Scrissi questa canzone durante il mio percorso universitario, di getto, senza un motivo (o almeno senza un reale motivo che forse intimamente non riuscivo a confessare neanche a me stesso). 
Il testo, facilitato nella sua scrittura dall'andamento della musica, lo inventai a mente disteso nel letto in uno dei miei tanti risvegli miopi in cui, non riuscendo a mettere a fuoco quello che avevo intorno, mi capitava spesso di leggermi meglio dentro. La registrai in forma di provino così come la sentite (ingenuità comprese) e non la feci ascoltare praticamente a nessuno per quasi tre anni. 
La resi pubblica solo nel 2003, durante la mia festa di laurea che più che una festa era un concerto spettacolo, ma da me era facile aspettarselo. 
Sono sempre cresciuto con un forte senso di responsabilità (pure troppo!) nel voler/dover portare a termine quello che inizio e anche la laurea in ingegneria non fece eccezioni, ma ho sempre affiancato al percorso universitario anche quello artistico professionale che, tra un esame e l'altro, mi ha portato in giro per tutta Italia e per il mondo. Aver terminato l'università potrebbe sembrare una contraddizione in termini rispetto alla canzone, ma un po' per quello che ho detto, un po' perché questa canzone non restasse per sempre nel cassetto, alla fine l'università l'ho lasciata davvero. A modo mio.

LASCIO L'UNIVERSITA'
Cara famiglia, mettiti comoda
che la notizia è tutt’altro che stupida
dammi soltanto un paio di minuti
e poi speriamo che il cielo mi aiuti
Sono tre notti che non ci dormo
è ora  di mettere un punto fermo
Basta coi libri che tu mi hai scelto
cara famiglia, è arrivato il momento, io…
Lascio l’università 
che per uno come me è un altro pianeta, io…
Lascio l’università
a chi è capace più di me di prender nota
Due professori e quattro assistenti
spesso una manica d’incompetenti
possono urlare e sbattere i pugni,
ma non metteranno un voto ai miei sogni, io…
Lascio l’università
c’è bisogno di qualcuno che stia fuori, io…
Lascio l’università
perché al buio non distinguo più i colori
“Caro incosciente”, mi sento dire,
“alternativa: vai a lavorare!”
Cara famiglia, non so cosa è peggio
Ci vuole rischio, culo e coraggio
Lascio l’università
e con mille scelte inizio la mia corsa, io…
Lascio l’università
meglio mille vite in gioco che una persa
Stiamo un po’ calmi, non ci scaldiamo
magari domani ne riparliamo,
ma, cara famiglia, piedi per terra
qui non è il caso di fare la guerra, io…
Lascio l’università
per studiare sui quaderni della vita
Lascio l’università
e magari non farò più scena muta

Lascio l'università (provino 2000)

Ho scritto e registrato questa musica sull'onda emotiva della notizia della scomparsa di Luis Sepulveda. 
Ricordo che proprio in quei giorni avevo ripreso tra le mani il suo racconto "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" e ne stavo scoprendo nuovi dettagli che mi avrebbero portato di lì a poco a costruire nuove canzoni e un racconto teatrale liberamente ispirato.
Il brano è un susseguirsi di dinamiche in cui smarrirsi e progressioni in cui ritrovarsi, è un volo seguito dal basso con la testa all'insù, in attesa che quel punto volante si fonda con l'immensità del cielo che ospita il volo di chi osa.
Ricordo che feci sentire questa traccia anche a Chiara Ranalletta e la sua sensibilità tirò fuori la suggestiva immagine di copertina.

Luis

Una canzone nata dopo aver letto un aforisma attribuito, sembra, a Galileo Galilei sulle interconnessioni di tutti gli elementi del mondo in cui viviamo, un forte richiamo alla responsabilità delle azioni e alla meraviglia di far parte del Pianeta Terra. 

NON SI PUÒ COGLIERE UN FIORE (senza turbare una stella)
Testo e musica di Francesco Sportelli

Non si può cogliere un fiore
Senza turbare una stella
Esistono legami invisibili anche tra sole, cielo e terra
	
Terra, terra nel tempo
vesti di pioggia, di sole
Terra, maggese di campo 
cambi profumo, muti colore

Scrigno rugoso di vita
Sporchi le mani e rimani pulita
Il futuro non cambia il tuo ruolo 
il solco profondo, il frutto per l’uomo 

Non si può cogliere un fiore
Senza turbare una stella
Esistono legami invisibili anche tra sole, cielo e terra

Madre sei terra, rinnova il risveglio
ripeti il miracolo, un altro germoglio
Lo sguardo si fa più vicino 
ogni lacrima tua è carbonio in cammino

Non si può cogliere un fiore
Senza turbare una stella
Esistono legami invisibili anche tra sole, cielo e terra

Non si può cogliere un fiore (senza turbare una stella)

MANI IN PASTA
Testo e musica di Francesco Sportelli

Con le mani puoi scrivere, suonare o mangiare
grattarti la testa o cambiare canale 
Applaudire più forte, accarezzare il cane
Io le mani le uso… Per im-pa-sta-re il pane
Il pane… il pane...

