Ciao Antonio come stai?
Il mio nome non te lo ricordi mai
Me lo chiedi sempre e mi prendi la mano
me lo richiedi piano e poi sorridi

E non so nemmeno perché sto parlando in rima

Lo so che il mio nome è difficile, avrei tanto voluto chiamarmi Agata o Daria
e invece no

Antonio viene da un paese lontano
Antonio viene da un paese diverso
e non guardarmi di traverso 
tanto lo so che mi guardi di nascosto
Lo faccio pure io

E mi ricordo le tue mani sul vetro
il fumo dalla bocca
e le birre che la gente si scorda

Vieni qui, dormiamo tutto il giorno usciamo la notte
in macchina ascoltiamo Paolo Conte
Vieni via, vieni con me da questi uomini che mi son piaciuti
che sono troppi

Antonio viene da un paese lontano
Antonio viene da un paese diverso
e non guardarmi di traverso 
tanto lo so che mi guardi di nascosto

Antonio fa caldo, Antonio fa freddo
Antonio dai su dammi la mano

Portami a cantare Sister Ray sul naviglio anche se è tutto rotto e secco
Portami a suonare canzoni stupide sul Lungo Adige

E Antonio dai vieni, dai su dammi la mano
io porto l'usa e getta e tu porti la pizza x3

Antonio non è nemmeno il tuo vero nome
ed io ormai ho finito le parole

Aprile 2015

Il mio nome non te lo ricordi mai

"Il caldo mi rende creativa e burlona.
Visto che è impossibile cantarla con contegno in inglese, ci ho rinunciato.
Testo nuovo di zecca, facile per tutti.
Da cantare sotto la doccia, ad un falò in spiaggia, mentre si aspetta il semaforo, 'nzomma quanno voi.

Il caldo nuoce gravemente te e chi ti sta intorno."

Estate 2015

Fluorescent Adolescent (dadada cover)

Due cover in una di due canzone belle belle.
(potremmo anche chiamarla "Pensavo di aver schiacciato stop e invece ho schiacciato solo pausa")

I testi non son fedelissimi, ma son belli lo stesso dai.

Giugno 2015

X-Mary - Il primo giorno con Luca + I Camillas - La canzone del pane (Calcutta version)

Ti immagino picchiare il vento
pensa se ti chiamassi orlando?
A volte mi fai spavento lo ammetto
Ma pensa se ti chiamassi orlando?

Sono furba come la volpe sullo zaino che vuoi tu
Ce l’avrai prima o poi anche tu
Tu mi dici che io ti prendo in giro ma io ti dico ma io ti dico
Pensa se ti chiamassi orlando?

la cedrata poi è la bevanda degli eroi
La bevevano Achille e Patroclo al campo greco tra un combattimento e l’altro
La cedrata poi è la bevanda degli eroi
La bevevano al posto del caffè ci correggevano il tè e tu correggevi me

Tuffi in alto mare per piacere alle ragazze
Mi dici piano amour ma cosa vuoi tu
Le avvincenti risse giovanili
Il mio vestito verde in stazione
I film giapponesi e le ore

la cedrata poi è la bevanda degli eroi 
La bevevano Achille e Patroclo al campo greco tra un combattimento e l’altro
La cedrata poi è la bevanda degli eroi
La bevevano achille e patroclo al campo greco tra un amoreggiamento e l’altro

La pizza, i gatti sui tetti, i nipotini preoccupati dei nonni malfamati e tu che riposavi e tu che riposavi accanto a me

Pensa se ti chiamassi orlando?
Quanto ci metti col traghetto?
Hai trovato la cedrata al supermercato?

Cedrata

Un incontro infrasettimanale, sentimenti contrastanti, non mi ricordo neanche bene com'è andata a finire

martedì

Ci pensi mai che il futuro di ritorno al futuro ormai è passato? Su una cosa avevi ragione: sei un coglione

delorean

Io dico poliamore, tu dici polli in amore e i ricordi su fb neanche li guardo più

poliamore

Il sogno era davvero simpatico, la mia memoria di ferro, facevo le foto, finivo i rullini, sognavo di dover finire rullini, sognavo travestiti, ricordavo tutto quello che mi facevi/dicevi

un rullino

Il pranzo di tua madre era molto buono, l'ho riassaporato mentre lo sboccavo. Tutta colpa del sole che ci ha ubriacato, intanto tu dormivi fin troppo beato

il pranzo di tua madre

Comprammo una tenda dai cinesi, la montammo sudando copiosamente, facemmo il bagno e litigammo, ma poi facemmo la pace ma poi rilitigammo e così via

la tenda al mare

La magia del vino: ti rende da intelligente a deficiente, da premuroso a pericoloso, ma poco importa, schiantati pure su di me

schianti

Sei un bel lupo ma non me ne faccio niente, quindi non mi toccare grazie, no grazie davvero sto bene così

no grazie

arrangiamento e mixaggio di Riccardo Malagola
testo e musica di Esel Ciulla

Poliamore

Genere: pop acustico ballerino
Annata 1994.
Era una serata buia e abbastanza tempestosa del 2014 quando Galatina (aka Esel) smette di procrastinare, impugna un ukulele e da lì non se ne separerà più.
Incomincia così a scrivere una canzone dopo l'altra snocciolando i suoi pensieri, le sue avventure e condensandoli in testi agrodolci, a tratti nostalgici e ironici insieme ad uno strumento improbabile come l'ukulele che tutti pensano sia un violino quando lo porta in giro.
Allora, la vuoi una galatina?

Galatina

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