impegno
non calcolandolo in termini di guadagno (ongadaug id enigrma li)
per esser stato a dir poco prolisso
ed aver proiettato l'ombra di un chiodo fisso (ossif odoihc nu id arbmo)
per tutte le guerre che non ho mosso

Prospettiva rovesciata_(+ txt)

[rit.]
già da un pò cerco una via di mezzo
penso boh sarà tutto uno scherzo
non lo so qual'è la via di mezzo
start o stop lo faccio già da un pezzo

[Otha]
io teorizzo e rendo grazie alla mia noia democratica
in fin dei conti è lei che mi mantiene nel torpore
lei che non mi inguaia
democratica è la mia mannaia etica che taglia
per sezioni ogni vicenda
c'ho un cervello a padiglioni attivabili a seconda
d'importanza, di dove si orienta lo sporco della mia coscienza
da bravo occidentale nord
mi batto di brutto se il caso è tenuto a distanza
perché we are the world
e in lontananza vengon bene cause vinte o perse
è molto più pratico far donazioni via sms,
un gesto salvifico, amo l'umanità
ma mi fa schifo chiunque nello specifico
sfrutto il supporto
perché un gesto fa molto
del resto non c'ho tempo d'esser coinvolto
trasmettendo penose sensazioni al corpo
non so se rendo, se vedo il sangue svengo
la pelle di un altro colore mi fa senso
e non me la prendo la briga la cerco altrove
nei miei sei padiglioni con sigla
T. E. O. R. I. A.
prima lettera chiave è la T
di tutti i Terzi mondi e Tant'è
che giungo alla E
di Etnico Esotico Equo Ecologico
attivo la O per Obiezioni On-line da Opporre
alla R ho Rivolte di Rito Radical
passo alla I di Immedesimazioni Infinite
fino alla A di Armiamoci e partite

[rit.]
già da un pò cerco una via di mezzo
penso boh sarà tutto uno scherzo
non lo so qual'è la via di mezzo
start o stop se vado dritto o sterzo

[Gigi]
fai rifai risfai rifai risfai rifai e li dai
l'arte del mettere in atto ciò che sai
se voi per noi per voi e aridai
sembri duro
lo fa perché un sa fa a fa altro
e se un fa quel che deve fa unni sbaglia sicuro
pratico e maneggevole  man mano che ci prendi la mano
che tu sia apprendista operaio artigiano
pratichiamo
fatti non pugnette alla mano
perché a volte fo prima a fallo che a dillo o spiegallo
non penso non parlo io attrezzo
(già da un pò cerco una via di mezzo)
perché il fatto non segue il progetto
che hai fatto? t'ho detto ridetto e ripeto
manda avanti me tu stai dietro
conta e tieni il risultato visto che
ciò che conta per loro per gli altri e per me
è che te voi vede non sentì sai com'è
è che qua di quaqquaraqua se ce n'è ce n'è troppi
in troppi si riempion le tasche a discorsi
e così si ti accorgi che se non produci non mangi
ti appoggi alle spalle degli altri
e degli altri ti sbatti
di loro e di tutti

Una via di mezzo ft LeoCorradi_(+ txt)

Mudi&B-Road

BEAT: il nuovo mix in free download
o su CD [per averlo scrivici a fazendalatobeso@gmail.com]


Progetto di matrice hip hop nato tra la Versilia e La Spezia, è stato fondato nei primi 2000 da tre emcees (Otha, Rezzonico e Gigi Tone) provenienti da differenti esperienze nell’ambito della musica rap ligure/toscana.
L’intento è sempre stato quello di creare brani che risultassero equilibrati nella forma e nel contenuto e toccassero le tematiche e i sounds più svariati. Risale al 2004 l’EP omonimo; poco dopo questa uscita si aggiunge Diego Piscitelli al basso.
Nel 2008 Latobeso stampa, grazie a Addict 2 Muzik e Sushi Studio, un mix su vinile 12” con CD singolo allegato, “al Gran teatro dei Burattini/Pauralienazione”.
Nel 2009 il gruppo varia formazione e cambia team di produzione spostando l’asse nello spezzino, precisamente a Manarola (Cinque Terre) dove risiede Bud Lee, nuovo deejay/produttore della Fazenda.
Nel 2010 al basso di Diego si è aggiunta la chitarra di Manuel Traverso e si è aperto un nuovo percorso che ha portato all’LP R/E/T/R/O, presentato al pubblico il 24 novembre 2012.

Esattamente un anno dopo la Fazenda ritorna nelle Vostre orecchie con un nuovo progetto/mix: BEAT.

latobesodelafazenda.net


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