Avanti e indietro
Indietro e avanti
Ce ne sarà per tutti quanti
Di qua e di là
Di là e di qua
Ne mangeremo a sazietà...

Il nonno di mio nonno vedeva suo nonno
Impastare i panini e cucinarli nel forno
I figli dei miei figli e i loro nipotini
Con le loro mani, forse, faranno panini...

Avanti e indietro
Indietro e avanti
Ce ne sarà per tutti quanti
Di qua e di là
Di là e di qua
Ne mangeremo a sazietà...

Tratta dallo spettacolo teatrale "FAME DI PANE" 
prodotto da Il volo del coleottero Teatro Musica

MANI IN PASTA - Francesco Sportelli

IL PANE NEL MONDO
Testo e musica di Francesco Sportelli

Ho deciso partirò
Ho fatto le valigie
A fare il pane me ne andrò
Per tutto il mondo ancora più felice

Quale pane infornerò
Nei cinque continenti
Bianco, nero, giallo non lo so
Ma di sicuro si mangerà coi denti

E me ne vado in Africa
dove il pane col miglio viene meglio
Poi volo fino in America 
dove fanno col mais,
una focaccia fantastica

In Arabia mi chiedono
di sfornare pagnotte al Sesamo
Perfino in Cina mi aspettano
Dove prendono il riso
Lo impastano bene
ed è così che nasce il loro pane


Tratta dallo spettacolo teatrale "FAME DI PANE" 
prodotto da Il volo del coleottero Teatro Musica

IL PANE NEL MONDO -  Francesco Sportelli

IL PANE PER DOMANI
Testo e musica di Francesco Sportelli

Per fare il pane per domani
Non bastano le mani
Per farlo buono buono buono
Non basta il suo profumo

Bisogna conoscere cinque elementi
Che fanno il pane insieme agli ingredienti

Il primo è la TERRA che genera il grano
Poi l’ACQUA che lega l’impasto
L’ARIA che fa lievitare la pasta
Il FUOCO che cuoce in silenzio

E poi c’è un altro importante elemento
Che ci fa aspettare che sia pronto il nostro pane
È il IL TEMPO, IL TEMPO IL TEMPO IL TEMPO
IL TEMPO IL TEMPO IL TEMPO

la TERRA per fare il grano 
l’ACQUA per l’impastare 
l’ARIA per lievitare 
il FUOCO per cuocere 
il TEMPO per aspettare…

Terra, grano, Acqua, pasta
Aria e lievito Fuoco e tempo...
PANE!!


Tratta dallo spettacolo teatrale "FAME DI PANE" 
prodotto da Il volo del coleottero Teatro Musica

IL PANE PER DOMANI - Francesco Sportelli

LA GIORNATA DEL FORNAIO
Testo e musica di Francesco Sportelli

La mia giornata comincia guardando la sveglia alle DUE di mattina
Faccio la barba, mi lavo e mi vesto
Poi fischiettando me ne vado a lavorare presto presto

Accendo il forno poi scelgo con calma e con cura la giusta farina
È tutto pronto, comincio adagio
Ma devo stare bene attento a controllare l’orologio

E sì perché tutto quello che faccio, lo devo fare alla giusta ora! E con il giusto tempo!

Verso le TRE impasto il pane grosso,
alle QUATTRO le ciabatte a più non posso
alle CINQUE le focacce e le baguette
che sono buone pure tagliate a fett

Alle SEI ho la farina dappertutto sulla faccia
mentre sta prendendo forma dentro il forno una focaccia
Così arrivano le SETTE quando sforno le rosette
e alle OTTO un bel biscotto ché non venga troppo cotto

Alle NOVE se non piove me ne vado senza fretta
e consegno il pane con la bicicletta
Per le DIECI avrò finito, ma c’è ancora un po’ da fare
Preparare per domani, per poter ricominciare


Tratta dallo spettacolo teatrale "FAME DI PANE" 
prodotto da Il volo del coleottero Teatro Musica

LA GIORNATA DEL FORNAIO - Francesco Sportelli

Curando molti laboratori teatrali e musicali anche con i bambini, non ho potuto fare a meno di osservare i loro comportamenti e ascoltare le loro riflessioni sul mondo degli adulti. Mi stupisco sempre delle loro percezioni che mi guidano spesso nella giusta interpretazione dei loro atteggiamenti. E' un grande privilegio aiutarli a crescere e crescere con loro.

