Orsa Maggiore
2021


10,09 min. 
di Valeria Muledda e Christoph Pennig

Orsa Maggiore nasce come incontro tra due artisti sonori nel piano della parola poetica. Il pezzo si compone nell’esplorazione della poesia come esperienza di un pronunciare misterioso, del suono di lingue diverse, e della lingua come suono. Il testo condiviso crea il suo spazio tra frammenti di field recording e composizione sonora, entrando nella notte nelle parole dell'Orsa Maggiore di Ingeborg Bachmann, in quelle di un suo discorso tenuto in occasione della consegna di un premio per un suo radiodramma, e in quelle di un altro tempo di Sergio Atzeni tratte dal suo “Passavamo sulla terra leggeri”, dove poesia è suono fondativo della nascita della relazione tra una comunità umana e la terra. Insieme danno vita a una visione fisica, dove suono, poesia ed essere al mondo sono insieme terra e cosmo.

2022 - Radiophrenia, radio art festival and temporary FM radio station broadcasting in Glasgow. Glasgow’s Centre for Contemporary Arts, Scotland.

2021 - As If Radio - AIR — A LONG-FORM RADIO SHOW DURING COP26, Acoustic Commons, Soundcamp in Glasgow, Scotland.


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Orsa Maggiore

Super Sciame Dance della Rete
2020-2021 
creazione sonora partecipata / documento sonoro / playlist musicale composta di inserti e creazioni originali, voci, parole, scritti, frammenti di materiali audio-video e field-recording, formando un archivio sonoro in costruzione che raccoglie materiali della Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti a Uso Civico intorno al miele comune che le comunità fabbricano insieme. 

La Super Sciame Dance della Rete è realizzata da Studiovuoto nella Rete Nazionale Beni Comuni Emergenti a Uso Civico; broadcast: Radio Virus (Milano), Radio Wombat (Firenze), Coloradio (Bari).

Super Sciame Dance Della Rete

Delta Horizontal Dance
2017

¿Qué relación se crea entre los seres humanos, las abejas y el medio ambiente? 
Con un total de 19.471 colmenas, en El Perelló se produce el 25% de la miel de Cataluña. Aquí el zumbido de las abejas toca el aire desde hace mucho tiempo y las personas están acostumbradas a considerar las abejas como algo precioso, misterioso e importante para la vida del pueblo y del territorio. Delta Horizontal Dance — Rusc Sonor se pone a la escucha de las abejas en un momento delicado para el planeta a nivel ecológico, político y social. En el territorio del delta del río Ebro, las abejas bailan su danza. Un baile en el que todos, cerca o lejos, estamos incluidos.

Delta Horizontal Dance es una creación sonora audio documental que indaga sobre la relación entre las abejas, el territorio y los seres humanos en la zona de El Perelló, “el pueblo de la miel.” La obra surge del homónimo proceso de investigación y creación sonora desplegada por la artista en el verano 2017 durante su residencia a El Perelló por Lo Pati – Centro de Arte de las Tierras del Ebro, y Eufónic Festival 2017, comisariado por Vicent Fibla, donde creó la instalación sonora urbana Delta Horizontal Dance - Rusc Sonor.

Delta Horizontal Dance
duración: 28,37 minutos 
di: Valeria Muledda por Studiovuoto
con: Harildo Davila, Peter De Witte, Cinta Lleberia Pallares, Diana Marqués, Alexia Martínez, Paco Marsal Pasto, Josefa Reverté, Daniel, y Tina.
Gracias a: Los habitantes y las abejas de El Perelló, Eufónic Festival, Lo Pati - Centro de Arte de las Tierras del Ebro, Roser Royo, Barbara Held.

presentado en :
Lo Pati - Centro de Arte de las Tierras del Ebro, 2017;
Eufonic Festival 2017, comisariado por Vicent Fibla;
Eufònic Urbà, Arts Sonores i Visuals, 2018, Arts Santa Mònica, Barcelona;
Quinzena Metropolitna de Dansa, Metropol·linitzacions. , comisariado por Martina Millá e Oscar Dasí, La Caldera, Barcelona; 
DROMOS Festival, PLUS FROM REVOLUTION, Askosarte y Pinacoteca Comunale Carlo Contini di Oristano;
Bcn Honeyfest 2018, Jardins De Sant Pau Del Camp, Barcelona.
Broadcast : Radio Contrabanda, coordinadora de las radio libres de Catalunya.

Delta Horizontal Dance

Vivere con le Pietre
2015

1h 25 min.

