Il pensiero ricorrente e come un'anestesia dei sensi che eccede con successo la misura ... si aspira alla felicita fino all'angoscia , e solo dio sa quanto questo desiderio conferisce energia , nonostante si sa d'infliggersi una violenza che nulla e in grado di contenere ... Perchè non c'e nulla al mondo di più estasiante che rimanere il più possibile di fronte all'oggetto del proprio desiderio ...tenerlo sul palmo della mano, guardarlo da vicino, annusarlo, volerlo fino a sentire un dolore quasi fisico, sentirsi affascinata ma anche terrificata, e gustarsi questo turbamento senza mai indietreggiare . Teoricamente l'interdizione respinge, ma l'attrazione , che e data dal fascino indiscutibile dell'emozione , conducono alla trasgressione. Per questo che bisogno lasciarsi andare. Si sa che ciò non porterà per nulla all'annientamento della ragione, trovando in qualche modo una motivazione bizzara e sufficiente ,alle proprie regole trasgredite. Sorrido al pensiero che si viene puniti dalle proprie regole. Questo fa sentire come incastrati in mezzo a due montagne, così alte che non potranno mai essere scalate. Ci si sente in un vicolo cieco. Si è in un vicolo cieco. Non esiste alcun limite ben definito che da libero corso alla morte delle emozioni. Liberate a poco a poco, come un animale rabbioso sotto cura, riescono ad eccedere, senza distruggerlo, questo sentimento di inutilità di qualunque sforzo... La contemplazione del desiderio che ha il sopravvento su di noi , induce un'altra forte e sconosciuta emozione che si rintana in profondità, per potere condensarla e non dissiparla... Haha ! ... fa sentire così piccola dentro le spalle... E quindi vero che certe persone non permettono che accada loro nulla di buono ;( ... Spingendo giù il nodo che si ha in gola, anche se torna regolarmente...ci si chiede se giusto fare passare in qualche modo questa angoscia che si e presa delle libertà su di noi mentre ci si ripete all'infinito, con una voce che sentiamo solo noi, che dobbiamo imparare ad aspettare ciò che ci aspetta...
Alina
( My thought is the most common of the senses as anesthesia that exceeds successfully measure ... I aspire to happiness to anxiety, and only I know how this desire gives me energy, although I know of nothing and inflict violence that can hold ... Why is not there anything in the world more entrancing than to remain as much as possible to the object of his desire ... keep it on the palm of your hand, look closely, smelling it, wanting to hear an almost physical pain, feeling fascinated but also terrified, and enjoy this anxiety never retreat. Theoretically rejects ban, but the attraction, which is given by the undeniable charm of emotion, lead to transgression. That's why I'll let myself go. I know this does not bring anything to the annihilation of my reason, finding a somewhat weird and strange enough sufficient justification, to disobey my rules. I smile at the thought that I am punished by my own rules. It makes me feel like in the midst of two mountains, so high that they will never be scaled. I'm in a bind. I'm in a dead end. There is no well-defined limit that gives free rein to death of my emotions. Released little by little, like a rabid animal under the care, manage to exceed, without destroying it, this feeling of futility of any effort ... The contemplation of desire that has the upper hand on me makes me stronger and another unknown emotion that I'm hiding in depth, in order to condense it and not waste it ... Haha! It makes me feel so small into the shoulders ... is therefore true that some people do not let that happen to them no good ;( ... I push the knot in my throat, even if he comes back regularly ... and I wonder if just to pass in some way and that this anxiety power of freedom on me while I repeat infinity, in a voice that only I feel that I must learn to expect what I expect ...)

improvisation live cut02

Mellow perc. marimba

After participating in the Travelin Jam Band,     she married into the life and art family. Supporting players who travel through post-rock transitions while living a festive gypsy life.

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Alina Kalancea