Un fante un Nano e un Re - (testo e musica di Joseph Foll)
 
E un,due e tre un fante un nano e un re!! 

Esco e prendo la metro in ritardo
lo sguardo e ́spento
mi appoggio a un passante altrimenti mi schianto 
sulla spesa della signora che ho accanto 
accenno un sorriso di scuse
mi guarda e sorride
poi barcollo/arranco un passo in avanti
c ́e ́un tizio che puzza e mollo
e mi sposto più ́in la ́

Ti vedo
il mio sguardo si sfiora col tuo
e mi ritrovo sposato
a giocare su un prato
tu sdraiata mi guardi e non parli
porti un fiore alla bocca che pende e fa ombra
sulla tua maglia gialla leggera
a piedi nudi incrociati
un cane insegue affannato una palla ,
un fischio il treno si ferma e scendi
sognavo ad occhi aperti
e mi capita spesso

##Se non batto la testa contro il cesso non mi convinco che sia così
e se non batte la testa contro il cesso non si convince che sia così.

MOrfeoo
che calciatore e ́morfeo
tu lo ricordi a morfeo?
Non lo ricorda nessuno
se non altro per chiedere il sonno la notte non e ́lo stesso
l ́assenteismo e ́di moda a volte
confondo persone e posti
c ́e ́chi vende pasticche e le spaccia per sogni 
c ́e ́chi straccia i suoi sogni e poi vende camicie
a boy scout che comprano voti
e cravatte a strisce
soprattutto le strisce 
gettan via le cravatte
 
##e se non batto la testa contro il cesso non mi convinco che sia così
e se non batte la testa contro il cesso non si convince che sia così.

Che sciocco
meglio sciocco che pacco
tu mi sifid ed io accetto
e giochi male il tuo asso
mentre ti faccio scacco
un matto bacia una dama e vedo che ho un bluff tra le mie mani un re che piange da solo
La Regina e ́scappata col fante
ed ora bevono Jack e fiori
gli ha lasciato picche jolly e denari
sperando che non si spari

##e se non batto la testa contro il cesso non mi convinco che sia così
e se non batte la testa contro il cesso non si convince che sia così.

Dov ́e ́il senso di tutto questo non lo so 
a volte e ́bello parlare a caso
meglio buffo ma a cuor sincero
che scontati da calci in culo
ora bussa alla porta un nano ,mi prende per mano 
e mi porta via 
spegni tutte le luci
chiudi bene la porta ...

UN FANTE UN NANO E  UN RE

Sbadiglio  - (testo e musica di Joseph Foll)

Pescatori in riva al mare di domenica
lanciano ami come promesse
la pioggia li distrae,i pensieri fluttuano distanti
come in gita sulla luna
A guardare la terra girare male
sembra scoppi il mondo
si tracciano strisce di confine da Gaza a Scampia tutto e´cemento
e uno specchio d´acqua e di cultura e´solo un cimitero
legno ed anime
tra pesci e guerre d´ignoranza
Dei e Profeti facessero la loro guerra nell´alto dei cieli
e noi torniamo a mare come ieri

##Risolvere 
     il tutto in bolle di sapone
     bambini con i sogni in tasca e in mano un´aquilone
     mille occhi diversi si guardano come donne in amore
     e gli uomini guardiani delle giostre del cuore ….

Guardo il mare mentre affondo
sono il mondo che annega
le onde sono nuvole 
e tutto e`sordo e non c´e´vento
precipito lento tutto e´gentile
SENTO FREDDO E NON HO VOGLIA DI NUOTARE
gli occhi si chiudono,vedo la sabbia
sirene mute mi portano a galla 
e un granchio in spalla a riva
le piccole cose ci salveranno la vita...

