CORVIN 1956

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Famiglie fuori da un cinema
in una normale domenica
per me qualcosa di strano 
rivedo le strade nel fumo.
Il cinema mio era il Corvin
eravamo in tanti la dentro,
i Russi sparavano contro 
una speranza di libertà, Szabadság.
Quella sera al cinema Corvin,
noi entrammo senza pagare
il comandante ci diede un fucile
primo spettacolo: szabadságharc, libertà, Szabadság.
Padre che mai più tornasti
da quel viaggio verso Via Andrassy,
sale un urlo dalle cantine
come un incubo senza fine.
e tu madre che cerchi tuo figlio
sulle strade rotte dai carri
non basteranno le bombe a fermarci
perché è in gioco la libertà, Szabadság.
Questa sera al cinema Corvin,
non c’è nessuno che paga l’ingresso
ma noi entriamo dentro lo stesso
perché è in gioco la libertà, szabadságharc, libertà.
A lungo cercasti nel fumo
per dare pace alla tua pena,
lui è caduto a Piazza Zena
morto per la tua libertà.
È arrivata frutta e uva fresca
sopra un carro dalle campagne
A Budapest vendemmiano il sangue:
il prezzo della libertà, Szabadság.
Quella sera al cinema Corvin,
noi entrammo senza pagare
il comandante ci diede un fucile
primo spettacolo: szabadságharc, libertà, Szabadság.
A oriente ci condannava una Cieca ortodossia
a occidente ci tradiva una fretta ipocrisia.

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

CORVIN 1956

TITO STROCCHI (150 anni di un'utopia)

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

La birra scende fredda stacca la lingua dal palato
brindo in un cimitero al compleanno dello stato
a Tito non piaceva fare l'avvocato

C'è al mondo chi combatte e c'è chi invece sta a fa la maglia
molti lucchesi in chiesa qualcun altro in battaglia
Oggi più che mai ho simpatia per te 
seguisti Garibaldi mandando in culo il Re!

Se si può dar la vita per una rivoluzione 
si può comprare una chitarra con la cassa di squadrone
La musica a suo modo è stata sempre avanti 
ma il cannone canta forte e ne sdraia sempre tanti
La musica al tuo tempo per poter spiccare il volo 
la chitarra ha già 6 corde il fucile un colpo solo...

Mentre l'Italia va a puttane brucia la nostra delusione
la tua chitarra dorme in un albergo di Digione...

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

TITO STROCCHI (150 anni di un'utopia)

LILLY E FABRIZIO

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Una sera di Luglio, sotto il grande abete
sentire le vostre voci, sapere che ci siete.
Il vostro aperitivo, il tramonto sulle pietre
appena il tempo di capire un amore e le sue attese

Lilly e Fabrizio
volati via lontano
andavano a funghi
tenendosi per mano.

La vita è strana e anche crudele, la vita è anche questa
il bello che scompare e l’acido che resta.
Fabrizio brontolone, un po’ burbero di destra,
addolcito da un abbraccio vicino alla finestra…

Lilly e Fabrizio
hanno avuto poco tempo
ma noi sappiamo che in quel poco
si sono amati tanto.

Lilly sorridente, un incontro quotidiano
noi reduci di selva, quattro chiacchiere nel Piano.
In piedi col bastone ed il canestro pieno
poi l’immagine svanisce per uno scherzo del destino.

Lilly e Fabrizio
ultimi sposi della Mora,
hanno scritto insieme
la loro breve storia…
Lasciandoci qualcosa
come un fungo la sua spora, 
come una speranza
che rinasce ancora.

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

LILLY E FABRIZIO

Le storie nell'acqua (Valzer per la Lima)

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Un ricordo che sembra vicino
l’acqua copre il rumore dei passi.
Tenere per mano un bambino
“Babbo andiamo all’Acquasassi”
Così hai chiamato il tuo fiume
con il sole ha giocato con noi.
Per la gioia che ti ha donato
ora scrivo due righe per lui…
Corre la Lima scorre piega i rami delle piante,
una trota che scintilla e scompare in un istante.
Corre la Lima scorre scava grotte nel calcare,
cosicché fate e folletti ci possano abitare.
Quanti anni ha impiegato la Lima
a disegnare la nostra valle,
per millenni ha lavorato
scolpendo le sue montagne.
Con l’acqua lei si è inventata
un posto così tanto bello,
e un grazie va anche a chi l’ha aiutata
il vento suo fratello.
Corre la Lima scorre sotto antichi ponti in pietra,
pura e trasparente che a ogni sguardo mi disseta.
Corre la Lima scorre sull’ardito nuotatore,
il freddo passa in fretta, l’acqua cambia il suo colore.
Quando si scioglie la neve
come un puledro sfrenato,
la Lima è un intenso racconto
che non può mai venire fermato.
Un ragazzo che lascia una pietra
intento a far nascere un’onda,
i suoi occhi che sognano il mare
lui seduto sulla sponda.
Corre la Lima scorre con le vite della gente
il pastore, il carbonaio, il rimondino, l’emigrante
un ricordo di famiglia in una foto in bianco e nero
il nostro antico mondo più povero e sincero.
Corre la Lima scorre verso un futuro che è anche nostro
basta seguire il cuore per sceglier quello giusto.
Sotto i balzi la casa mia
corre, corre ancora il fiume.
Un airone che si attorciglia
lisciando le sue splendide piume.
La Lima per noi non è solo un affluente
ma un fiume in piena di passione, altro che torrente!

