...spesso l'ipercomunicazione ci allontana dal mondo, innalzando una barriera insormontabile...

Ascoltami!

Voz y electronico
Voz de Monika Skowron y Paola Pennacchia
Festival Internacinal de las Artes Ruidalsud Argentina 2014

Vénus mène contre Chasteté une guerre continuelle, vint à mon secours: c’est la mère du dieu d’amour, qui a secouru maint amant. 

Elle tenait dans sa main droite un bâton enflammé, dont la flamme m’a fait brûler. Elle était si gracieuse et si parée qu’elle avait l’air d’une déesse ou d’une fée. 

La rose s’élargissait un peu vers le haut et cela me plaisait. Elle n’était pas encore assez ouverte pour que la graine fût découverte: 

elle était encore enfermée dans les pétales de la rose qui se dressaient verticalement et remplissaient l’intérieur de la corolle. 

Aussi ne pouvait-on voir la graine… Elle était, que Dieu la bénisse, bien plus belle épanouie qu’avant, et plus vermeille: j’étais tout ébahi de cette merveille… 

et Amour me prend d’autant plus dans ses liens qu’elle est devenue plus belle…

Pourquoi, beau seigneur, oppose tant de dédain à cet amant? On ne devrait pas lui interdire d’avoir un baisier plein de douceur, car vous savez bien et constatez qu’il sert et aime loyalement…


LA CONQUISTA DE LA ROSA PROHIBIDA - ELECTRONICA Y VOZ - MARIANO PATERNOSTER

Where is the life we have lost in living?
Where is the wisdom we have lost in knowledge?
Where is the knowledge we have lost in information?

The rock

OIKIA Jingle

CARLOS CASTANEDA: «Ma l'uomo non avrà ancora paura se gli succederà qualcosa di nuovo?»

DON JUAN: «No. Una volta che un uomo ha vinto la paura, ne è libero per tutto il resto della sua vita perché, invece della paura, ha acquistato la lucidità: una lucidità mentale che cancella la paura. A questo punto l'uomo conosce i suoi desideri; sa come soddisfare tali desideri. Può anticipare i nuovi passi dell'imparare, e una limpida lucidità circonda ogni cosa. L'uomo sente che nulla è nascosto. E così ha incontrato il suo secondo nemico: LA LUCIDITA'! Quella lucidità mentale, che è così difficile da ottenere, scaccia la paura, ma acceca anche. Costringe l'uomo a non dubitare mai di se stesso. Gli dà la sicurezza di poter fare tutto quel che gli piace, perché vede chiaramente in tutto. Ed è coraggioso perché è lucido, e non si ferma davanti a nulla perché è lucido. Ma tutto questo è un errore; è come qualcosa di incompleto. Se l'uomo si arrende a questo falso potere, ha ceduto al suo secondo nemico e sarà maldestro nell'imparare. Si affretterà quando dovrà essere paziente, o sarà paziente quando dovrebbe affrettarsi..»E sarà maldestro Dell'imparare finché non cederà, incapace di imparare più nulla.»

CLIMBING INTO THE MIRROR DIMENSION

Lavoro in fase di elaborazione... lento processo di aperture e distensioni di eterei suoni di sintesi di antica memoria graffiati da piccole interferenze ritmiche che condensano nella purezza assoluta di masse sonore che nascono da un nulla senza fonti

ELEGIA SINTETICA

Certamente nessuna requie è data ai corpi
dei primi principi, perché non c'è un ultimo fondo,
ove possano quasi confluire e porre le loro sedi.
Sempre in continuo moto si svolgono tutte le cose,
per ogni dove, e anche dal basso vengono forniti
i corpi della materia che muovono dall'infinito.
Infine, palesemente appare agli occhi che una cosa delimita
un'altra cosa: l'aria fa da confine ai colli, e i monti all'aria;
il mare confina con la terra e, a loro volta, tutte le terre col mare;
ma il tutto, invero, non c'è nulla che lo delimiti dall'esterno.
La natura dello spazio , dunque, e la distesa dell'abisso è tale
che i fulgidi fulmini non potrebbero percorrerla nella loro corsa,
volando per un tratto ininterrotto di tempo, né procedendo
potrebbero affatto ottenere che resti meno cammino da fare:
a tal segno s'apre dovunque alle cose un'immensa estensione,
senza confini da ogni punto verso qualunque parte.

(Lucrezio, De rerum natura)

« Dies irae, dies illa, dies tribulationis et angustiae, dies calamitatis et miseriae, dies tenebrarum et caliginis, dies nebulae et turbinis, dies tubae et clangoris super civitates munitas et super angulos excelsos. »


