Santo Niente - Maria Callas

2023 - 07 - 02 16h59m04

2023 - 09 - 03 parte 1

2023 - 09 - 03 parte 3

La sintesi di una storia quasi sconosciuta. 
Luca Prodan (1953-1987), l’italiano che cantando in inglese rivoluzionò il rock in castigliano (secondo Rolling Stone), era un adolescente romano di buona famiglia. Aveva un problema con l’eroina e una grande passione per la musica. I genitori, pensando di toglierlo dai guai, lo mandarono in un collegio in Scozia dal quale scappò per andare a vivere da squatter a Londra. Era la metà degli anni 70 e Luca fu travolto dal punk, divenne uno della scena, fu in molte band e fu persino nel servizio d’ordine dei Clash. Passò sette anni a Londra infognandosi sempre di più nell’eroina. Nell’81, per salvarsi la vita, decise di espatriare in Argentina, un paese che a causa della dittatura militare e della guerra delle Falkland non aveva rapporti con l’Inghilterra. In Argentina non esisteva l’eroina e, a causa dell’embargo, non si sapeva nulla di quello che succedeva musicalmente nel resto del mondo. Luca arrivò con una valigia piena di dischi e con multitraccia a cassette. Fondò una band chiamata SUMO che rivoluzionò totalmente il rock argentino e in lingua spagnola in generale. In Argentina Sumo rimane la band più amata di tutti i tempi e Luca Prodan è considerato uno degli artisti più importanti dell’ultimo quarto  del novecento. Le sua popolarità in vita equivaleva a quella di Vasco Rossi in Italia, ma con un suono molto più aspro, che mescolava la new wave più scura e nervosa al reggae e al punk. Nessun disco di Sumo è mai stato pubblicato in Italia e nemmeno recensito. Luca è morto di cirrosi epatica nel 1987. Il suo demone era il gin. L’immenso amore che gli argentini provano Luca Prodan non è mai scemato. Credo che in tutto in italiano sia stato scritto un solo articolo su di lui, ma spero che presto questa assurda lacuna venga colmata da un documentario che è in fase di realizzazione. Lo curerà anche suo fratello Andrea che è un bravo attore che ha lavorato anche in importanti produzioni italiane. L’immagine che vedete è la copertina dello speciale monografico che l’edizione sudamericana di Rolling Stone gli ha dedicato nel 2002 (grazie a Mauricio Ceruolo per avermela prestata, la conservo gelosamente e te la devo restituire, lo so  ).
Io ho scoperto Sumo negli anni novanta a Bologna grazie a una mia amica argentina che mi ha duplicato le cassette e me ne sono innamorato profondamente. Qualche hanno fa ho scritto questa canzone col Santo Niente che non ha mai trovato la strada dell’album, perché la formazione che la realizzò perse dei pezzi. La mia voce è più strana del solito, stavo sperimentando, ma c’è anche la versione strumentale. Il bellissimo riff principale e quello finale sono del grande Alessio D’Onofrio, mio compagno di band per dieci anni, io ho scritto il ponte e le parole. Al basso c’è Raffaello Zappalorto e alla batteria Federico Giannini


Santo Niente - Luca Prodan

Santo Niente - Luca Prodan (Dub)

Sono recentemente tornato in possesso di questa registrazione dal vivo che per molto tempo ho creduto perduta. 
Credo che questo sia il secondo concerto dei Massimo Volume al Bestial Market e anche del primo da qualche parte esiste una registrazione, che ricordo molto bene, ma purtroppo fino ad adesso non sono riuscito a recuperarla.
La band è nella sua formazione originale dei suoi primi tre anni di esistenza, in un momento che deve essere dopo l'uscita del demo e ovviamente prima della mia uscita dalla band. 
Quindi la formazione è Clementi, Palazzo, Ceci e Burattini.
Certi pezzi hanno titoli diversi da quelli che avranno poi su "Stanze" e ci sono tre pezzi cantati da me che non sono mai stati incisi dai Massimo Volume. Uno, "Il tema di Mimmo", in versione strumentale l'ho recuperato nel 2020 per la colonna sonora di "Lost In The City" con il titolo del film. Gli altri due li avevo dimenticati. Sono i classici riempitivi mai finiti, ma con qualcosa di buono, che alle band ancora prive di repertorio sufficiente servono a fare minutaggio per giustificare un concerto come headliner. 
La band è compatta e ben preparata, ma soprattutto è una band furibonda e ancora catalogabile come band noise/hardcore sulla scia di Big Black, Black Flag, Sonic Youth e Husker Du, ma praticamente "Stanze" c'è già tutto, credo che manchino solo "Alessandro" e la cover di Faust'O. 
Accanto ai titoli ho scritto chi canta il pezzo e il titolo con cui le canzoni sono state poi pubblicate.  
Con la masterizzazione sono venute fuori un sacco di cose interessanti, nonostante la fonte sia tutt'altro che eccezionale: si tratta in effetti di una registrazione su nastro di chissà quale generazione ed effettuata probabilmente con microfoni d'ambiente. Non ho idea di chi l'abbia fatta. 
Buon ascolto.
Umberto Palazzo

Ororo (voce Clementi)

Chi Dorme Nella Mia Testa? (aka "Elvira", voce Palazzo)

La Canzone Regina (voce Palazzo)

In Nome Di Dio (voce Clementi)

Sindrome Di Povertà  (voce Palazzo)

Il Tema Di Mimmo (aka "Lost In The City", voce Palazzo)

Animaletti (aka "Insetti", voce Clementi)

05 Radio Radio 26 Bis Basi MSTRD

04 Melodramma 27 Bis Base MSTRD

03 Il Re Della Collina 30 Bis Base MSTRD

02 Il Moscone Base 01 Con Chit MSTRD

01 Ondina 78 19 Bis Base MSTRD

06 L'eden Dei Lunatici 09 Base MSTRD

Groovy Rock From The Golden Age - only from original 7" singles

The Kinks - I'm not like everybody else
T. Rex - Hot Love
The Beatles - For you blue
Norman Greenbaum - Spirit In the sky
Wings - I've had enough
Kiss - I was made for loving you
Sweet - Fox on the run
Space - Magic Fly
Wings - Hi, Hi, hi
Chicago - I'm a man
Traffic - Gimme Some Lovin'
The Doors - Love Me two Times
Slade - Cum on feel the noise
Le Orme - Canzone d'amore
The Sorrows - Vivi
Booker T. and the M.G.'s - Time Is Tight
Amanda Lear - Follow Me
ELO - Shine a little love
The Police - Roxanne
The Clash - London Calling
Stray Cats - Stray Cat Strut

Klesh on 45 1 -  70 minute set - part 1

Entomology

An unfinished work, bur just one track and the mastering missing. I recorded this album in less then a month. It is a homage at the seventies electronica of Kraftwerk, Cluster and Brian Eno. It was made in Ableton Live and almost everything here is the great Mini Moog emulation by Arturia, some Oscillot by Max For Cats and The Logan Solina recreated by Samplephonics.

Fanfare for The Baby Monsters

Umberto Palazzo

Pinned to spotlight

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