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

Le storie nell'acqua (Valzer per la Lima)

Vecchio nuovo Amico

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Sarà per ricordare
quel che sono stato ieri,
che stanotte ho deciso
di ritornare a piedi.
Quello che temevo
era il sunto di un discorso,
tenuto insieme da parole
che nel frattempo avevo perso.
Me ne frego del domani
ma mi importa del mio dopo,
per non bruciare i sogni
li realizzo a poco a poco.
Ho incrociato la mia spada
con uno strano moschettiere
che ha i capelli lunghi
e i baffetti da sparviere.
Una chitarra contro tutto
nella pioggia senza un tetto,
coraggiosi come eroi
dentro i libri che abbiamo letto.
Se il tesoro nel forziere
è il solo capirsi al volo
dopo tanto tanto tempo
dentro non mi sento solo.
Tutto il nostro addestramento
per lottare in questo mondo
per tenere gli occhi aperti
e guardare fino in fondo.

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

Vecchio nuovo Amico

Il Quacquaracqua

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Grande promotore, assessore, editore,
sedicente produttore, intellettuale dal fiuto eccezionale.
Sei proprio tutto nel tuo gran carnevale
Perché di maschere ne hai proprio tante
E prometti di tutto alla gente
ovviamente non sei di parola
ti interessa una cosa sola…
Da noi non avrai nessuna dichiarazione d’amore
nelle nostre creazioni mettiamo l’impegno.
Tu pensi solo al guadagno
la cultura è il vestito pulito del tuo sporco disegno.
Il presupposto di voi manigoldi
è che il lavoro altrui non merita soldi.
Ma un artista che investe in sé stesso
lo fa senza compromesso.
Grande attivista, progressista, giornalista,
fai veramente di tutto per essere in pista.
Con tutte le spinte che hai avuto
arriveresti anche su Saturno,
leccando sempre il culo al politico di turno.
Grande cavaliere, dottore, commendatore
e voi che rubate stipendi nell’amministrazione
siete anche voi il cancro di questa nazione.
Aperto di mente ma menti alla gente
sei in buona compagnia in questa città
ormai infestata dai “Quaqquaraqquà”.

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

Il Quacquaracqua

CASOLI

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Casoli
Mattutino freddo salubre
giorno dei miei giorni
la montagna che tempra l’uomo
che mai fu più felice,
che vivendo in questo luogo.

Casoli
I miei ricordi mai appassiti,
mi raccolgo nei pensieri
da quando siam partiti.

Casoli
Il mio mondo ormai lontano
per forzata necessità,
nostalgia mischiata a rabbia
ma la vita è questa qua…

Casoli
Quell’odore tuo di muschio,
chiamarsi tra vicini
soltanto con un fischio.

Il camino acceso e fuori
mi va bene anche se piove,
il nido di due cuori
con le fedi ancora nuove.

Casoli
La lontananza son chilometri
e il vento tuo mi manca
e l’anima si stanca se non può tornare a Casoli.

Gemmina che mi aspetta
con gli stivali e la sottana,
mi dice “che bell’orto,
come cammini svelto”
e poi parla del tempo,
di questa tramontana
perché non mi porta via
come un uccello giù in Toscana.

Mi sveglia una ghiandaia
la luce che un po’ filtra
sono nella stanza 
che chiamavano “L’ossaia”
Allora non è un sogno
con tre balzi son nell’aia
c’è il sole e son di nuovo a Casoli.

Chissà se nel destino
è scritta ancora quella vita
che sognavo da bambino,
poi son cresciuto e sai
che la sognavo anche per noi…

Non devi mai sorridere
delle lacrime di un vecchio
proverai se non vuoi credere
e ti vedrai allo specchio.

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

CASOLI

MARGARITONE

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Bimbo non ci andare
nella grotta vicino al balzo, 
c’è un ormone grande e grosso
che cammina sempre scalzo.
Si chiama Margaritone
di giorno non si vede
ma quando c’era la neve ho visto l’impronta del suo piede!

