TESTO
Forme nel vento, parlo col fango
Sera che avanza e dirada l'incanto
Gocce di vetro, un canto distratto
Giorni che passano in mesi d'amianto
Strade già prese, muse incomprese
Scelte inquinate da scacchi e monete
Sette le ombre, sette le ore
Sette le volte che ho rotto il timone
Orme nel fango, ballo col vento
Notte che avanza e si macchia d'argento
Fumi nel cielo, un canto d'inverno
Giorni che passano ma senza tempo
Strade sbagliate, belle e dannate
Scelte impigliate in un sonno fugace
Poche le ombre, quante le ore
E nei polmoni solo petricore

Prendimi, strappami via dalla gravità
Fammi vedere che c'è più in là, nell'eternità
Oltre questo sentiero che col tempo mi stancherà

Un cane abbaia in lontananza
La fiamma di un accendino danza
Fiamma di cosa, fiamma di carta
Fiamma che illumina ma non riscalda
Siamo in cerca di parole da buttare
Io quelle le ho recuperate
Ce le ho in testa a fare casino
Per distrarmi mentre lungo sto cammino
Mi perdo un pezzo, cerco conforto
Sotto ad un salice, dentro al mio torto
Ego necrotico, ego spasmodico
Lasciami il tempo di un brano narcotico
Trovo un pezzo, trovo conforto
In quella perla che illumina un porto
Portami in alto, librami l'anima
Toglimi questi polmoni dall'aria

Se ci penso io non so che cos'è
Dimmi se lì c'è qualcosa per me

Prendimi, strappami via dalla gravità
Fammi vedere che c'è di là, mia divinità
Oltre questo sentiero infinito, ti prego tu prendimi
Fammi toccare un'altra realtà, e mi basterà
Solo fino a che non avrò visto l'altra tua metà
L'altra tua metà

~•~•~•~•~•~•~•~

Voce: Lunauta
Testo, base, produzione: Mattia

#Lunauta #Oltreluna #Luci

Luci

Oltreluna

Lunauta - Bere a Natale

TESTO
Scende la neve
Solo in TV, nei film
Ci son ventotto gradi
Che gioia Natale è qui
È da novembre ormai
Appena dopo Halloween
Che tutte le strade
Di luci son piene così
 
E io bevo ad ogni Natale un poco di più
Il giorno dell’anno che in casa è accettabile sfarsi di rum
E bere a Natale è un po’ suggellare
Il malessere che a volte ti assale
Bere nascosto nel clima di festa
Mi rende brillo e mi inebria la testa
 
Che gioia i regali e i parenti
Le loro domande incalzanti
Fidanzata, lavoro, qualsiasi diploma
Io che non so rifar le lenzuola
Rispondo a pezzetti e riempio il boccale
Almeno il vino mi scalda le vene
E il senso di colpa perché è Natale
Posso affogarlo in un altro bicchiere
 
E io bevo ad ogni Natale un poco di più
Il giorno dell’anno che in casa è accettabile sfarsi di rum
E bere a Natale è un po’ suggellare
Il malessere che a volte ti assale
Bere nascosto nel clima di festa
Mi rende brillo e mi inebria la testa
 
E io bevo ad ogni Natale e vigilia
Tanto lo fa tutta la famiglia
Fra tombola, canti, litigi e scommesse
Cazzo è Natale, il re delle feste
Timballi, taralli, Pampero e spumante
Che a fine del pasto non senti le gambe
Viva le feste, io che non so amare
Quanto mi piace bere a Natale
 
Tanto non fa male

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Voce: Lunauta
Testo: Lunauta, Mattia
Base, produzione: Mattia
Copertina: Mattia, Stefano, Lunauta

#Lunauta #BereaNatale

Bere a Natale

Lunauta - Polvere

TESTO
Aspetto ancora un po’
Prendo fiato per non annegare più 
Come sto forse puoi saperlo tu
Che mi porti in alto per poi andare giù 
Tra momenti che diventano più lenti
Mentre mano a mano perdo pezzi
E frammenti che semino per strada
Sperando che ne cresca qualcos'altro di migliore
Da raccogliere e donarmi cosicché
Io possa avere solo il meglio che ho di me

Ho solamente polvere, polvere
Dentro me, su di me
C’è solamente polvere, polvere
Dentro me, su di me

Nuotando nel casino
Nel vortice infinito di apici profondi
Che in fondo so non mi portano a niente
Ma tendono invece a confondermi di più
Di quanto so già fare così bene da solo
Non c’è più tanto spazio all’interno del mio vuoto
E forse vorrei solamente non doverci ricadere di nuovo
Per guardarmi mentre annego