SBADIGLIO

Eva non l´avrebbe scelto il paradiso
Eva ora sa
qual e´il posto per vivere meglio
Eva lo sa qual´e´il peso di un vero sorriso
anima in pena 
in una notte di ghiaccio sbadiglia
si tiene sveglia cercando rifugio nella meraviglia ,
di una notte senza stelle
e una luna egoista
non ci sarà´alba da vedere
 se non in un pozzo
inizia il freddo 
e´di nuovo in caduta il suo mondo
Eva

## Era bella come l´ansia nell´attesa di vederla
come la distanza
e la strada dagli occhi miei alla sua stanza
Era bella come il mondo visto da una finestra
perfetto in ogni suo difetto e´la sua vera essenza
Eva

Eva non l´avrebbe scelto il paradiso
eva dipinge 
sopra un muro le sue mille corone di spine
piange in colori diversi 
arcobaleno il mondo
e poi vomita il grigio del suo ennesimo giorno vuoto
isterica fuma un´altra sigaretta
tenuta tra dita tese 
disegnate da nervi e da vene
smalto rosso 
rosso come il suo cuore grondante di amore e dolore
lascia da parte il bianco ,disegna di nuovo il tuo nome
eva

## 

## Dolce follia ,libera le ali
portami via
fuggi da qui 
domani non conta
perdiamoci ora.

EVA Feat Blindur

Post it - (testo e musica di Joseph Foll)

Non credere di rientrare in casa a piedi sudici
e la bocca sporca di sensi di colpa
gira a largo ti prego
come fanno anche i pesci più piccoli intorno a una briciola 
che lentamente svanisce nell ́acqua più torbida
annega

Credi bene di stare distante
per riprenderti il tempo perso
e poi franare su un letto disfatto
e ti perdi in un lago di pianto
poi mi tiri al tuo fianco e mi stringi 
come fossi un piumone d ́inverno
e per un grammo di cuore venduto 
mi dai il resto di un giorno d ́inferno

## Dimmi ti prego
chi ha bussato alla porta stamane
di sicuro non é il postino e neanche mia madre forse é solo uno che cerca senza pensare
e continua a sbagliare il momento
forse é giusto aspettare.

Disse,con un fare distratto :
"hai deciso di vivere o stare sul letto?
Ti pulisco il giardino per fare due passi e farti apprezzare il mondo tu sei un sole che a testa bassa nota solo le nuvole e il grigio
e basta poi che sorridi un momento
e tutta la terra diventa l ́incanto".

Credi bene di stare distante
per riprenderti il tempo perso
e poi franare su un letto disfatto
e ti perdi in un lago di pianto
poi mi tiri al tuo fianco e mi stringi come fossi un piumone d ́inverno
e per un grammo di cuore venduto mi dai il resto di un giorno d ́inferno

## Dimmi ti prego
chi ha bussato alla porta stamane
di sicuro non é il postino e neanche mia madre
forse é solo uno che cerca senza pensare
e continua a sbagliare il momento
forse é giusto aspettare
Che domani ti arriva qualcuno alla porta ed inizia a bussare solo per farti saltare dal letto
solo per cominciare
hai una vita da vivere bene
devi solo iniziare

## Esci,riesci in quello pensi
abbandona la casa di tutti i rimpianti
lascia solo un biglietto sul frigo e arrivederci.

POST IT

Orme - (testo e musica di Joseph Foll)

Forse in un ́altra vita già ti amavo 
Forse ero un cavaliere coraggioso 
 e tu una dama imprigionata in un castello
 e il drago da sconfiggere
 te lo portavi dentro
Forse ero un pellegrino  e tu la chiesa da cercare 
forse un mendicante in cerca 
di un letto dove riposare
Il sole che tramonta  e bagna i piedi dentro il mare 
la luna non lo guarda 
prepara un buon caffe ́per non dormire

Ho conquistato terre  che ho chiamato col tuo nome
 e l ́attimo  seguente le ho bruciate in guerre 
solo per orgoglio  o per poca fede
 forse distrazioni o debolezza 
per avere dato tanto  mi ritrovo senza cuore 
 e senza occhiali per nascondere i miei occhi

Dal sole che tramonta e bagna i piedi dentro il mare 
la luna non lo cura
 prepara un buon caffe ́per non dormire
per non dormire.

Compro matite e colori nuovi
 per volere disegnare 
ciò che mi circonda 
 ci rinuncio dopo poco 
perché sono nettamente un incapace
 E provo a scrivere  l ́ennesima canzone senza ritornello
 la scrivo sopra un letto che e´ il palcoscenico dei sogni 
forse parlo di quelli 
del sole che tramonta e bagna i piedi dentro il mare 
per scrivere ho dimenticato di comprare
 qualcosa da mangiare

Conto i granelli di sabbia  
che rimangono sotto le scarpe 
mentre un ́onda cancella il mio passaggio
e le orme che ho lasciato in riva al mare 
...tuo
Forse in un ́altra vita già ti amavo.

