******API******
Max Arduini
Impoverisce l’habitat
lo stemma di famiglia
Nel mentre il pesticida ha fatto 
su tutto il suo dovere in mezzo.

Ai parassiti incravattati
Il clima mesto dei cassaintegrati
E sulla strada delle api
i fuchi adesso fanno outing.

Guarda, la non c’era niente
e grazie agli operai invece
Adesso sorge un alveare 
Senza futuro e bussole rotte
È l’ape con la tuta e il mutuo
Che immagina la vita in fuga
Ma impoverisce l’equilibrio
per la regina, per l’alveare, siamo…

Api che s’incontrano 
sul giallo e nero del sud-est asiatico
E non sanno che si fa
la lotta per restare in questo mondo
Api che rincorrono 
diritti per le loro costruzioni
Tu svolta per di là
la qualità e l’ambiente è manodopera
Api che ci portano la vita 
che oggi vele più di iè
Avanti, avanti se….


Insaporisce e impollina
la qualità, l’ambiente, il miele
In questo clima di estinzione
il suono ronza su un girasole che
Non gira arrocca uccide il fiore
tribù intere muse messaggere
coscienza labile in questo ambiente
sensibili a quel dovere
Api in estinzione 
siamo in piene emergenza ecologica
E la qualità non va
senza le api impoverisce l’habitat
Parassiti, pesticidi
clima e falsi stemmi di famiglia
E l’uomo cosa fa
tra quattro anni spegne la sua vita
Api senza casa, per la strada 
in Argentina e su di noi
Condannano anche il poi…
Cos’é che ancora possiamo darvi
No! La vita mia non te la do
No! La mia famiglia non ti do
Non è un giochino ne un passatempo
No! La nostra vita è un brivido
No! Siamo di api un esercito, sopravvissuto…
Si è impoverito l’habitat 
che univa la famiglia
Il ricco pesticida ha fatto
del nostro stemma un bel cartoccio
E adesso chiedono ancora miele
Il sangue del nostro alveare
In questo clima di estinzione
Ronzare non fa più rumore


Api  [Patchwork Playing]

LE STORIE CHE NON RACCONTO
(L'arte del chiedere e dell'ottenere)
Max Arduini

Però se ad ogni passo tra le dita, avessi avuto fame
di sapere dove vanno tutti quei pensieri che non ho ascoltato
quelle storie che non racconto, perché non c'è spazio 
in un metro quadro
e l'orgoglio che mi frantuma, e non puoi fermarlo....
Solamente un muro, mi porta dal futuro
non ha porte aperte, solo fessure molto strette
ho paura di cambiare troppo di non ricordare
da dove son venuto...ma se rinasco, voglio ritornare qui.....
Mi spezzano le ali e gambe come steli ma..
non si ferma un treno
i dispiaceri e le speranze che non hanno un prezzo
troppo tempo ancora a fare il cambio di fiducia
tra un amico e il cielo
ma ritornano le soglie di un inverno rigido da fare entrare
dentro questo petto.....

mi do una mano, sedendogli sul palmo
tanto e questa tigna che, mi ha fatto andare avanti sempre
e non ho paura di morire e di sparire
ma vorrei che qualcuno
ricordasse la mia faccia, disegnata a un muro.....
Però se ad ogni passo tra le dita avessi avuto lame
forse in qualche giorno 
avrei lasciato a qualche d'uno
un conto da pagare.. 
ma non vanno avanti i passi di chi trama contro un cuore artificiale
non si ferma un uomo mai .....
non si ferma un uomo mai …
Però se ad ogni colpo a queste tempie avessero bucato
il cervello sfitto
in quei momenti che vorresti stare a galleggiare
in queste storie che non racconto
perché fanno parte delle mie parole..
tanto è qui che torno ….



Le Storie Che Non Racconto (2010)

LA BALLATA DELLA FORMICA ROSSA
Max Arduini

ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI
Lesto se Ne va quell'attimo più fiero
striscia la formica nell'abito levriero
Lesta poi ritorna, la colpa anche più forte
ben calcificata in forma di ribelle...
ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI
Lesta è la ballata eterna del coltello
il prurito aperto della ferita interna
non mi sono messo d’accordo con la pelle
ma le formiche rosse mi attaccano le danze
ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI
che prurito mi dà
il complotto e l'aridità
cosa c'è che non va, è la ritmica

Lesta cattiveria conforme e gratuita
nella bacinella della pittura fresca
Comodo tessuto di male appartenenza
questa è la ballata della formica rossa
ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI , questa è la ballata della formica rossa
ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI, questa è la ballata della formica rossa

Forse non per tutti la fine è programmata
sono più coscienti i balli in riverenza
lesta la riscossa della formica rossa
figlia della scelta che balla senza scossa
ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI, questa è la ballata della formica rossa
ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI, questa è la ballata della formica rossa
che prurito mi dà
 il complotto e l'aridità
cosa c'è che non va, è la ritmica!