Nella polvere, polvere
Dentro me, su di me
C’è solamente polvere, polvere
Dentro me, su di me

Provami qualcosa che io non provo più
Trovami soltanto un pretesto che non ho
Trovami qualcosa che mi faccia dire
Che ha senso continuare, che una pena può valere
Tanto non mi credo più nemmeno se lo giuro
Quasi trovo pace mentre brancolo nel buio
Forse cresceranno un giorno fiori dalle crepe
Forse seguiranno delle albe a queste sere

Ho solamente polvere, polvere
Dentro me, su di me
C’è solamente polvere, polvere
Dentro me, su di me

Tutto ciò che io volevo
Ora scompare mano a mano e
Tutto ciò che un tempo ero
Ora lo vedo più lontano

Nella polvere, polvere
Dentro me, su di me
C’è solamente polvere, polvere
Dentro me, su di me

C’è solamente polvere

~•~•~•~•~•~•~•~

Testo, voce: Lunauta
Base, produzione, copertina: RKH Studio

#Lunauta #Almadicera #Polvere

Alma di cera

Polvere

Lunauta - Falene

TESTO
Sono solo una notte come mille altre
Un ciclo lunare già visto passare
Milioni di volte in milioni di forme
Diverse tra loro, e non si sente
Che il sordo canto del buio che avvolge
Con un nodo al collo di un pianto che non sorge

E tutto gira verso un punto che non so
Mentre tutto gira verso un punto che non so

E il mondo a volte sembra frenare
Rallentare per non disturbare
E la notte tende la sua mano di stelle
Alla gioia di essere un fiore morente

Non sa più di niente, niente, niente
Annegami più dolcemente
E svanire nel niente, niente, niente
Come fanno di giorno le falene

Sono solo una notte che volge alla fine
L’ombra di un’alba che mostra le prime luci
Al mondo di notte, che cela risposte
E domande mai poste tra gli alberi nascoste
A volte il nemico peggiore del capirsi
È il costante tentare di volersi capire

E tutto gira verso un punto che non so
Mentre tutto gira verso un punto che non so

E il mondo a volte sembra frenare
Rallentare per non disturbare
E la notte tende la sua mano di stelle
Alla gioia di essere un fiore morente

Non sa più di niente, niente, niente
Annegami più dolcemente
E svanire nel niente, niente, niente
Come fanno di giorno le falene

E il mondo a volte sembra frenare
Rallentare per non disturbare
E la notte tende la sua mano di stelle
Alla gioia di essere un fiore morente

Non sa più di niente, niente, niente
Annegami più dolcemente
E svanire nel niente, niente, niente
Come fanno di giorno le falene

~•~•~•~•~•~•~•~

Testo, voce: Lunauta
Base, produzione, copertina: RKH Studio

#Lunauta #Almadicera #Falene

Falene

Lunauta - Fango

TESTO
Nero pece anima le notti più bianche
Una specie di animale che si muove tra le stanche
Ore che da insonne gravano alle spalle
L'acqua scorre lenta e consuma le montagne
Attesa insistente di ciò che non torna
Ora dopo ora tutto qui affonda
Nel fango di ciò che ora sembra insolcabile 
Labile, flebile, cuore colpevole

Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te

Spesso la discesa è faticosa, dolorosa
A volte la salita dà ristoro e mette in prosa
Le più ardue poesie che la vita sa donare
A chi tende verso l'alto il proprio cuore ad ascoltare 
Ascoltare a volte un dolore nello stomaco
Macromondo chiuso in un seme, in un'involucro
Che è il corpo, il fisico e le cose maestose
Son le vie nascoste dentro chi cerca risposte

Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te

Forse aspettare
Forse il digiuno saprà placare la mia fame
Dissetare, ricomporre
Ciò che fa male
Ciò che non è più reale in me
Non vale in me

Ora il mio turbine appresta se stesso
Alla fine, imbrunire di mali
Vale come vivere nuovi orizzonti lontani
Presto il disastro prenderà senso 
A presto mio io che tanto mi duoli
Tanto mi spingi ai più orribili mali
Che può provocare un qualcuno a se stesso
Ciò che oltrepassi poi non ha più senso

Spinge nelle vene
Dagli occhi piove cenere
Di te, di te

Ciò che tu non sei
Che non sarai mai
Vive in te
E forma te

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Testo, voce: Lunauta
Base, produzione, copertina: RKH Studio

