📩 Tutto inizia con una mail da Believe.“Mi dispiace, non possiamo approvare la release… perché nel titolo c’è un trattino.”

Un trattino! Un underscore! 🤦‍♂️La tragedia del secolo. Manco fosse esploso il server.

Mario guarda la mail e dice:“Ma da quando un underscore è illegale? Che siamo nella Corea del Nord dei metadati?” 😂


💾 Torniamo al ’99.Windows piangeva se mettevi uno spazio.Mac si strozzava con gli accenti 🥴.FTP ti tradiva più veloce di un cugino che ti deve dei soldi 💸.

E allora Mario impara la regola sacra:Usa l’underscore.Rispetta l’underscore.Diventa l’underscore. 🔑


⏩ Arriviamo al 2025.Gli “esperti” aggiornano gli algoritmi e improvvisamente l’underscore diventa proibito 🚫.Impuro. Non ammesso.Un salame digitale 🥓.

Believe riscrive:“Per favore rimuovere il trattino.”E Mario:“Se non sapete usare un underscore, che cavolo state programmando là fuori?” 🤷‍♂️


✨ Ma ecco il miracolo.Mario cerca “SGLL_666” su DuckDuckGo…E BOOM 💥!

    GitHub primo 🖥️

    SoundCloud primo 🎶

    YouTube primo 📺

    TikTok primo 📱

    Persino i siti della Bibbia dicono: “Ah sì, questo lo conosciamo” 📖

E lui su SoundCloud da due settimane.Zero marketing.Zero SEO.Zero niente.Solo l’underscore. 🙌


🤖 Ora gli algoritmi pensano che Mario sia un profeta digitale.Un rabbino dei metadati? No.Un Messia del glitch.

E Mario ride come un matto 🤣 perché sa la verità:“Io non sono nessuno…eppure sono più indicizzabile dei Måneskin.” 🎸


🌟 Questa è la storia.Un miracolo della stupidità moderna.Un glitch che brilla più di una stella di Natale ✨.

ministro e dintorni

sogni elettrci

🌒 Collettivo UNdersound — Night Transmission

🎙️ My Double Direction, My Soul’s in Ascension

🕯️ We release at night. Because night is when the soul listens. Because silence is a drum. Because the migrant, the walker, the rebel, the poet — they move in the dark. This is our transmission to them.

🎸 Lap Dobro in Open D slides like memory. 🪕 Banjo and mandolin whisper back porch spells. 🎹 Low piano rumbles like ancestral thunder. 🦋 Cicadas, wind, creaks — ambient ghosts of the Delta. 🦶 Foot-stomp percussion pulses primal. 🎷 Sax and upright bass carry the double direction — grounded and ascending.

This is not just music. It’s soul-food. It’s hoodoo blues. It’s ritual jazz. It’s poetic resistance.

🌍 For the ones who walk without maps. 🧳 For the ones who carry stories in their feet. 📜 For the ones who write with breath and rhythm.

We are Collettivo UNdersound. We release at night. We remain underground. We ascend.

My double direction my soul's in ascension

LOST IN A GRAVITATIONAL LOOP by Collettivo Undersound

If everything around us is information, then we’re living the wrong reality. Memory corrupted. Coordinates unknown. We loop. We drift. We transmit.

This album is a sonic ritual. Crafted with ultra‑refined arrangements, ethnic instruments, and fusion textures inspired by forgotten frequencies. Basslines echo fretless ghosts. Melodies slide like desert wind. We channel the spirit of South Asian fusion, the haunted elegance of acoustic techno, and the cinematic pulse of lost archives.

🌀 Lap Dobro in Open D 🪷 Mandolin, Charango, Tabla fragments 🌬️ Ambient creaks, cicadas, wind from the East 🎛️ Sub‑bass: acoustic, melodic, ritual 🧭 Compass rose floating above sand dunes 🧿 Istanbul‑ready. Memory‑hacked. Ethno‑coded.

No vocals. Just transmission. Each track is a portal. Each loop is a question. Where are we? Who erased the map?

there is nothing wrong with beauty and morning dew.

Mi sembrava tutto perfetto

Morning dew instrumental

🎙️ Welcome to A.merica O.n L.ine – Album Presentation

Artist: Mario Format: Multimedia blues/folk/rap narrative Genre: Nomadic storytelling, acoustic hip-hop, poetic Americana Tracks: 5 songs, each a chapter in a mythic journey
🌍 The Concept

Welcome to A.merica O.n L.ine is not just an album — it’s a ritual transmission. A poetic archive of memory, migration, and myth, told through five sonic chapters that blend rap, blues, dobro solos, banjo breaks, and spoken-word reflections.