Forse qualche d'uno si chiede cosa voglio
e cosa vorrà dire Ziigi color rosso
non ci sono fatti ne doppie percorrenze
questa è una parola d'istinto senza niente
un intercalare di doppio senso e basta
metti fantasia su quella prode faccia
ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI, ZIIGI. ZIIGI
Questa è la ballata della formica rossa


La ballata della formica rossa (2010)

La Settima Casa [Patchwork Playing]

Artemisia Stuprum (2010)

La Rivalona (2009)

GRAMMOFONI E ALLODOLE (2010)
L'ARTE DEL CHIEDERE E DELL'OTTENERE
Max Arduini

Di che cosa respira il giorno di un uomo nuovo?
Forse di metano e trielina oppure di risotto degli angeli
poi il mestolo gira in senso contrario al tempo
Si alza anche il vento un po’Su pensieri a coriandolo

C’é un lume sul tavolo e sullo sfondo un grammofono
Li vicino un quadro con l’amore delle allodole
Alzati in volo con i pochi spiccioli di piume salve
E risvolta il lubrifico al decollo, sull’Ottava nota di un microbo

Aristotele disse: che gli abiti del male, non sono altro che virtù al contrario
La leggerezza si crea come stoffa Ci porta nei vizi come un abito addosso
siamo schiere di grammofoni insolenti, E di violini rotti dagli ascolti
Scena contro scena tra gli ingorghi e sette canti di un allodola che pareggia i conti..

C’é un lume sul tavolo e sullo sfondo un grammofono
Li vicino un quadro con l’amore delle allodole
Alzati in volo con i pochi spiccioli di piume salve
E risvolta il lubrifico al decollo Sull’ottava nota di un microbo

Astemi più convinti a mezzo anestesia 
E farmacie di sani in preda ad amnesia
Sigarette catatoniche esaurite alla Giguen
un testimone strabico che si fa chiamar Van Gogh
Orgoglio matto eccentrico dal gruppo T.N.T.
Non esco mai alla macchia e sello solo brocchi..
Mentre a Roma accolgono anche il cielo
Che ammira la bellezza dell’eterno
E non lo so dov’é l’ultimo au-revoir
Tra la polvere  dei carri di San Martino
E l’ennesimo condono all’assassino
Brutte facce tatuate di un sorriso
Mi sorprendono nell’ozio più preciso
C’é un lume sul tavolo e sullo sfondo un grammofono
Li vicino un quadro con l’amore delle allodole
Alzati in volo con i pochi spiccioli di piume salve 
E risvolta il lubrifico al decollo
Sull’ottava nota di un microbo.
Di che cosa respira il giorno di un uomo nuovo? 
Forse di un essenza incredibile, Fatta di musiche celtiche 
e romanze da scrivere, O FORSE, ANZI, i, sicuramente..
Di te e di me…


Grammofoni e Allodole (2010)

Max Arduini cresce nei circuiti underground della Romagna alla fine degli anni 80.
Un musicista che rifiuta da sempre le leggi del mercato per mantenere intatto e credibile il proprio stile che definisce – Canta-Cronaca -  spaziando dal Folk al Rock.
Nei suoi testi si ispira a personaggi storici e letterari a cronache di vita quotidiana e ad argomenti di interesse sociale. Ha pubblicato 6 album in carriera.
(Vinile[2002], Né comune Né volgare[2009], L’Arte del chiedere e dell’ottenere[2010], Cauto e Acuto Da Ravenna a Roma Via Rimini[2011], VIVOinPratiCANTATO[2012] e Patchwork Playing[2014]).
Negli anni partecipa a vari concorsi canori fino ad aggiudicarsi  il primo premio nel 2011 al Concorso  La musica libera, Libera la musica" - III edizione e premio (MEI), il secondo posto a Folkest 2012 e un secondo posto nell’edizione 2010/2011 a Rai Radio1 - DEMO. Dal 2011 collabora con RadiciMusic Records ed è distribuito EgeaMusic.
