Mi è caduto l'occhio sul disprezzo
Il riflesso
Del riflesso
Non mi tocca più
Io 
Non ti tocco più
Sono un estraneo
Quindi mi perdo via nei "se" e nei "ma" del dubbio
Cercando strade da percorrere per non cercarti mai

Quando viene a mancare l'attrattiva
C'è sempre la serenità contemplativa
E se non trovi in ciò che dico un filo logico
Che hai fatto a fare il socio psico pedagogico?
Una lametta nelle vene può far male
Ma mai quanto i tagli netti al personale
E ora che ho tanto di quel tempo per pensare...

Mi è caduto l'occhio su me stesso
Il riflesso
Nello specchio 
Non mi tocca più
Io
Non mi tocco più
Sono un estraneo
E si fa corto come un haiku malinconico
Mi fa tristezza come l'adipe che non decresce mai

Quando viene a mancare l'attrattiva
C'è sempre la serenità contemplativa
E se non trovi in ciò che dico un filo logico
Che hai fatto a fare il socio psico pedagogico?
Una lametta nelle vene può far male
Ma mai quanto i tagli netti al personale
E ora che ho tanto di quel tempo per pensare...

Un Estraneo

Quanti anni hai?
Che cosa fai?
Perché mi vuoi?
Ma ce la fai?
(Quattro volte)

Sono un trentenne
Disoccupato
Non sono ricco
Sono un clochard
Ti voglio solo
Per non pensare
A ciò che ho perso
Prima di te
Cosa mugugni?
Che mi emoziono!
Son delicato!
Non farlo più!
Nono, tranquilla!
Te lo assicuro!
So essere forte...

Le jeux son fait!

Vengo alle poste
Per circuirti
Sei bella quanto
I tuoi cliché
Taglio da maschio...
Rossetto rosso...
Ce ne son mille!
Uguali a te
Voglio capire
Chi sei davvero
Devo distrarmi
dal piangere
Perciò ti prego
Getta la maschera
Che voglio ridere!

Le jeux sont fait!


Ma Ce La Fai?

Ci sono luoghi in cui ho vissuto che non vedo più
Se non durante il giorno
Senza tutta quella gente di contorno
Mi siedo al tavolo sempre lo stesso
Pensando a come tutto era diverso
Quando gli amici erano ancora qui
A sopportare i miei pericoli

Un giorno o l'altro vi verrò a cercare
Senza più scrivere soltanto parole
E se non ne vorrete più sapere
Lascerò sulla vostra tomba un fiore

Ci sono treni in cui ho viaggiato che non prendo più
Se non forse in sogno
Dove l'amore che ho perduto è più profondo
E guarderò fuori dal finestrino
Dove mi facevi le linguacce
Quando ancora c'era la magia
Prima di fare certe figuracce

Un giorno o l'altro ti verrò a cercare
Senza più scrivere soltanto parole
E se non mi vorrai mai più vedere
Me ne farò una cazzo di ragione


Tr-8 Special

Canto in gruppi che svaniscono
Cambio stile, ma non identità
Ciò che resta è solo un ombra di me
Così grande e così futile
Ciò che resta è solo un'ombra di me
Così nera e così flebile
Che mi fa paura (2 volte)

Scendo in strada come un tossico
Il sociale, mi mette il vomito
Meno male che ci sono io con me
Taciturno e consapevole
Meno male che ci sono io con me
Con la gioia del non vivere
Che vi fa paura (2 volte)

Io non credo in Dio, ma so che c'è
Perché non mi lascia un attimo
Attraverso colpi bassi lui
Si accanisce per gli errori miei
Attraverso colpi bassi lui
Che a me non ha perdonato mai
Non puoi farlo ora? (2 volte)

Un'Identità

Dopo la (s)fortunata esperienza con i Minuta H, nel marzo 2014, Danilo ed Ernesto fondano i SOCOM, un duo heinzwave minimale condito con ketchup, senape e salsa barbecue su un tappeto di TR-8 contornato da chitarre bio e synth senza ogm.

L'obiettivo è quello di rilasciare svariati 45" virtuali in free download comprensivi di due brani (Side A e Side B) da raccogliere successivamente in un'opera più estesa.

SOCOM - Band

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