UN MONDO DIRITTO
Testo e musica di Francesco Sportelli

Ci deve essere un modo per farti capire
che sono un bambino e ho tanto da dire
Dev’esserci un modo, una nuova maniera
di guardarci negli occhi la sera

RIT.		
Voglio un mondo diritto
Non dico perfetto, 
ma meno distratto

Ci deve essere un modo e lo voglio trovare
per dirti che quando mi vedi giocare
non sempre sto bene, non sempre sto male,
ma vorrei tu mi stessi a guardare

Ci deve essere un modo, troviamolo dunque!
A scuola, per strada, a casa, dovunque
Dev’esserci un modo, troviamolo c'è!
E' un diritto e appartiene anche a me

UN MONDO DIRITTO - omaggio al mondo dei bambini con i loro diritti

Questa è una mia personale interpretazione della canzone LA CASA di Sergio Endrigo. 
Ho inserito i disegni di alcuni bambini a cui ho chiesto di disegnare la loro casa ideale e se ascoltate bene, durante il brano "inciampo" in alcuni oggetti che ho in casa e che uno alla volta si sono organizzati ritmicamente per accompagnarmi in questa canzone. Chiavi, monete, un bicchiere, un cucchiaio di legno, un campanello di bicicletta, insieme ovviamente agli strumenti musicali, compreso il violino che ho iniziato a studiare da poco, ma che prepotentemente ha voluto dire la sua 😄 
Buon ascolto!

LA CASA

Canzone liberamente ispirata al testo "Itaglia con la G - Il professor Grammaticus" di Gianni Rodari

Tante storie per giocare

Itaglia con la G (Il Professor Grammaticus)

Eccoci arrivati all'ultimo spirito: il fantasma silenzioso del Natale Futuro. Come sarà il futuro di Scrooge? Cosa succederà a lui e alle persone che conosce se nulla cambierà nella sua vita? Scrooge è messo davanti a una dura realtà... basterà questo per scuotere la sua anima?

con le voci e le sonorizzazioni di Alessia Tabacco, Francesco Sportelli
Musiche e canzoni originali di Francesco Sportelli
Una produzione IL VOLO DEL COLEOTTERO Teatro Musica
https://www.ilvolodelcoleottero.it/

Buon ascolto, aspettiamo le vostre condivisioni e i vostri commenti!

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7. L'ultimo degli spiriti

È la mattina di Natale, il 25 dicembre 1843 non sarà per Scrooge un giorno come tutti gli altri: la predizione di Marley, la visita dei tre fantasmi, la notte tormentata sono stati importanti. Ora Scrooge vede tutto sotto una nuova luce... Non vi sveliamo niente, vi lasciamo immergere nell'atmosfera natalizia e vi auguriamo di cuore un Buon Natale.

con le voci e le sonorizzazioni di Alessia Tabacco, Francesco Sportelli
Musiche e canzoni originali di Francesco Sportelli
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8. La fine della storia

Sono particolarmente affezionato a questa versione di "Quello che non". Ricordo di averla scritta, registrata e arrangiata in questo modo dopo un preciso momento: avevo visto qualche giorno prima una esibizione di una giovanissima artista che cantava un pezzo voce, chitarra e... bicchiere. Sì, mediante una loop station, registrava suoni ritmici battendo un legnetto su un bicchiere e cantava e suonava sopra questo originale tessuto ritmico. La cosa mi colpì molto. 
Decisi di sperimentare a modo mio questa modalità e mi armai di pacchi di pasta di varia misura (non ricordo la marca!) e cominciai a registrare un po' di suoni aggiungendoci poi altri suoni ritmici fatti con la bocca, in stile beat-box. Le parti ritmiche di questa canzone sono state fatte proprio così. Mi piacque molto il risultato e anche la canzone assunse una forma "artigianale", secondo me molto adatta al significato del testo.

QUELLO CHE NON

Di cose nella mia vita artistica credo di averne fatte un bel po', 
è un privilegio di cui trovate traccia in rete se vi va. 
Qui troverete le idee, gli appunti senza troppe cancellature, condivisioni musicali più intime che aspettano di diventare di chi vorrà ascoltarle.
Sono tarantino di nascita, ma vivo ad Avezzano e faccio musica dal '97 come autore, compositore e cantante.
Dal 2008 scopro anche il teatro e decido di formarmi partecipando a diverse produzioni artistiche con compagnie di ricerca e teatri stabili.
Come formatore artistico gestisco laboratori teatrali e musicali per bambini, ragazzi e adulti con la mia compagnia IL VOLO DEL COLEOTTERO Teatro Musica.

Francesco Sportelli

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