Le Murate è il nome del vecchio carcere di Firenze situato nel centro della città. La storia di queste pietre è antica come la città che lo circonda: si tratta di un grande monastero di clausura del 1400 adibito a carcere dal 1832 al 1983, anno nel quale Le Murate vengono chiuse ed i suoi detenuti trasferiti nel nuovo carcere di Sollicciano, edificato fuori dai confini della città. Le Murate così svuotate divengono un luogo sospeso e dimenticato, un vuoto urbano in pieno centro storico. Alla fine degli anni ’90 il comune inizia a predisporre un lungo piano di recupero e conversione dell’intero complesso: in barba al mercato immobiliare, a partire dal 2004, Le Murate consegnano alla città 73 alloggi di edilizia economica e popolare, due piazze pubbliche che si sovrappongono ai cortili dell’ora d’aria del vecchio carcere, una strada-galleria che percorre ed apre quella che era la terza sezione, un centro d’arte e numerosi uffici e locali ad uso pubblico e commerciale assegnati tramite bando.
Quel che prende forma è un vero e proprio nuovo quartiere della città e un abitare eccezionale, che fa eccezione, perché per caso o volontà riesce ad andare in direzioni diverse ed opposte rispetto a quelle globali della città vetrina: alle Murate la periferia torna al centro, ed il vecchio carcere inizia a parlare agli abitanti, raccontando la Storia in cui tutti siamo compresi. Ascoltarla risveglia la coscienza del nostro abitare, mentre le altre Murate, quelle espulse del nuovo carcere di Sollicciano, sono ancora nell’oblio collettivo. Anche per questo il regalo di consapevolezza che viene dalle Murate si fa ancora più prezioso.

di Valeria Muledda
suono e musiche originali: Fabrizio Frisan
suono e mix: Valeria Muledda e Shay Mané
crediti: Istituto Luce, Archivio Radio Radicale, Collettivo Victor Jara, Istituto Ernesto De Martino 
produzione: STUDIOVUOTO
produzione progetti Nuclei (Vitali) e Corpo-Città: STUDIOVUOTO e Le Murate Progetti Arte Contemporanea.

 Con: Gerardo Alfano, Adelaide ed Helena, Mario Batignani, Ennio Bazzoni, Alessandro Bellucci, Liliana Ben- venuti “Angela” (Comando della Divisione partigiana Arno-Potente), Lucia Bindi, Massimo Cervelli, Marcello Citano “Sugo” (Brigata partigiana Vittorio Sinigaglia), Giulio Consigli, Franco Corleone, Pina Corti, Vittorio Del Pozzo, Grazia Genzani, Barbara Legari, Giovanna Lori Geddes, Corrado Marcetti, Francesca Materassi, Umberto Mattei, Gabriele Mattioli, Vittorio Meoni “Sosso” (Brigata partigiana Spartaco Lavagnini), Pina N. , Cristina Pacini, Raffaele Palmisano, le persone detenute incontrate nelle sezioni del carcere di Sollicciano, Alessandra Povia, Enrico Rossi, Italo Zanda, e Ale, Dennis, Giulia, Junes, Jusef, Martina, Raffaele e Riccardo, che vivono e giocano alle Murate.
E le voci di: Leeroy Smith e Nayla Nicolas.


Col patrocinio della Regione Toscana.

Trasmesso da: Tre Soldi, Rai Radio Tre, (marzo 2015), Pantagruel, Rai Radio Tre, (agosto 2017), Nova Radio Città Futura (aprile 2019).
 
Ascolti pubblici: Maison des Ensembles (Paris, 2016), Semiottagono delle Murate di Firenze, Libreria Nardini, Le Murate Progetti Arte Contemporanea, Caffè Letterario Le Murate (ottobre 2015).

www.lemuratepac.it/installazioni/nuclei-vitali/

https://www.raiplayradio.it/playlist/2018/01/tre-soldi-vivere-pietre-08083d11-3f9c-4046-be3b-159030800537.html

www.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-275bcaf6-ad75-45bb-8296-934a93d23d55.html

Vivere con le Pietre

La Radio dello Spazio. Archivio Sonoro 1943/2013
di Valeria Muledda per STUDIOVUOTO
con, dal vivo: Fabrizio Frisan, Valeria Muledda, Marco Pittau;
e: Sebastiana Aru Atzori, Alessandra Atzori, Cesira Alvito Casadio, Tilde Cannas, Flavia Cocco Ortu, Mario Demontis, Pietro Demontis, Francesca Giraldi, Rosetta Laconi, Giampaolo Lallai, Licia Melis, Luciana Melis, Marita Melis, Paolo Meloni, Franco Meloni, Giampaolo Pisano, Anita Sancho Follesa, Eugenia Sanguinetti Campus, Liliana Sforna, Giampaolo Solinas, Margherita Usai.


