L’ Altare composto da marmi policromi ,si presenta di fattura settecentesca con alternanza di colori che vanno  dall’alabastrino allo statuario,  marmi rossi e gialli, con alternanza di colori, Verde antico (un marmo abbastanza pregiato in epoca imperiale romana tanto che ne fu calmierato il prezzo così come si evince dall’editto di Diocleziano del 301 A.D.), Verde Alpi, Pecorelle, Rosso di Levanto,Nero , Vituliano e sfondo Bianco di Carrara Statuario; è composto da due gradini ed una mensa dove avviene l’atto liturgico  Ritornando alla composizione del Marmoraro presenta un  paliotto (paliotto dal latino pallium - velo –è la parte anteriore dell’altare  ) scolpito (tipologia innovativa che si nota in tutte le opere  dello scultore  Giuseppe Sanmartino autore del Cristo Velato  – Napoli 1720 – ivi 1793 ) con  due volute laterali di marmo bianco  e l’opera pregevole della Madonna col Bambino al centro di questo medaglione ovale arricchito da pietre preziose come cornice, ed in alto un magnifico ciborio . Sul postergale e sui cantonali è ripreso, con la tecnica del commesso marmoreo, il motivo a volute del paliotto, l’iscrizione  sottostante al paliotto , fulcro della composizione,è rappresentata dalla dicitura : Sthefanus  Mellucci.. ex devote A.D. progettato 1762…, mentre ai lati dei pilastrini due volute fasciate completano la decorazione d’insieme , lateralmente sulle due fasce orizzontali sono presenti due gigli  in diaspro tenero di Sicilia ..con sprazzi di color giallo di Castronuovo, con inserti in nero del Belgio a racchiudere un pezzo centrale in nero . Sulla sinistra e destra del paliotto, è visibile il rosso di Lèvanto si tratta di un marmo pregiato e di rara bellezza  denominazione derivatagli dall’omonimo borgo della Riviera di Levante, dove sono state localizzate alcune cave. L’estrazione di questo materiale è molto antica: nel 1191 Stefano di «Zartex» si impegnava a consegnare a Lanfranco Ricerio nel porto di Deiva Marina varie mercanzie fra le quali «petre vermilie de Paxano», verosimilmente l’antica denominazione del rosso di Levanto. L’altare come possiamo constatare è composto da un grande basamento con angoli ben definiti.  Ed infine il  registro superiore dell’altare può essere scomposto in due sottoregistri: il primo è formato da gradini intarsiati con al centro il tabernacolo inferiore e disegni floreali e con le due volute scolpite lateralmente, decorate a riccioli ; il secondo, sottostante , reca il corpo più grande con vari colori e con tre pietre preziose. L’altare è stato studiato da vari esperti del settore quali : Arcivescovo Ortodosso Monsignor Andrea Boris Leanza esperto di arte sacra  , il Prof. Domenico Iannicelli esperto di arte del periodo Rococò e Barocca . Per quanto concerne ad atti ufficiali l’altare viene menzionato nell’atto notarile del Notaio Ascanio Falcone del 1795, presente presso l’Archivio di Stato di Caserta .
Varie testate giornalistiche hanno parlato dell’altare attribuito al Sanmartino  . In questo momento l’altare del Mellucci è stato affidato allo storico dell’Arte Marino Coronato per varie mostre . 
L’altare viene dato in concessione per mostre , ma si valuta anche la vendita . Per info : 327- 8471993

Altare del 1762 attribuito allo scultore Giuseppe Sanmartino di proprietà di Giorgio Mellucci

Momenti di Vita
Una delle esperienze più importanti,più coinvolgente emotivamente, più formative dal punto di vista culturale è quella del viaggiare; io amo quest'esperienza e sin da piccolo ho sempre desiderato muovermi , vedere altri posti, conoscere altre persone diverse da quelle che abitualmente frequentavo, ecco allora che questo mio desiderio l'ho tradotto in pratica viaggiando, visitando nuove Regioni italiane  e poi spostandomi all'estero: lo stimolo che ho avuto  attraverso il coinvolgimento con tante cose nuove,  persone, posti è stato enorme e mi propongo di portare avanti questo tipo di attività rendendolo sempre più funzionale al mio carattere tenendo conto del mio tempo libero.  Sono laureato sia in Diagnostica e Restauro dei Beni Culturali, presso il Suor Orsola Benincasa di Napoli, e  sia in giurisprudenza. Ho svolto la funzione di Assistente Amministrativo per circa un decennio presso la Scuola Paritaria “Il Nido” di Bellona ed attualmente sono docente scolastico presso un Istituto pubblico a Bologna. Una passione che si è sviluppata nel tempo, e Che tuttora mi fa compagnia e mi riempie di soddisfazione, è quella di Ricercatore Storico: nell'ambito di questa attività ho pubblicato tre librelli relativi a dei personaggi storici. Qualche anno fa sono stato incaricato a svolgere la funzione di Archeologo presso il cantiere di Piazza Municipio a Napoli per gli scavi della metropolitana presso il Consorzio di Roma dello storico dell'arte Giuseppe Giordano: esperienza fisicamente assai dura però anche ricca di soddisfazioni e spero che un giorno potrò continuare.