DIESIRAE (De rerum natura viva) - Requiem

Al pianoforte PIERO CASSANO, controtenore AURELIO SCHIAVONE

Due liriche per una guerra silenziosa

Sulla piazza della libertà è steso un soldato a pezzi
gambe braccia e viscere a pezzi
è interamente in frantumi
tutto ciò che di lui rimane è una macchia
nella quale penetra un verme e comincia un lauto banchetto
continuamente perennemente la divora finché l’asfalto non risplende
ma non appena s’appresta ad andarsene
lo scova la celeste cinciallegra e zacchete
ingoia il vermicello
e svolazza felicemente
in alto sulla cima dell’albero col vermicello nel becco mezzo digerito
caldamente materna
nutre i suoi graziosi piccoli
che un giorno da abili musicisti
cinguetteranno cinguetteranno
finquando rumorosamente passerà di lì il poeta lirico
con la mano sul culo della sua formosa musa
scarbocchiando ubriaco quasi in trance
qualcosa sul paradiso terrestre
qualcosa sul fatto che bisogna temerlo
mentre nei caldi fianchi affonderà
nei caldi fianchi affonderà chiedendosi
se sarà maschio
il soldatino

testo di BOZIDAR VASILjEVIC, traduzione dal serbo MARIANO PATERNOSTER


NA TRGU SLOBODE (due liriche per una guerra silenziosa)

Toglierei di mezzo le istituzioni popolari
toglierei di mezzo i medicinali
toglierei di mezzo la polizia
i preti
i colletti bianchi e i braccianti
toglierei di mezzo la miseria
lascerei in piedi solo gli ascoltatori ricchi
che mi ascoltino e si moltiplichino
levami davanti i preti
quelli poi mi ascoltino e se ne vadano in malora
poi  prenderei quelli che mi ascoltano e li distribuirei in ogni luogo
ad ognuno assegnerei una stella
una stella per ogni ascoltatore
affinché le stelle vedano che strani pianeti siamo
pura poesia pura essenza
pianeti che aspettano un dio
che viene alla fine di tutto
per vedere oltre

testo di BOZIDAR VASILjEVIC traduzione dal serbo MARIANO PATERNOSTER


SKLONIO BIH (due liriche per una guerra silenziosa)

...un omaggio alle anime dannate e come tali libere dai vincoli mortali del tempo...

al violoncello VITO PATERNOSTER...
(dal CD Between Old and new)

Olet spiritum pubertatis

al sax FRANCESCO LOIACONO al pianoforte ALESSANDRA STALLONE

terzo movimento della Suite illirica per sax e pianoforte

3-Nenia korciana (Suite illirica per sax e pianoforte)

Orchestra d'archi diretta dal Maestro MIKICA JEVTIC (Novi Sad)

Il rito della "pagliara" occupa una posizione particolare nelle feste italiane di maggio. Esso si collega al grande filone del "Verde Giorgio" e del "Djurdjevdan", presente in varie parti d'Europa. Il rito della "pagliara" ha una presenza significativa nei paesi dell'Abruzzo e del Molise che hanno una popolazione di origine slava (gli Schiavoni di Fossalto del Molise).
A Fossalto la mattina del primo maggio un uomo esce nelle strade del paese completamente ricoperto di un cono di rami, di erbe e di fiori, sormontato da una croce intrecciata anch'essa di fiori. Questo cono é appunto la "pagliara", così detto perché assomiglia alle capanne di paglia.
L'uomo mascherato, accompagnato da un suonatore di zampogna e da un cantore va di casa in casa. Dalle finestre gli vengono festosamente rovesciati addosso secchi d'acqua al grido di "Grascia, maie!" ("Grazie, maggio!"). Terminato il giro, il gruppetto sosta innanzi la chiesa, il portatore della "pagliara" si sveste, la croce viene offerta al sindaco e il cono deposto nell'orto del parroco.
Nella seconda parte del rito, tre uomini senza travestimenti iniziano la questua, di casa in casa...

Prima parte

Eccheti maie e chi ia li vo vedere
tutte le massiere purtassero l'aine a mene

Eccheti ,maie che li sciuri bielle
menate aqua ca quisse ié nuvielle

Chi te diceva ca maie nen veniva
menate l'aqua pure che la tina

Maie vé cavaballe pe la Magniruccia
salutamme la famiglia Cannituccia
grasce maie

Maie é sciute sott'a ru Ravattone
pozza campà cent'anne la famiglia de lu Barone
grasce maie

Iecche a maie cavaballe pe la Vignola
salutamme lu cavaliere Bagnoli
grasce maie

Seconda parte (la questua)

Signora patrona va a lu lardare
taglia 'n chiene e guàrdate le mane

Signora patrona fai na cosa lesta
si nen tien' curtille i mo te l'impreste

Signora patrona fascìme na cosa lesta
ca le cumpagne mi vonne passà
e passa e ripassaraie
e bene venga maie

Signora patrona e vàttine a lu nide
si n'c'è l'uove piglia la gallina.


La Pagliara (per archi)

"Un sistema presenta irriducibilità computazionale quando NON PUO' ESSERVI ALCUN MODO DI PREVEDERE COME SI COMPORTERA' IL SISTEMA SE NON ATTRAVERSANDO QUASI ALTRETTANTI PASSI DI CALCOLO DI QUELLI CHE COMPORTA L'EVOLUZIONE DEL SISTEMA STESSO. Non ci sono scorciatoie generali: nessun modo di trovare il risultato senza fare essenzialmente altrettanto lavoro quanto ne fa il sistema stesso". Stephen Wolfram, "A new kind of science"

"Le ombre sono il più prezioso strumento di conoscenza. Esse rivelano molto più di quanto nascondono" BOCDS

Mariano Paternoster

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