ORME

L´ Elfo - (testo e musica di Joseph Foll)     
Entra un raggio di sole
nella camera che dorme ancora
scruta la mia scrivania , evidenzia la polvere
tazze vuote sporche di notte
e libri nuovi da leggere ancora storie
vecchie come il mondo
so già ́il finale perché ho visto il film

Adoro la gente scontata
perché nasconde sempre qualcosa
ho visto spose vestite di bianco,scappare come nuvole in tempesta preti rubano sogni ai bambini
e non si vestono d ́imbarazzo
conosco un pazzo che ricuce il tempo
e non e ́detto che chi cuce e ́un sarto

## Un Elfo parla con l ́uomo della memoria mi prende e mi riporta indietro nel tempo in posti che non ho mai visto ,giuro
mi racconta com ́e ́nato il mondo
un Dio squarcio il grembo della luna un fiore cadde attraversando il cielo la rugiada divento ́mare
un petalo fece il resto##

I treni arrivano in orario
e non passano una volta sola
forse sono io che cambio binario,non e ́questione certo di sfortuna le coincidenze ci mettono tempo
e non avvisano per un ritardo
questa volta resto fermo e attendo
non mi accontento del treno sbagliato

###Spirito dei monti,accompagna il mio viaggio e se mi perdo
risparmiami il peggio
ho pagato un pedaggio salato per vivere il mondo
come faccio anche adesso###

La musica che mi accompagna
le parole vengono da sole
note sconosciute vibrano in aria lasciano i segni di questo cammino mia madre che mi urla ancora
e che vorrebbe un figlio sistemato io le spiego faccio il cantautore lei vorrebbe invece un avvocato

##Un elfo parla con l ́uomo della memoria...

L'ELFO

Testo e musica di Joseph Foll (Giuseppe Follera)

A volte mi diverte pensare
di dire parole che non conosco 
e poi restare solo ad ascoltare 
il vento che lo sa già fare

Mi diverte a volte disegnare 
il suo profilo tra le nuvole e il cielo d'estate
ma forse dovevo restare
fermo in un angolo a guardare 
come disegna il mare.

E muore in mezzo agli alberi un fiore
la mia voce che cerca il tuo nome
ora che non so cosa fare
proprio ora che potevo capire
Tramonta in mezzo agli alberi il sole
e no, non ho più tempo devo partire
Dio che mi hai riempito di mare
ed io che sputo in faccia all'amore
non ho più fame nel cuore.

A volte mi diverte sentire
gli occhi della gente che sanno parlare
toccare come mani le mie mani
e la mia anima lanciarla incontro al cielo
farla volare

Lontano lontano da qui
(oltre ogni confine)
lontano lontano da me
(non é disperso nell'universo)
il segreto del mondo
é nel mare profondo

E muore in mezzo agli alberi un fiore
la mia voce che trova il tuo nome
ora che non so cosa fare
proprio ora che non so cosa dire
Tramonta in mezzo agli alberi il sole
ed ora che é il mio tempo
voglio tornare
Dio che mi hai riempito di mare
ed i che guardo in faccia all'amore
batte di nuovo il mi cuore

A volte mi diverte pensare
di dire parole che non conosco.

A volte diverte

Testo e musica di Joseph Foll (Giuseppe Follera)

Gli stessi colori dell'alba
li avremo al tramonto
sei lune si mostrano in fila nel cielo
e questo é il mio mondo
sirene cadenti che nuotano in aria 
e prati di nuvole in fiore
avremo la notte per scegliere il nome
e fare l'amore

In cielo poi si volerá
con ali di carta
sporchiamoci la faccia di polvere gialla
e giocheremo intorno al sole 
prendendoci in giro
non resteremo più da soli
a guardare in silenzio.

