My first Track, Introduction to my music Style ;)

Depersonalisation (Intro)

Revisiting one of my Favourite Soundtracks

If You Could Hear The Music ( From Oppenheimer Soundtrack )

Homolog Echoes

Asturias

Questa traccia nasce dall’idea che il suono, materia prima della musica, sia un fenomeno universale. È opportuno interrogarsi su cosa sia realmente il suono, in cosa si distingua dal rumore e se possa essere considerato, in senso assoluto, l’opposto del silenzio. Un silenzio che, va detto, l’umanità non potrà mai percepire nella sua essenza più pura, poiché l’assenza totale di vibrazioni – il vero silenzio – è inaccessibile a un essere che vive immerso in un mondo in cui tutto vibra.
Il suono esiste solo laddove vi sia un mezzo materiale attraverso cui possa propagarsi. La sua presenza è vincolata alla trasmissione di vibrazioni, che si muovono sotto forma di onde meccaniche attraverso un mezzo elastico, trasportando energia senza spostare la materia: le particelle del mezzo vengono semplicemente disturbate nel loro equilibrio, ma non traslate.
In questo contesto, la possibile – o, più realisticamente, probabile – esistenza di coscienze non umane (aliene o semplicemente diverse da noi nella forma biologica) apre uno scenario interessante: queste intelligenze, pur vivendo in altri mondi e in condizioni fisiche differenti, potrebbero percepire il suono con lo stesso meccanismo fondamentale che vale per noi. Il principio fisico, infatti, resta invariato: vibrazione → propagazione → interazione con un sistema percettivo.
Tuttavia, non esiste suono senza un sistema in grado di udirlo e interpretarlo: così come non esiste luce senza un occhio che vede, o tempo senza una coscienza che lo percepisca. Le diverse specie presenti sulla Terra già dimostrano quanto possa variare la percezione del suono e della musica: un essere umano può commuoversi ascoltando un brano, mentre un cane, pur udendo le stesse frequenze, non ne percepirà la struttura emotiva o logica.
Da qui nasce una riflessione più ampia: e se anche una razza aliena fosse capace di creare musica? Non nel senso commerciale e superficiale che oggi spesso si attribuisce alla parola, ma nel suo significato originario e profondo: l’organizzazione logica del suono, a prescindere dal fatto che sia orecchiabile. Una definizione dimenticata dall’uomo contemporaneo.
Oggi la musica viene spesso considerata esclusivamente come prodotto da vendere, un oggetto "piatto", progettato per piacere al maggior numero di persone possibile e generare profitto. In gran parte è diventata un bene usa e getta, caratterizzato da una banalità crescente, che non va confusa con la semplicità. La banalità è l’assenza di profondità e di ricerca; la semplicità, al contrario, può essere il risultato di una complessità ben risolta.
Confido che razze superiori – o forse anche inferiori, considerando l'importanza attribuita alla musica dalle civiltà umane del passato – possano rendere omaggio a questa arte, restituendole vita, valore e dignità. Perché la musica è sia scienza che arte, capace di emozionare, far riflettere, stimolare il pensiero critico. E chissà: forse, in altri mondi, la musica sarà ancora ciò che dovrebbe essere qui – un linguaggio dell’intelligenza e della bellezza, non necessariamente facile, ma sempre dotato di logica.
Anche in assenza di un sistema percettivo simile al nostro, eventuali intelligenze aliene potrebbero concepire e comprendere la musica come pura organizzazione del suono, riconoscendone la struttura, l’intenzione e la coerenza. Non serve un orecchio umano per comprendere la musica. Serve solo una mente capace di ascoltare ed interpretare.

Aliens Know Universal Harmonies

Guitarist since 2016, Producer since 2022 🌙✨🪐

Krystæl

Popular tracks