It’s the story of a man who walked through Times Square with a borrowed camera, who listened to a modem scream like a metal bird in 1990, who dreamed of online fashion shows before the world was ready, and who now sings from rooftops, deserts, and trailer parks — with a voice that’s dusty, tender, and full of light.
🎧 Track Icons & Themes  these are the original titles of the songs 

    “You Are in AOL – Welcome to the Future” Icon: Vintage modem glowing like a totem Theme: The birth of digital consciousness, the prophecy of connection

    “Two Birds on a Rooftop” Icon: Banjo silhouette against a New York sunset Theme: Freedom, hunger, and rooftop dreams bigger than your shoes

    “Shrimp Bucket Blues” Icon: Plastic bucket, dusty fingers, laughter of the tired Theme: Survival, dignity, and the poetry of cheap meals

    “Cellulini & Concrete” Icon: Old flip phone, neon reflections, Jewish humor Theme: Friendship, absurdity, and the myth of modernity

    “Stars a Billion Years Away” Icon: Two stars above a desert motel Theme: Cosmic tenderness, memory, and the refusal to forget

🌀 The Sound

    Velvety rap vocals meet acoustic storytelling

    Dobro slide solos echo like ghosts of the South

    Banjo and upright bass pulse like footsteps on gravel

    Spoken-word intros open each track like chapters in a dusty book

    Melodies that feel like old photographs — warm, faded, unforgettable

🗣️ The Voice

Mario is not just the artist — he’s the narrator of a mythic archive. A poet who codes, a hacker who sings, a nomad who remembers. His voice is not trying to impress — it’s trying to transmit.
🏁 Final Note

This album is for those who’ve ever felt the hum of a fridge as a lullaby. For those who’ve walked through cities made of mirrors. For those who know that poetry doesn’t die — it just changes format.

Welcome to A.merica O.n L.ine.. You’re not just listening. You’re entering.

Welcome in AOL

Falling back in to A minor

Open the door and let me out

Nekonfesebla
Il progetto Nekonfesebla — “l’indefinibile, ciò che non può essere confessato né incasellato” — nasce in un punto sospeso tra Vienna, Praga e un sogno che Luccio aveva fatto mesi prima e che, a quanto pare, non aveva ancora smesso di avverarsi. È un’idea che vive tra i confini del reale e del possibile, tra mappe, città invisibili e correnti sotterranee che collegano mondi che non esistono.
Tutto inizia nel Museo dei Mappamondi e dell’Esperanto di Vienna, dentro una sala dove il silenzio ha la consistenza della polvere stellare. Luccio e il ragazzo viennese rimangono fermi davanti al Globus Blaeu, il più antico e monumentale tra i globi, grande come il respiro di una balena addormentata. Le sue superfici dorate riflettono la luce come se custodissero ancora un sole privato, tutto loro, e il globo sembra osservare chi lo osserva.
Lì, davanti a quella sfera cosmica che ipnotizza i sensi, accade qualcosa di straordinario. Luccio e il viennese iniziano a parlare, senza ricordare chi ha cominciato. Le parole si intrecciano in un miscuglio di italiano, tedesco, inglese e, inspiegabilmente, qualche sillaba in esperanto, come se il globo stesso suggerisse la conversazione.
Le latitudini del mappamondo sembrano vibrare. Luccio giura di aver visto i continenti spostarsi leggermente, come se volessero danzare. Il viennese nega di aver visto qualcosa, ma confessa di aver percepito un hum profondo, un basso sotterraneo che risaliva dal pavimento come un’eco dal cuore della terra. Un delirio condiviso? Un’illuminazione improvvisa? Probabilmente entrambe le cose.
È in quel momento che nasce l’idea: creare una band che non appartenga a un luogo, a un genere, a un’identità definita. Una band indefinibile — nekonfesebla, appunto — come il movimento impercettibile della crosta terrestre sotto un mappamondo antico.
Pochi giorni dopo, a Praga, si unisce un ragazzo ceco, incontrato quasi per caso, come succede nelle visioni che fingono di essere coincidenze. Lavora con techno, dubstep, rumori di metropolitana e registrazioni di ponti metallici. Quando sente parlare del progetto, dice semplicemente:
«Questa musica non deve imitare niente. Deve essere un’altra lingua.» Come l’esperanto.
Da quel momento i tre cominciano a produrre suoni che sembrano provenire da città che non esistono:
    • batterie elettroniche che imitano il rumore dei tram viennesi;
    • bassi dubstep che vibrano come l’acciaio della Moldava;
    • chitarre distorte suonate da spiriti insonni;
    • voci filtrate in esperanto che parlano di sogni, strade, stelle e mappe che si muovono da sole.
La missione artistica diventa quasi mistica: Creare il suono che potrebbe parlare a tutti. Il suono neutrale, universale. Il suono che non appartiene a nessun luogo perché appartiene a tutti. Il suono… Nekonfesebla.
E così la band prende forma:
    • Luccio (MB - DanzDas), il visionario, quello che ascolta le mappe e scrive testi come se fossero rivelazioni;
    • Il Viennese, che ancora giura di non aver visto il globo muoversi, ma continua a sognarlo ogni notte;
    • Il Praghese, che trasforma i rumori del mondo in bassi che sembrano provenire direttamente dal nucleo terrestre.
Da allora, la musica di Nekonfesebla è un viaggio tra techno, dubstep, rock, tradizione e rumore puro: una lingua che non esisteva ancora, ma che stava solo aspettando che qualcuno la dicesse.
E, in questo percorso, il fondamentale contributo del mitico Collettivo Undersound, fondato da Marco Mario Farinato, ha reso possibile che questa opera venisse realizzata. Grazie alla loro visione, al loro sostegno e alla capacità di trasformare idee eteree in suoni tangibili, Nekonfesebla ha potuto prendere forma e diffondere la propria lingua sonora unica, universale e indecifrabile. Senza Undersound, questa magia non avrebbe mai trovato il suo spazio nel mondo.


