
voce e chitarra: Martina Campi
piano e organo: Mario Sboarina
tromba: Thierry Tsafack

arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)

Licenza Creative Commons
Il brano Dorare di Tu che sei (Martina Campi e Mario Sboarina) è protetto da una licenza 
Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

e le parole:

Dorare

I (da: Notturna, per la mattina dopo)

a dividere il divano,
a guardare il sonno


Dicono gl'interni del
trascorrere del tempo

tutte quelle ore
tutto quel dorare*

e le lampade alogene
dei salotti


Sottosopra per un desiderio
o più
un soffietto sottile, un occhiolino,
sottobicchiere.

Le lampade alogene
dei salotti
ronzano all'unisono.



II. (Tutto per la stanza)

Le cose, che si muovono
e cambiano, allo sguardo
(che neanche loro ne sanno dire)

Ma come posso, io, ignorare il movimento

O tanta tenerezza
e quello che raccolgono i ricordi:
tutto sparso per la stanza

proprio così, come l’ho lasciato.


Le cose, che in molti modi si lasciano toccare.



III. (Aria)


Come certi tuffi siano sordi
e come certe giornate non finiscono mai

nel silenzio tutto s’allarga
nel silenzio
la notte respinge

Nelle stanze curiamo
bicchieri vuoti
        sui tavolini
le luci dello standby.



IV. (Mie)

nell'aria ferma immagine di chiesa rarefatta,
oltre la piazza e gli oleandri in fiore
disturbi e silenzi s'accoltellano in fitte d'occhi,
nebolose e rosse ferme sottili
le carezze accaldano carenze vocianti
ore notturne digiune cave



V. (Antichità)

ricami soffici adagiando antichità e mobili
pregiati a notte
occultano usure e cavità dannose

altre voci e facce più o meno conosciute si radunano in cerchi d'imbarazzi e crudité,
leggerezze scomposte goffaggini comicità e disimpegni generici poi ripresi, da memorie molto più educate di noi alla rifrazione

le mattonelle del pavimento sono opache e ruvide, senza luce senza lucentezza e in scomoda discesa, a risalire

fuori le auto coi vecchi stanno ad aspettare, sotto il sole delle vie sconosciute, disciolte e deserte



*
Questi due versi mi sono arrivati da g a m


06 - Dorare

voce: Martina Campi
piano: Mario Sboarina
 
arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)

Licenza Creative Commons
Il brano In telaio di Tu che sei (Martina Campi e Mario Sboarina) è protetto da una licenza 
Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



e le parole:

In telaio


Le incrinature della voce traspongono
immagini e ricami. Aspetto.

Incertezze confuse tramano
deserti e insolazioni, come ragnatele
che crescono sotterranee, giacobine.

Insetti bramano carezze e c’è solo
la purezza.






07 - In telaio

voce e basso: Martina Campi
piano: Mario Sboarina
 
arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)

Licenza Creative Commons
Il brano Una sera di Tu che sei (Martina Campi e Mario Sboarina) è protetto da una licenza 
Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



e le parole:

Una sera


S'infrangono le mani come finestre
così, tutte le più piccole parti, ora come dubbi
e sospetti dispersi per la via, assumono i colori del tramonto:

si lasciano diversamente interpretare, e mai più
raccogliere.


Sono immagine senza mani
le mani che non sono più
le mie mani qualcos’altro


Come in sogno: un rumore sbuffa
a dissolvere, liquefare fumi sospesi
come una sera che pende
sulle case antiche, e l’ombra qualcos’altro.


08 - Una sera

voce: Martina Campi
piano: Mario Sboarina
 
arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)

Licenza Creative Commons
Il brano Seduta nel mezzo di due cuori gentili di Tu che sei (Martina Campi e Mario Sboarina) è protetto da una licenza 
Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.



e le parole:


Seduta nel mezzo di due cuori gentili

le ho sognate, nei colori
sotto l'acqua, le ho sognate
disperse come bottiglie

assonnate come gatti
sogni di luce e di blu



forbici come mucche
forbici come mucche
forbici come mucche
distese sui prati

09 - Seduta nel mezzo di due cuori gentili

esperienza sonora di viaggio onirico

bootleg live registrato nel luglio 2012 presso la Villa Comunale di Torremaggiore (Fg)

1. Life is perfect
2. In telaio
3. Le metamorfosi della gioia
4. Memoria delle Stelle
5. Safari

bonus track       (garage take #1 — giugno 2012)

6.     I gatti lo sanno
7.      Le metamorfosi della gioia

 

- – - – -

parole di Martina Campi
composizioni e arangiamenti di Mario Sboarina, Marco Sadori, Michele Petrucci
eccetto: Life is Perfect, Safari, In telaio, che sono composte da Mario Sboarina e riarrangiate per il live insieme a Marco Sadori e Michele Petrucci

- – - – -

Martina Campi: voce
Mario Sboarina: tastiere, loop
Marco Sadori: contrabbasso, basso elettrico
Michele Petrucci: percussioni

01 Life is perfect

02 In telaio

03 Le metamorfosi della gioia

04 Memoria delle stelle

05 Safari

06 I gatti lo sanno

07 Le metamorfosi della gioia

Segnatori
http://mutazionidelsottosuono.wordpress.com/

Martina Campi, Mario Sboarina, Marco Sadori, Michele Petrucci (che in questa traccia deve ancora arrivare)

Testo:

Grazie per la disponibilità.
Con queste parole in volo
mi sento la voce. Fucina 
d’abbracci su tabula rasa.
Anxiété chez moi. Il brivido 
dei treni. Luce sui cavi, il
sole precipita all’orizzonte.
Non accorgersi delle ore
è una tecnica per starsene 
ancora lì. Not separated.
Che parola grande “tutto”
pronunciata, letta, necessaria,
spietata. La fatica delle ore.

Not Separated

Segnatori
http://segnatori.wordpress.com/

Martina Campi, Mario Sboarina, Marco Sadori, Michele Petrucci (che in questa traccia deve ancora arrivare)


Testo:

Tu che guardi in su
verso un cielo di spazi
e vuoti dai giorni passati

lentamente ritroviamo parole
lentamente guardiamo in su
tutte queste stelle e le distanze

solo per vedere quello che è
il nostro passato da accordare
a una luna ch’è sparsa di stelle

e lasciarsi andare
lasciarsi liberi 
lasciarsi andare.

Viviamo negli spazi vuoti.
Viviamo negli spazi vuoti.
Viviamo negli spazi vuoti.



Negli spazi vuoti

Segnatori
http://segnatori.wordpress.com/

Martina Campi, Mario Sboarina, Marco Sadori, Michele Petrucci (che in questa traccia deve ancora arrivare)


Testo:

Mi dicono foglia perché non ho i piedi per terra
e non possono farci nulla.

Ma ho un tronco che va su con altrettante radici quante foglie
e poi va giù, ed è padre, ed è madre

è l'infinito.

Mi dicono foglia perché vado con le stagioni
e parlo solo con la voce del vento.

Mi dicono foglia perché cambia colore
il sopra dal sotto e a seconda del tempo.

Se mi muovo confondo così mi dicono di staccarmi
tornare giù, tornare coi piedi per terra.

La terra è in cielo.

memoriedalsottosuono