#Lunauta #Almadicera #Fango

Fango

Lunauta - Popcorn caramello

TESTO
Vorrei che potessi solo per un po’
Poter percorrere i milioni di chilometri
Di strade di parole, metafore, canzoni
E di colori che ora ho nella testa
Grazie ad una nube che mi manda in estasi
Si erge oltre i campi di fiori bianchi
Nati dentro me dalle fessure
Di ferite tagli e pianti
E vorrei mostrarti i panorami che
Come quadri hai ritratto dentro me

Dentro di me, dentro di me
Dove ora c’è un po’ di sole
Un po’ di colore

Vorrei che vedessi i colori che ho dipinti
Dentro me, se prima ero una tela bianca
Adesso sembro un quadro di Kandinsky
E vorrei tu sentissi il mio battito cardiaco
Che tiene il tempo dei respiri tuoi
Quando mi fissi scompaiono gli attimi
Rendi tutto bello e surreale
Come se a narrarlo fosse Dostoevskij
E quando ci riesci anche la più scura
Delle notti torna bianca e la rifletti

Dentro di me, dentro di me
Dove ora c’è un po’ di sole
Un po’ di colore

E mi lasci dentro l’aroma della pioggia
Che cade in un bosco, il suono di un tramonto
Il sapore di agosto ed il candore dell’inverno
Rendi sinestetico il mio stare in mezzo al mondo
Per poi coniugare tutto nello stesso punto
E sintetizzarmi proprio al centro del tuo sguardo
Trasportando tutto ciò che sono un po’ più in alto
Più in alto di una nuvola, più in alto della luna

Dentro di me, dentro di me
Dove ora c’è un po’ di sole

Fuori di me, fuori di me
Ora tutto è più brillante
Fuori di me, fuori di me
Ora tutto è interessante
Abbastanza da viverlo

~•~•~•~•~•~•~•~

Testo, voce: Lunauta
Base, produzione, copertina: RKH Studio

#Lunauta #Almadicera #Popcorncaramello

Popcorn caramello

Lunauta - Bucce di banale

TESTO
E perdo giorni coi ricordi a raccontare storie
Con il ritmo dei respiri a mo' di narratore
Una boccata d'aria fredda che diventa nebbia
Dentro la mia testa c'è Turner, mare in tempesta
Sempre la stessa voglia di volare altrove
Passano anni come ore, il malumore fa rumore
Maledetta sensazione che qualcosa qui non va
Ma spesso preferisco il non sentire al soffrire e basta
Distillando goccia goccia il mio veleno
Mi sento sempre strano, straniato, leggero
Forse un alieno, un fantasma, uno scemo
Qualsiasi cosa sia ci credo per davvero

Stare in un concetto non mi è mai venuto bene
Io sto molto meglio se non c'è da capire
E ogni volta che le cinque del mattino si avvicinano
Silenti tra gli spettri volteggiano i rimorsi

Forse è solamente un altro giorno come un altro
Dondolo la testa e non so il perché
Cade la cera giù dalla candela
Aspetto primavera e poi ritorno in me

E tutta questa confusione mi sta pure bene
Me ne convinco, un po' ci credo, un po' disillusione
Un po' mi aspetto qualcos'altro che mi porti via
Fuggo nel candore di una nube, di una poesia
Sono una stanza troppo buia per guardarci dentro
Vorrei una torcia per chiarire, per capirci meglio
Che larga parte di me stesso io non la sto comprendendo
Forse non ho molto senso, però presto
Corri insieme a me verso quel punto che non c'è
Vorrei vivere su un albero col Cosimo che è in me
Mentre qui ci resto io che vivo sull'irregolare
Orlo di un addio, sul bordo di un oblio

Che non ha destinazione, che non ha conclusione
E rende liminale ogni giornata e situazione
Che rende tutto ciò che vivo quasi un'illusione
Ma ora che son perso non mi voglio più cercare

Forse è solamente un altro giorno come un altro
Dondolo la testa e non so il perché
Cade la cera giù dalla candela
Aspetto primavera e poi ritorno in me

Scopro un senso raro e raffinato
Nell'opera della mia disattenzione

~•~•~•~•~•~•~•~

Testo, voce: Lunauta
Base, produzione, copertina: RKH Studio

#Lunauta #Almadicera #Buccedibanale

Bucce di banale

Artista indipendente che tenta di raccontare gli scenari della vita, dolci e amari, veri e immaginari, e le emozioni che essi portano con sé.

Oltreluna

Lunauta

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