Se scappi dalla mamma
e cerchi pericoli nel colle,
trovi un orco gigantesco
con la pancia grande e molle!
Si chiama Margaritone
ha un cappello di pelle di rospo,
stai attendo a dove vai perché lui ti trova nel bosco…
Dice che l’hanno visto mangiare anche i cornioli,
la pianta la biascia tutta e sputa i pippoli buoni…

Margaritone, Margaritone, mamma mia mi fa terrore!
Margaritone, Margaritone, laggiù alla grotta più non andare!

Nella grotta de’ pipistrelli
c’é Margaritone l’orco.
Ragazzi ‘un fate avventure
che finite in fondo a un solco…
Dice che quando dorme
un topino gli mangi le unghie,
quando poi si sveglia
non le trova e allora piange.

Margaritone, Margaritone, quando piscia è un acquazzone!
Per fortuna dura poco, quando scureggia è il terremoto!

È sempre spettinato
e questo è il suo segreto,
quando dorme i suoi capelli
glieli fanno i pipistrelli!
Un Olocco c’ha fatto l’uovo,
Margaritone ci ha fatto il brodo,
Il pulcino che gli è nato l’ha adottato!
Non andare non ci andare!
Non mi fare preoccupare!
Margaritone è lì che aspetta, si fa la barba con l’accetta!

Però che nostalgia, Margaritone se n’é andato,
forse sono cresciuto, forse è il tempo che è passato.
Non erano poi cattivi i mostri che c’erano ieri
ora se vai nel colle trovi solo uomini neri.

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

MARGARITONE

Orsolona, la Strega buona di Casoli

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Nonna Cocca nel canto del foco
faceva i lecci e parlava fioco.
In quella sera di pioggia e di vento
incominciava un altro racconto.
In questa casa nei tempi lontani
c’era una donna dagli occhi castani.
Tesseva il telaio e cantava
e dopo al fuoco si riposava.
Poi a mezzanotte con la porta chiusa
assieme al suo gatto in spirito usciva.
Un gatto nero suo amico fedele
che l’accompagnava tutte le sere,
sopra il noce che guarda Limano
o su quello davanti al Telare.
Con altri Streghi e fatati animali
Orsolona andava a cantare.
E come tutti gli spiriti buoni
che spesso albergano in gente strana,
lei difendeva il paese dal male
da spettri cattivi e dalla tramontana.
O Tramontana che duri tre giorni
o Diavolacci col pelo e coi corni.
Lasciate dormire i bimbi innocenti
non gli portate tormento e spaventi.
Gobba scarlatta, pidocchi e dolori,
occhi bianchi, peste e tumori.
Orsolona alla Mora tutto guarisce
lei che il vento nel sonno rapisce.
Lei che riusciva a curare quei mali
rifiutando denaro e regali.
“Il bene che faccio non chiede pigione
giacché non si compra la guarigione”.
Canta l’Olocco sul noce stregato
splende la luna sopra il metato.
Parla la selva coi suoi rumori
Chi dorme dentro poi vola fuori.

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

Orsolona, la Strega buona di Casoli

DISTANZE

Testo: Filippo Marchini
Musica: Joe Natta

Su una barca che ormeggiata
sbatte sul pontile
scrivo lettere nel vento
che conosce ormai il mio stile.
Ora soffia e increspa il lago
micro oceano senza sale
penso a un fiume già cantato
a suo fratello che va al mare.
Distanze,
primi pianti e sofferenze
ci allontanano
come improrogabili partenze.
Distanze,
Spazi in cui contiamo poco
come orizzonti
in cui scompare il fuoco.
Tra i vissuti ed i rimorsi
cerco quello che ora sono
ripensando ai miei percorsi
a volte mi ritrovo.
La strada con l’amico
ritornando dalla scuola
i viaggi in autostrada
mio padre col sigaro che guida.
Distanze,
tra culture e conoscenze
con cui marchiamo spesso
le nostre differenze.
Distanze,
scendendo in verticale
balzando nell’azzurro
chi vola vale…
E poi viaggi, fantasie,
avventurose esplorazioni,
dove il tempo si colora con i suoni.
Su sentieri impervi
sopportando la zavorra
per proteggere i tuoi nervi
dagli strilli della folla.
Di Stanze,
che racchiudono segreti
le cui chiavi son per noi
imperdibili amuleti.
Di Stanze,
con gli stessi colori in posti lontani
stessi libri sugli scaffali
lingue diverse ma persone uguali.
Distanze,
la Pannonia, l’Istria e poi la Toscana,
ritrovarle tutte quante
in un panorama.