Del trucco tuo sciolto faremo nel mare
un arcobaleno
cosi che potremo giocarci a tuffare
perdendoci dentro
le stelle,conchiglie per farci collane
che suonano quando le togli
e cullano i sogni più dolci
che fai quando dormi

La guerra si combatterà 
con armi di carta
sporchiamoci la faccia 
di polvere gialla
e giocheremo intorno al sole
prendendoci in giro
non resteremo più da soli
a guardare in silenzio

Atlantide

Testo e musica di Joseph Foll (Giuseppe Follera)


verso nord ci sono solo sogni 
fantastiche interpretazioni del presente 
mentre qui non resta niente
tranne me
per domani non ho impegni
forse
da un'altra parte dormirò

Una stella dentro l'universo
sembra niente se la guardi adesso
quando il buio ti nasconde le altre tranne lei 
ma se immersa in mezzo a tante luci
tu la scorgi e solo lei rimane
che ti indica sempre la via
dove andare...

 Marinai,senza dimora
senza più  tempo da perdere
senza uno straccio
senza un sorriso 
basta che un' onda ci porti via
dentro una storia da raccontare
anche se finta, che importa, nessuno lo sa 
basta che il vento
gonfi le vele
domani

Il sole negli occhi
 il vento ti bacia la faccia 
meraviglia del mondo non lasciarmi mai,mai
un porto che arriva é sempre una nuova avventura
 vivi senza paura
domani dirai ad una donna che l'ami davvero
e lei non ti crederà
ma l'attimo dopo in cui l'hai lasciata da sola
una lacrima le scenderà

Marinai,senza dimora
senza più  tempo da perdere
senza uno straccio
senza un sorriso 
basta che un' onda ci porti via
dentro una storia da raccontare
anche se finta, che importa, nessuno lo sa 
basta che il vento
gonfi le vele
domani

Nadir

Testo e musica di Joseph Foll

Attraverserò 
spazi fatti di pioggia e di nuvole
venti e correnti
raggi di sole plastici
per raggiungere le stelle e l’universo
meglio il buio pesto che un puntino
da fissare in auto mentre si promette il finto amore eterno
lungo quanto l’interludio di Vinicio 
in Canzoni a Manovella
mentre il vetro che si appanna
mi da il chiaro quadro delle cose 
era meglio stare a casa

Attraverserò
l'autostrada di notte
finto obbiettivo di un libertà ́costretta
e rilegata
alle luci prossime ad un alba
e dormire quando il sole é in cielo
e sentirsi falliti al risveglio
anche se il profumo di un caffe ́lasciato nella moca
scalda più ́del primo sole a primavera
perché chiude in se l'amore di una madre troppo stanca di vederti stanco nel rincorrere la vita
che non é mai finita 

Ed ora che ho
l'attenzione giusta della casa che dorme
disegnerò
altri mille fantastici cerchi di fumo nell'aria
Malgrado tutto
ho ancora voglia di guardare un tramonto
e di seguire la luna fin casa
cercare una sirena nella vasca
sentire applausi per la finta entrata in scena 
da giù ́mi chiamano
pronta la cena
ed ora che ho...
 
Attraverseró
ogni ricordo ogni futile consolazione
amara da spaccarti il cuore
ed accarezzerò
ogni tua paura ,amore,umore altalenante
guardiano tra le stelle di ogni sogno
speranza,bisogno di essere capito
bisogno di coraggio
bisogno di evitare un bagno freddo
bisogno anche di un pianto
ma se non sarai tu ad alzarti
non lo tara ́mai il vento
oppure io
che dentro al vento canto

Ed ora che ho
ancora voglia di mille fantastici cerchi nell ́aria
 ricorderò
questa vita come un circo che viaggia senza una meta malgrado tutto 
forse e ́meglio così...

Testo e musica di Joseph Foll (Giuseppe Follera)

Parlami
rompi il silenzio
e non come il vento che bussa ad una finestra
e spavento l'ultimo sogno che resta

Pensieri di stretti da echi e da fuochi distanti
che non conosci le linee ne i tratti per disegnarli 
o scandirne gli odori
riconoscer le ombre fra tante
fra tanti

E parlami ancora di te
non fermare ti prego le labbra e le mani
trasformano l'aria in immagini
come in un film
o un ritratto su foglio a quadretti
trovato in quaderni di tempi ormai andati

