Eccomi, guardami vengo a braccetto con facce strane
Mangio locuste, miele selvatico, pan di carbone …
Eccomi, avanzo indosso i venti dei sette mari,
calmi, calmi non son venuto per ammazzare…
respiro la vita che perdi nel sonno autunnale
ho il bene e il male che vivono agli angoli del costato…

un solo governo non è sufficiente, un solo sole verrà consumato
la stessa strada non  condurrà …..tutti a casa

possiedo la stessa struttura ossea del tuo seme
il colore che importa stà dalla parte opposta alla vista..

è questo veleno che portiamo dentro, la nostra paura di essere diversi
che fa di noi stessi parti complesse di un Dio…
Eccomi, avanzo indosso i venti dei sette mari,
calmi, calmi non son venuto per ammazzare…

un solo governo non è sufficiente, un solo sole verrà consumato
la stessa strada non  condurrà …..tutti a casa


Il Forestiero

Portami all’isola
Corpi caldi in riva al mare
Vestimi collane di oleandri
Fuga dall’invivibile

L’estate è vicina
S’ apron le persiane dalla riva

Bianca la rena
Scogli come nuvole
Nel cielo liquido di Atlantide…

( Nella più bella delle battaglie
  ignaro caddi, testuggine ai tuoi piedi ...
  l'alito del fango sollevò il mio coraggio e
  nuvole mistiche riposaron nel mio petto. )




Atlantide (acoustic version)

CUSTA NOTTE SA CAMPANA    EST   SONANDE SUPRA DE SU MONTE
DEO SOE  INOCHE  TOTTU  SOLU,  CHIN  SA  BIDA  ISTRAZZULADA		

NON  BA GANA NO,  DE TORRARE NO, GAI MI MUTTINI MALU A GHIRARE
SU MAGHIARIU, CANTERINU,   CANTA BENE,   TRAMPA SA MORTE…

MANCARI DEO M’INTENDA SOLU
MANCARI IN CUSTA BIDA NUN BA’ PACHE…

COMMO BIBO DEO,  SOE CUNTENTU JEO,  MI MUTTIN SU MACCU ‘E BIDDA
CUMPANNIAS E CANTONES        S’ARMA DE SA RIVOLUTIONE…

INZUSTISSIA  IN  TOTTUBE               NON  FACHET  A  ISSIRE
TI  LEGHEN  SA  BIDA                           TI  FACHEN  PACARE 
NARAN  CHI  EST  UNA  TASSA          E  TUE  TI  LA  BIBES …

NON  BA GANA NO,  DE TORRARE NO, GAI MI MUTTINI MALU A GHIRARE
BANDULERI  CHI A  SU  BENTU     CHIN  CUSSENTIA  DE  TERRAS  LUNTANAS 
CUMPANNIAS E CANTONES    S’ARMA  DE SA RIVOLUTIONE…
CUMPANNIAS E CANTONES    S’ARMA DE SA RIVOLUTIONE…

CUMPANNIAS E CANTONES    S’ARMA DE SA RIVOLUTIONE…
CUMPANNIAS E CANTONES    S’ARMA DE SA RIVOLUTIONE…

INZUSTISSIA  IN  TOTTUBE               NON  FACHET  A  ISSIRE
TI  LEGHEN  SA  BIDA                           TI  FACHEN  PACARE 
NARAN  CHI  EST  UNA  TASSA          E  TUE  TI  LA  BIBES …

NON BA’ GANA DE TORRARE        SU  CHI  CHERIO  ES SICHIRE  A  SONARE
NON  BA’  GANA  DE  GHIRARE     SU  CHI  CHERIO  ES SICHIRE  A  SONARE
NON BA’ GANA DE TORRARE        SU  CHI  CHERIO  ES SICHIRE  A  SONARE
NON  BA’  GANA  DE  GHIRARE     SU  CHI  CHERIO  ES SICHIRE  A  SONARE



Cumpannias e cantones (sardinian redemption song)

Fotografie di questo tempo
Fotografie muri sporchi di cambiamenti
c’è chi taglia corto      
chi alla gola e chi coi suoi buoi divide il lavoro

È un segno che insegna
d’educare le ali con pazienza...

Fotografie di questi tempi
Fotografie caligine di cambiamenti
È un segno che insegna
d’educare le ali con pazienza...
                                                                 ...di gabbiani......


