Il volto della maga, sta sulla montagna
Il vento che accarezza, gli arbusti sulle dune
Li attraversa una nera scala di legno
Scende verso il saggio mar, lacrima di brezza.
 
Mi riparo nell’aspro volto
Una maschera di pietra
Sogno di una notte antica 
Proibita e bagnata.
 
La bellezza antica che, sgorga dai tuoi fianchi
La bellezza rara che, avvolge i miei sensi.
Il tuo corpo esce dal mar con maestosità
Voluttuoso miele che lecco dalle spine.
 
Mi riparo nell’aspro volto
Una maschera di pietra
Sogno di Mezza Estate
Proibita e bagnata.



Il volto della maga

04 - Giulio Voce - Le Panchine 44k - 16b

03 - Giulio Voce - 5 Di Mattina 44k - 16b

02 - Giulio Voce - C'eri Tu 44k - 16b

01 - Giulio Voce - Il Barista 44k - 16b

Sguardo Proibito (live Acustico)

Il Barista (live Acustico)

Lagavulin

5 Di Mattina

Terra Bruciata

Giulio Voce, romano classe 1986, cantautore pirata e poeta del mare, porta già nel proprio cognome i geni della creatività. Perché il suo non è un nome d’arte ma una certezza, che grazie alla propria voce interiore è capace tanto di raccontare la babelica realtà di quartiere romana – intima e personale – quanto le gesta eroiche di figure arcaiche che continuano ad aleggiare nei luoghi iconici del Circeo lambito dal mare. Suggestionato dalla tradizione italiana del cantautorato, dal Rock ‘n’ Roll anglosassone e dal punk che ha segnato la generazione degli anni ’90, Voce è stato capace di rielaborare tutti questi spunti in chiave personale come ha dimostrato nei tre EP finora pubblicati: Lithos, Terra Bruciata e il più recente, omonimo, Voce. il giovane cantautore è riuscito ad evocare, grazie alle proprie canzoni, le sensazioni più disparate ma sempre figlie del suo percorso di vita e della sua formazione: dalla lucida e brillante analisi della realtà contemporanea passando per la descrizione della brulicante vita romana; senza dimenticare il racconto di figure come pirati, eroi greci e le spensierate notti d’estate spese sotto la luce della luna, mentre gli amori estivi si consumano dalla presenza silenziosa del mare. Quest’ultima è una vera costante nell’intera discografia del cantautore: il mare che accoglie, che diventa sinonimo di frontiera da esplorare, metafora della conoscenza continua ed ininterrotta, pericoloso brivido dalla voce antica ma dal fascino moderno.

Giulio Voce

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