E che raccontano di te
e di quanti passi fatti per raggiungere
mille splendidi
arcobaleni
che firmano il cielo di un mondo che ancora non c'é 
che ancora non c'é 

Di quelle mattine e altre cento
ne vidi passare fermo dietro ad un vetro
capendo che tutto era vero
tesi una mano prendendo parole gettate al vento
che come cerca di candele spente ad un compleanno
crearono un mondo reale
di desideri espressi in silenzio

E che raccontano di te
e di quanti passi fatti per raggiungere
mille splendidi
arcobaleni
che firmano il cielo di un mondo che ancora non c'é
ed ho scritto di te
e di quanti passi fatti per raggiungere
mille splendidi arcobaleni
che firmano il cielo di un mondo che ancora non c'é
che ancora non c'é .

Parlami

Genova (ore 11:47) Testo e musica di Joseph Foll

Ma che triste 
arrivare in paradiso e dopo aver sorriso a tutti
con un lento salutare
Scopri che non ci sta il mare

Me l’ha detto un ragazzo che da un mese ha preso casa qui vicino
non mi pare sia italiano, ma si fa capire bene
poi mi ha chiesto ch’ è successo,
gli ho risposto: “devo proprio adesso “
“Ero in macchina, guidavo, Mario e Luca che mandavano messaggi
Gino accanto, dopo aver messo quel disco che gli piace, cantando sottovoce
si è addormentato”
Non ho avuto neanche il tempo di svegliarlo
Forse è meglio.

E siamo diventati angeli
Prima di saper volare
Con i sogni tra le mani e con la vita in bocca
e Gino non si sveglia neanche con le bombe
E Genova bellissima che guarda e piange ora
E Genova bellissima che guarda e piange ancora


Neanche il tempo di arrivare
E camminando mi son perso per cercare i miei amici
E da solo ragionando mi son chiesto, che se il paradiso è questo
caso mai incontrassi il Cristo, avrei cosa domandare
“Per quante volte c´è crollato il mondo addosso 
e noi pronti a rimediare, senza mai farlo cadere 
l’abbiam preso sulle spalle
ed ora che cadiamo noi non c’è patria e non c’è madre 
che ci tenga stretti in petto 
e non ci faccia ammazzare”.

Un passante interrompendoci ci ha detto
di non essere arrabbiati e non avere più paure 
tanto ormai il peggio è passato
e con Gino sottobraccio
ha iniziato a cantare.

E siamo diventati musica
prima di saper suonare
Persi dentro una canzone che ascolti di stratta
e la pioggia ci accompagna sottovoce
E Genova bellissima ci guarda e piange ora
E Genova bellissima che guarda e piangere ora
Genova bellissima non canta
E piange ancora.

Genova(ore 11:47)

Joseph Foll è un cantautore italiano.
Nelle sue canzoni parla della vita di tutti i giorni dipingendola in chiave visionaria e fantastica, trasformando il suo mondo in chiave Folk/Pop.
Joseph Foll è il desiderio di raccontare delle storie, Il viaggio da fare, un'alba, una birra, un caffè.
Un anno a collezionare live per tutto il centro sud d’Italia, aprendo i concerti di: Tricarico, Cesare Basile, Cleo T, Gnut, Daniele Maggioli (Duo Bucolico), Alessio Bondi ,Tonino Carotone , Morgan .

Ad Aprile del 2017 apre i concerti di Blindur per il loro European Tour in collaborazione con KeepOnLive. Parigi, Digione ,Bruxelles , Berlino .
In attesa del primo lavoro in studio.

                                                    **********

Joseph Foll is an italian singer-songwriter . He was born in 1984 in a small village in the south of Italy. In his songs he talks about everyday real life painting it in a visionary and fanciful world ,he translates his vision in a folk/pop style music Joseph Foll is the desire to tell stories,The journey to have to do,a sunrise,a beer,a coffee.

Opening Tricarico,Cesare Basile,Cleo T,Gnut,Daniele Maggioli (Duo Bucolico),Alessio Bondi,Tonino Carotone,Francesco di Bella (24 Grana),Morgan's concerts.

Last April he Also Opened Blindur's Concerts' for their European tour: Paris,Dijon,Bruxelles,Berlin. In collaboration With KeepOnLive.

Joseph Foll

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