Fotografie

Son le quattro del mattino, prendo coraggio e ti scrivo, 
per dirti che anche se son anni i minuti a separarci io mi ostino nel ritenermi ancora vivo,
ho un taccuino tra le mani, in ostaggio ho il tuo profilo,
ho in mente la vita di tua madre che solevi raccontare,
i suoi viaggi, la militanza, Firenze agli anni bui...

chissà poi se leggi ancora Baudelaire, 
cammini ancora sulle mani, 
chiedi monete per le strade, suoni ancora l’arpa greca,
ho hai strappato col tuo ago all’oceano le correnti …

mi dicono che cambi continuamente, 
lo fai per essere certa che i tuoi giorni sian pezzame di palco,
ma Edipo è il corvo che ha cavato il tuo sguardo...

se adesso ti chiedi come vivo sappi che bevo ancora con gli stessi amici,
Fabrizio ha una donna chiamata Itaca,
Leonard dipinge, ti saluta, conosce i tormenti degli occhi,
guarisce le lacrime col vino …

abita ancora in te quel male che ti cerca , ti palpa e ti attacca, che ti fruga e ti spoglia da dentro,
che ti sostiene come l’autunno al mio canto,
qui da via Ceneri io vedo sai, tegole rosse e gatti bruni,
le foglie che girano con il vento sono cani abbandonati,
sono mani, sono guanti,
siamo in tanti ad augurarti bon voyage...


Il Taccuino

Eri  così bella, sporca di vino mia regina
ed era una reggia occupammo un castello e il suo giardino	
stanze per vivere, spazio per dormire
un fuoco nel camino quattro mura...
e un mattino arrivarono come formiche
sentimmo battere la porta cedette 
manganelli sul mio viso, la ribellione del mio cane
sbattuto a calci contro al muro, nel cielo alita un vento ostile 
                                
eri così bella sporca di sangue mia regina
e noi pirati del castello, noi anarchici barboni senza un soldo...
vennero dall’alba coi caschi azzurri
entrarono con la forza spaccaron tutto

Per chi vive e non risiede,
chi ha braci accese sotto al despota  neve
noi del castello  che come tutti  cerchiamo solo quello
un posto dove vivere senza affondare
una vita d’abbracciare senza stare sempre a lottare.
manganelli sul mio viso, la  ribellione del mio cane
sbattuto a calci contro al muro, nel cielo alita un vento nero      e un mattino arrivarono pieni d’orgoglio
sentimmo battere la porta cedette... ...e giù botte


Lo sgombero

Sera,        gocce d’umidità
Cielo,      vestibolo d’anime
Pilar        agguanta una nuvola
in questo   granaio del mondo che attraverso 
                 con sandali indigeni....
Ora l’Inverno più non temo
come il fumo, come il sonno esisto di nero

il colore scuro del suo volto
Andalusia gitano il mio pensiero...

Corri       la terra qui sanguina
Corri       la polvere è un frutto mistico
Pilar        ti prego fumiamo qua 
in questo sublime deserto che accarezzo
  con passo da indigeno...

Era vera l’inquietudine
Luna, bastarda  madre di solitudine

un Dio è l’uomo quando sogna
un mendicante quando lui riflette...

ed è notte          tra i rovi il vento si intrufola
Pilar                  stringe in bocca la canna di una musica
che  scivola       ai piedi dell’Africa  .....


Andalusia

Fuori controllo (demo)

L’UOMO CHE MISURA LE NUVOLE ...
USA UN METRO EMOTIVO E IL SORRISO,
CHE DI LENTEZZA SI VIVE NEL CIELO, 
DI FORME STRANE E’ FATTA LA MEMORIA...
PIANGE E POI RIDE SE ASPETTI UNA RISPOSTA COERENTE COI TEMPI,
CHE AD OGNI VOLTO SI ASSOCIA UN INCONTRO
COME LE NUVOLE PASSANO I RICORDI...

TRASPARENTE , COME UN MESSAGGIO URLATO NEL VENTO, 
NON VI SENTO, BUSSATE FORTE ALLA MIA PORTA... 

L‘UOMO CHE SCRIVE SULL’ACQUA USA PIUME DI CIGNO E UN INCHIOSTRO
FATTO DI LUCE STRAPPATA DAL VUOTO,
FATTO DI NOMI DIMENTICATI…
CONOSCE IL FUOCO E LO DONA,
CONOSCE LA MAGIA CHE SPRIGIONA,
SOTTO AL MANTELLO PROTEGGE UNA FIAMMA
E’ UN TESTIMONE CHE LA VITA E’ UN SOGNO ...

TRASPARENTE, PRIMA DI DIMENTICARE VI SCRIVO CHE VOI NON SCORDO
URLATE FORTE DENTRO AL VENTO…….

L’UOMO SEDUTO NEL CIELO
LA PROSPETTIVA DALL’ALTO E’ MIGLIORE, 
SOLO LE NUVOLE CREAN CONFUSIONE..
CONOSCE  IL MARE E LA MAGIA  CHE SPRIGIONA,

TRASPARENTE , COME UN MESSAGGIO URLATO NELVENTO 
NON VI SENTO, BUSSATE FORTE ALLA MIA PORTA 



Trasparente

Deus ti salvet Maria

Music from the Tramare show (Bologna)

(Click on song to read Lyrics)




Tramare

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