tenne una mano sulla sua fronte.
era sua madre e tu non parlasti piú
lui ti diceva: "con me puoi essere niente"
ma esattamente niente non fu

fissando la notte il soffitto di casa
addestrando il cuore alla sorditá
non é per niente divertente ma é una strada
l'unica

viviamo di equilibri minuti
e per non pensare lavoriamo di piú
e alla fine il deserto riempie ogni nuvola
e la danza della pioggia non serve piú

e tu mi guardi e vuoi sapere se rimane
dietro ad ogni risata una cosa vera
un pallone sonda nell atmosfera
ed io non credo ci sia più

eppure non muore la tua attenzione
non mi fai scappare via
hai sempre avuto chiara la situazione
che io sí
io ho paura

io ho paura
io ho paura
io ho paura
io ho paura
io ho paura
io ho paura
io ho paura
io ho paura
io ho paura 
io ho paura

io ho paura -demo

9.
Mandello del Lario, 2061. Nella calura di un tardo pomeriggio d'estate, due anziani signori si tengono per mano sul lungolago, camminando verso casa. "Mi chiedo se nella tua incoscienza hai mai avuto paura..." Silenzio. "Nemmeno quella volta che salendo sei caduta? Te lo ricordi vero? ..." lui chiede sottovoce. Lei lo osserva per un attimo, stringendo piú forte la sua mano, sorridendo prima di volgersi a sinistra. Sapeva che guardando verso l'alto, verso le prime stelle della sera, avrebbe inevitabilmente incrociato sopra di sé l'immutabile profilo della montagna. 

---

Immobile e disadorna piramide sopra di me.
La nebbia bianchissima e gelida.
Restavo fermo per giorni a fissare le nuvole.
Attorcigliarsi al cappello della montagna.
Salito sarei mai piú.
Alle vette sopra di me.
Il mio mondo svogliato era tiepido e docile!
Bianco come un fiume di latte in polvere.
La riva mite la vita miete!
Poi il cielo contro di me si ruppe di colpo.
E ancora una volta.
Rividi nel lampo brillare e nel suono del tuono il ricordo del temporale.
E della montagna.
E così cominciai a guardare dall'abisso il crinale.
E a sorridere.
E di nuovo voler ritornare al tuo lago incantato.
Al tuo ventre stellato.
Dove tutto é iniziato.
Primavera ritorni, e io ritorno da te!
 

Vendicatori Calvi - La Montagna

Enrico Maria Sighinolfi

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