Durante la Seconda guerra mondiale la città di Cagliari subì gravissimi bombardamenti, raggiungendo il triste traguardo di seconda città più bombardata d’Italia dopo quella di Napoli.
Tra il 1942 e il 1943 persero la vita sotto le bombe circa 1.000 persone ed il 75% degli edifici cagliaritani furono danneggiati o distrutti, così che la maggior parte degli abitanti dovette prendere riparo lontano dalla città.

Il capoluogo della regione che nel 1935 contava più di 88.000 abitanti, tra il 1942 e il 1943 arrivò a contarne a malapena 7.000.
“La Radio dello Spazio: archivio Sonoro 1943/2013″ è una perfomance urbana per voci, radio trasmissioni, e telefoni di Valeria Muledda per STUDIOVUOTO – Studio di architettura che non costruisce, ed è parte della manifestazione Monumenti Aperti 2013.

Il progetto a cura di Emanuela Falqui si svolge grazie all’invito dell’associazione TRW, in collaborazione con Mondi Possibili, Comune di Cagliari, SEARCH Memorie dal Sottosuolo, e Radio X. L’intenso lavoro de “La Radio dello Spazio” si compone di più fasi simultanee: la fase di ricerca e creazione d’archivio, la condivisione dei materiali dell’archivio con la città attraverso la radio e la creazione radiofonica, e la creazione di un’installazione sonora dedicata. Al centro del progetto i racconti dello spazio degli abitanti della città di Cagliari a partire da quei luoghi che sono stati fortemente colpiti, modificati, o cancellati dai bombardamenti continui degli ultimi anni della seconda guerra mondiale.

Alla creazione dell’archivio sonoro partecipano gli abitanti stessi, che con i loro racconti danno vita alla Radio dello Spazio.
Il progetto al suo vivo approda a Radio X nella forma di una performance radiofonica in quattro puntate live che mettono insieme la creazione d’archivio e la creazione audio documentaria e radiofonica in diretta: le trasmissioni saranno montate in diretta, composte dai materiali dell’archivio in creazione e dagli interventi live dei suoni e delle voci di Fabrizio Frisan, Valeria Muledda, Marco Pittau, e Pietro Demontis, parte di Studiovuoto in questo progetto, assieme al nostro Davide Cabras con loro ai tavoli di Radio X.
Alla fase di ricerca, creazione d’archivio, e trasmissione radiofonica, segue quella della trasmissione dei materiali alla città e nello spazio pubblico: dall’11 e 12 di maggio le voci delle storie dello spazio saranno infatti fruibili a partire da punti precisi della città attraverso un’installazione sonora diffusa tra vie e telefoni.

RADIODELLOSPAZIO 4

RADIODELLOSPAZIO 3

RADIODELLOSPAZIO 2

LA RADIO DELLO SPAZIO 1

Metrofónica 
un documental sonoro de Valeria Muledda/Studiovuoto y Maite Rodríguez.

Valeria Muledda (Italia) y Maite Rodríguez (Uruguay), artistas sonoras y performers del cuerpo y de la voz en el espacio, se encontraron en Barcelona y se dispusieron a la escucha del sonido y de la ciudad. 
 
De este encuentro surgieron posibilidades de juego y de exploración de los diferentes lenguajes del cuerpo sonoro en un mundo sonoro.
 
Metrofónica es una ventana documental del mundo por debajo del mundo cotidiano de la ciudad, una escalera de historias y recorridos en el mundo subterráneo del metro.

Metrofonica

Z z zeta

durata: 6 min. 43 sec.
di STUDIOVUOTO nella rete S.L.U.R.P. (Spazi Ludici Urbani a Responsabilità Partecipata), per Pievebovigliana
2020

Nella prima settimana di ottobre del 2018 si conclude collettivamente il progetto s.c.i.a.m.e. , percorso partecipativo per la trasformazione in autocostruzione del cortile della nuova scuola elementare prefabbricata portato avanti dalle associazioni La città bambina (Firenze) e Les Friches (Macerata) cui hanno preso parte gli abitanti di Pievebovigliana, i bambini e le maestre della scuola elementare del paese, e nell’ultima fase i gruppi della rete S.L.U.R.P. (Spazi Ludici Urbani a Responsabilità Partecipata): Cantieri Comuni (Roma), Lemur (Bcn), Todo (Sicilia), i nomadi Senza Studio e Studiovuoto, e il Giardino del Guasto (Bologna).
Durante il tempo della crisi pandemica da Covid 19 del 2020 si fa forte la necessità di comunicare a distanza in modi diversi, comunicare in gruppo e tra gruppi.
Z z zeta è una cartolina sonora che in questo tempo i componenti della rete S.L.U.R.P. hanno creato insieme come messaggio di presenza e affetto sonoro per i bambini e gli abitanti di Pievebovigliana.