4 Kronologio de la Disvapora Senpunkto

🌬️ SPINNING MAPS — EP Presentation

🎸 Open‑D Groove • 🌍 Nomadic Folk • 🌀 Microtonal Desert Echoes • 🔊 Organic Techno‑Pop Pulse

Spinning Maps is an EP built on movement — circular, hypnotic, alive.
It opens with a deep groove in open D, driven by a constant, warm, almost‑fretless bass line that loops like a wheel turning under the horizon. The track unfolds in a bright D Mixolydian mode, expanding into a wide acoustic landscape where every instrument breathes like wind across sand.

At the center of the journey, a santur improvisation in the Hijaz scale rises and coils, weaving microtonal ornaments that blur the line between tradition and dream.
Around it, layered dobro and banjo patterns create a desert‑folk resonance, shimmering like heat over stone.

The rhythm flows with a steady Istanbul‑style pulse — organic percussion, soft techno‑pop textures, subtle electronic sparks.
The result is an uplifting nomadic energy, emotional and cinematic, a sound that feels both ancient and futuristic.
🌀 The Poetic Core

The EP carries a lyrical monologue that moves like a glitch refusing to break:

Spins, pins, running circles,  
hopping like a glitch‑hopper out the frame…

It’s a voice caught between repetition and awakening —
a traveler stepping in and out of the same story until the rhythm finally holds.

The poem becomes a manifesto:

“I’m alive — and that’s enough.
The rest is noise.
The rest is story.
The rest is music.”
🌾 What This EP Is

    A circular groove that never stops moving

    A microtonal desert ritual shaped by santur, dobro, and banjo

    A cinematic folk‑techno hybrid rooted in Istanbul rhythms

    A glitch‑poetic reflection on repetition, survival, and awakening

spinning around instrumental

## 🇮🇹 Introduzione (Italiano)

🎛️ **Siamo SGLL666**  
Collettivo undersound di hacker, musicisti e spiriti liberi.  
Usiamo l’AI, ma non ci facciamo usare.  
Produciamo musica, la puliamo, la sigilliamo, la archiviamo.  
Abbiamo creato un sistema che elimina i metadati compromettenti, firma ogni traccia con un codice ritmico, e restituisce all’artista il controllo sul proprio suono.  
Non vendiamo l’AI. La suoniamo.  
Se sei qui, forse vibri come noi.

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## 🇬🇧 Introduction (English)

🎛️ **We are SGLL666**  
An undersound collective of hackers, musicians, and free spirits.  
We use AI, but we don’t let it use us.  
We produce music, clean it, seal it, and archive it.  
We’ve built a system that removes compromising metadata, signs each track with a rhythmic code, and gives artists back control of their sound.  
We don’t sell AI. We play it.  
If you’re here, maybe you vibrate like we do.

4 Kronologio de la Disvapora Senpunkto

Undersound Label

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