Distanze…

Cammini quotidiani
che ci portano lontano
se un giorno partirai
io ti terrò per mano…

(Brano regolarmente depositato in SIAE)

DISTANZE

Un decennio è un tempo importante per una collaborazione, che sia artistica o lavorativa. Lo è anche per un'amicizia, qual è il legame nato tra me e Joe Natta, che va oltre la musica.
L’immagine che riassume questo lavoro è una chiave in una porta antica. La chiave che apre stanze, la chiave di casa che il viaggiatore, ed anche l'emigrato, portano con se o affidano a qualcuno che rimane.
Nella chiave di casa c'è tutto: i ricordi, i sogni, le intimità più profonde. C'è anche l'avventura del destino ancora sconosciuto, quando giriamo la chiave e intraprendiamo il cammino. 
Fui io a cercare Joe per mettere in musica alcuni testi, era la fine del 2009. A quel tempo Joe Natta era conosciuto prevalentemente per pezzi comico/demenziali e cortometraggi, su cui ancora molti di noi ridono di gusto nonostante gli anni passati. Tutt'oggi mi sento di poter rivendicare la mia intuizione per la sua capacità di poter andare oltre quel genere, che comunque resta a comprovarne il genio e la creatività. Non sono stato io a portare Joe su un terreno culturalmente impegnativo, ma mi sono accorto che stava prendendo il mio stesso treno:in tempo per sedermi accanto a lui vicino al finestrino.
Nel frattempo le nostre vite hanno avuto i loro momenti importanti, a volte dolorosi. Le canzoni nate in questi anni in parte li riflettono. “La Ballata del Disoccupato”, brano sempre attuale, purtroppo, nel nostro Paese. “Tito Strocchi”, personaggio che ho approfondito durante la mia collaborazione al Museo Del Risorgimento. “Vecchio Nuovo Amico”, testo scritto tornando a piedi dopo un concerto di Joe a Lucca, in una serata in cui ebbi l'intuizione e la sensazione di aver ritrovato un amico d'infanzia.
Poi, sempre in tema storico e personale, “Le Due Patrie”, all'indomani della mia emigrazione in Ungheria, sulle orme di quel “Teleki Sándor” che aleggiava come una premonizione sulla mia famiglia, già mezza magiara, ad ogni passaggio per Ponte a Diana.
E lungo la Lima è nata "Le Storie Nell'Acqua", anche se scritta con lacrime di nostalgia già nell'emigrazione. “Corvin 1956”, omaggio alla Rivoluzione Ungherese che assieme a Le Due Patrie ha ottenuto il patrocino dell'Ambasciata Ungherese in Italia. Il “Quaqquaraqqua”, invettiva contro i venditori di promesse e i ciarlatani. Dedicati a Casoli Val Di Lima storie come "Orsolona", già pubblicata nelle Leggende Lucchesi, e alcuni inediti. “Casoli”, il canto della mia nostalgia. “Lilly e Fabrizio”, dedicata a due  compaesani e amici scomparsi. “Il Prete di S.Andrea”, una storia di fantasmi che mi ha inquietato fin da piccolo e che ha fatto tremare chi me la raccontava ogni volta che nel buio passava da quei luoghi. E poi “Margaritone”, elaborazione di un ricordo fanciullesco. Devo l'ispirazione e la conoscenza di queste storie al mio zio Rodolfo e a mio padre Marcello, che hanno saputo trasmettermi queste tradizioni orali, invitando nonni e bisnonni al racconto e scoprendone il valore letterario. Devo ovviamente anche ringraziare Joe, che con le "Leggende Lucchesi" mi ha stimolato a scrivere, corroborando l'idea di fissare i ricordi in una forma, la canzone, capace di proiettarli ben oltre il mio quaderno scarabocchiato.
Dieci anni è la distanza percorsa anche nel tempo, distanza tra Casoli e Ponte a Moriano, quando incontravo Joe e suo padre vicino al fiume Serchio, sulla via di casa, e parlavamo appoggiati al muretto.
Distanza sono i mille chilometri che mi separano dai miei affetti e luoghi in Italia.
Alla mia famiglia,agli amici in Italia che si ricordano di me e agli amici in Ungheria, che avvertono la mia nostalgia, la rispettano e la consolano.
(Filippo Lorenzo Marchini)

Che altro potrei aggiungere? Sono felice per queste parole e per questo album che, oltre a rappresentare una delle mie collaborazioni più sentite, incarna un’amicizia vera che dura da oltre 10 anni. 
(Joe Natta)

- Tutte queste canzoni sono regolarmente depositate in SIAE -

UNA PRUDUZIONE: http://www.joenatta.com

Filippo Marchini & Joe Natta

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