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Qui alcune notizie su Super Sciame Dance - Pievebovigliana 2018, Studiovuoto, progetto madre da cui è nato Z z zeta:)

www.appenninocamerte.info/notizie-cultura-spettacolo/item/7222-super-sciame-dance-pievebovigliana-2018-audio-documentario-da-ballare

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STUDIOVUOTO - Studio di architettura che non costruisce, pensa che non costruire genera un altro costruire. STUDIOVUOTO  é un laboratorio aperto che mette al suo centro l’azione dell’abitare lo spazio e la Terra. Nasce dall’esperienza del camminare e dell’attraversare delle arti-azione (teatro, danza, arti performative) e dell’architettura radicale. Integra nelle sue basi la relazione corpo-spazio, la relazione con la natura, e le pratiche della presenza consapevole come strumento quotidiano di osservazione, percezione, e trasformazione personale e comunitaria. In ascolto del territorio e delle sue comunità coinvolge artisti, abitanti, collettivi, e ricercatori in progetti condivisi di indagine, creazione, e autodeterminazione.


La rete SLURP (Spazi Ludici Urbani a Responsabilità Partecipata) nasce nel maggio 2012 a Firenze, dall'incontro tra varie realtà italiane ed estere, che condividevano la volontà di espandere il potenziale ludico delle città e rivendicare il diritto a un uso spontaneo e conviviale dello spazio pubblico. La rete (aperta e informale) pratica l'inserimento di dispositivi ludici/convivali autocostruiti attraverso azioni dei singoli nuclei locali e azioni collettive, lavorando per lo sviluppo di modelli di gestione basati sulla condivisione di responsabilità.


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Z z zeta

STUDIOVUOTO - Open Lab that focuses on the action of inhabiting space and the Earth. Founded by artist Valeria Muledda, Studiovuoto was born from the experience of walking and crossing arts-action (theater, dance, performing arts) and radical architecture. At the crossroads of art, research and activism, Studiovuoto's work is essentially process-oriented. It explores different languages and possibilities (participatory practices, sound and visual arts, storytelling, installation, performance and body-in-space practices, transdisciplinary practices of encounter and creation). Its activities integrate body-space relationship, the relationship with the living, vital practices of mitopoiesis, and practices of conscious presence as everyday tools of observation, perception and personal and communal transformation. Listening to the territory and its communities, the lab engages artists, inhabitants, collectives and researchers in shared projects of inquiry, creation and self-determination.

Studiovuoto / Valeria Muledda’s work has been presented and exhibited in numerous exhibitions, festivals and institutions, among others: Tsonami XVI, Festival of Sound Art, Chile; Radiophrenia, Radio Art Festival, Glasgow; SONAR+D; CCCB - Centro de Cultura Contemporània de Barcelona; Festival Mixtur; Centro de Arte Arts Santa Monica; Metropol-linitzacions. Quinzena Metropolitna de Dansa, Barcelona; Arc en Rêve, Centre d'Architecture de Bordeaux; Cité de l'Architecture et du Patrimoine, Paris; Oscillations #2, Nantes; Süden Radio #3, Radio Papesse, CRESSON; Festival Eufonic; Centro de Arte Lo Pati, Tarragona; ISRE - Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna; Festival of Capodarco, Fermo; The Other Art Fair. Otherstage, Turin; DOCVA - Documentation Center of Visual Arts, Milan; Festival Internazionale della Creazione Contemporanea,Terni; Le Murate Progetti di Arte Contemporanea, Florence; Giardini del Suono, Rome; Monumenti Aperti, Cagliari; Galleria Civica di Modena; Asincronie, Festival di Cinema Documentario e Fotografia, Sassari; Radio RAI Radio Tre; Universidad de Barcelona; University of Lille 3; University of Pisa; University of Cagliari; University of Palermo; NABA - Nuova Accademia Belle Arti, Milan.

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