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Cosmic shit

Segnati da un passato equivoco da discotecari della domenica pomeriggio, suonano un synth rock arrogante e spigoloso, con un’attrazione preoccupante per le melodie proprie della pop music ed un’inclinazione malsana verso l’uso di suoni sintetici. Consigliato a chi è stufo di stare chiuso in casa a giocare a guitar hero.

La band nasce nel 2007 come trio (Giovanni-chitarra, Davide-batteria e Giovanni-sintetizzatore). La musica è influenzata da un gusto pop per la melodia, un’attitudine garage-punk ed un passato poco chiaro da ex gabber di provincia. Nel 2009 viene pubblicato “Everything’s sad but the discotheque”, un primo EP di 7 tracce interamente autoprodotto: registrazione, mixaggio, grafica e produzione sono realizzate direttamente dal gruppo.
Nei primi live emerge l’esigenza di un frontman che esalti il lato festaiolo e danzereccio della performance; nel 2010 la formazione si amplia: inizia una collaborazione con Davide, che in breve tempo si inserisce come cantante. Nel frattempo inizia la registrazione di nuovo materiale.

"Ballare scoordinati, ballare in modo goffo, ballare fino alla fine, saltare abbracciati, saltare da soli in mezzo alla pista, gridare parole inventate in un inglese approssimativo, gridare sotto la consolle, fermarsi dieci secondi pensando di riprendersi, scoprire che ci vorrebbero dieci ore, muoversi a rallentatore, muoversi a scatti, constatare che c’è sempre qualcuno che prova a fare il robot, deridere chi si lega il golfino sulle spalle, deridere chi fa il trenino, correre in mezzo alla gente, correre in bagno, spargere succhi gastrici, spargere gioia, strizzare magliette sudate, prendere a testate i muri, farsi del dolore fisico, limonare come se fossimo in discoteca la domenica pomeriggio, baciarsi sotto le luci colorate, sotto ai neon, sotto alle stroboscopiche, accettare il fatto che le ragazze ballino meglio di noi, convincersi che le cose stanno così solo perché loro hanno le tette, pronunciare frasi con fare altisonante, compiere gesta stupidamente memorabili, esultare per una canzone sconosciuta, esultare per un vecchio riempi pista anni ’90, esaltare l’amicizia virile con ululati primitivi, esaltare l’inutilità di ogni nostro singolo gesto, dimenticarsi per un attimo di quanto siamo effimeri, inutili, e vacui, di quanto saremmo ridicoli se la musica cessasse all’improvviso, sudare ogni canzone fino all’ultima nota, spremere ogni secondo della notte, succhiare ogni goccia di vita "

Discografia:
2008 – bulbart indie compilation
2009 – everything’s sad but the discotheque (7 tracce autoprodotto)
2010 – shyrec compilation


The Synthromantics