Un "tradimento" della tradizione, un canto di invocazione alla Madre della Creazione, perche` ci accompagni nel difficile viaggio della vita. Testo di Vincenzo Romano, musiche di Al-Maranca.
Voce principale e tammorre di Vincenzo Romano.
Realizzato e prodotto da Al-Maranca @ Campania Phoenix Studio

Ane' Ane' (Vincenzo Romano feat. Al-Maranca)

Vincenzo Romano nasce nel 1990 a Pagani, nella Valle del Sarno, la terra delle tammorre, della secolare festa popolare della Madonna del Carmelo detta “delle galline” che si festeggia nei settecenteschi cortili paganesi otto giorni dopo la Pasqua. Dal 1999, all’età di nove anni, sino al 2007 è stato formato al canto, al ritmo e alla danza “tradizionale” dal folksinger ed attore Francesco Tiano. Dal 2010 ho iniziato un percorso stilistico con Gerardo Sinatore, che cura gran parte dei testi e delle sue melodie, ed ha performato con big quali Tullio De Piscopo e con star indiscusse della musica “popolare” come Marcello Colasurdo. Ha partecipato a più concerti con Gianfranco Narracci e con Ugo Maiorano; con quest’ultimo, si è esibito per il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, ed ha rappresentato, a Firenze, la “Tammurriata della Valle del Sarno” per un’antica e prestigiosa istituzione accademica fiorentina. Dopo essersi fatto consocere in importanti piazze italiane, nel luglio 2010 ha partecipato, a Santiago de Compostela, alla cerimonia dell’Anno Giubilare 2010 esibendosi in piazza con i suoi canti e la danza delle antiche tradizioni paganesi. Ha tenuto concerti per scopi sociali a Vaglia (Fi), a L’Aquila, a Salerno per l’UNPLI (I^ edizione di “Pro Loco in Piazza” in rappresentanza della Pro Loco di Pagani), a Napoli, a Villaricca in occasione dell’AWOP 2010”, ad Auletta (Sa) e a Terzigno (Na) in difesa del territorio vesuviano e poi per la delegazione regionale dell’Affido Familiare nei capoluoghi campani. Ha partecipato a due edizioni del “Ritmofestival Festival Internazionale del Ritmo” organizzato dalla Provincia di Salerno e nel 2011 è stato co-direttore artistico con Gerardo Sinatore (ideatore del Ritmofestival e organizzatore della festa profana della madonna delle galline dal 2002). Il 5 settembre 2010 ha presentato il suo primo spettacolo sulle “tradizioni”, “Guerra d’ammore cantate” alla presenza di oltre 15.000 spettatori all’Arena Pignataro di Pagani (Sa) quale ospite dell’evento “Pizza in Festa” organizzato dal Comune di Pagani. Ha interpretato al Teatro Comunale di Pagani “Quanno nascette Ninno” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori nello spettacolo teatrale “Natale in Casa Cupiello” con la regia di Carmine De Pascale che ha registrato il “tutto esaurito” e poi, a San Leucio di Caserta, ancora un nuovo spettacolo “Sono Cantore e Pellegrino” a Capodanno del 2011. Ha preso parte, sempre nello stesso anno, al film di Guido Maria Valletta “Al destino non chiedere quando” prodotto dalla Kronos Film di Roma dove ha impersonato… sé stesso, ovvero il cantore delle tradizioni paganesi e, del medesimo film, sua è l’interpretazione della canzone “Curri, curri” di Sant Alfonso sui titoli di coda. Ha prodotto un CD di 10 brani dal titolo “Mammeddio! Canti e ritmi di Primavere”. Ha scritto “Inno”, dedicato a Francesco Tiano, che fa parte del CD “ Curri, curri, Mamma mia”. Vincenzo Romano è cantore, tammorrraro e danzatore e gli piace quando lo chiamano “il Cantore Pellegrino” perché, in fondo, la sua esistenza è un peregrinare tra i rituali delle antiche tradizioni. Infatti, ama esibirsi in luoghi sacri (di qualsiasi confessione). Suggestivi sono stati i concerti tenuti ad Oropa, a Pagani nel santuario della Madonna delle galline (“Mistica”), nel 2012 con Al Maranca; nella chiesa dell’Addolorata e nella chiesa madre del Corpo di Cristo; a Montefalcione, nella chiesa di Santa Maria di Loreto; a Ribottoli, nella chiesa di S.Antonio da Padova; a Tufo, nella chiesa di S. Maria Assunta; a Roccapiemonte, nella chiesa di S.Maria Addolorata; a Sarno, nella Chiesa di S.Alfredo, alla presenza del Vescovo Giuseppe Giudice affascinato dai suoni antichi canti “pagani”. “Cummo vurria campà pensanno ‘o bene, cummo vurria nu’ Munno senza
pene”

vincenzoromano

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