Il testo di Luigi Tenco "Ragazzo Mio" qui è maltrattato nell'esecuzione scarna e riveduto nella strofe finale, con linee di tendenza che fanno sentire l'attualità di un testo che dalla prima stesura guardava criticamente "al mondo di domani".

LETTERA A MIO FIGLIO

Un cuore di diaspro, una rivoltella e una stella alpina. La rivoltella l'ho buttata via. Contro ogni violenza. Contro tutte le guerre. Se sapessi amare, se amassi davvero...

SE AMASSI DAVVERO

This poem, "A Quantum of Love: A Step From Me and Light Years Away," is a complex and emotionally charged exploration of a conflicted love. The narrator opens with a scene of serene beauty—a summer dawn where the moon and sun share the sky. This imagery perfectly mirrors the central paradox of the relationship: the beloved is physically "a step from me" yet emotionally "light-years away."

The shift to a Sicilian dialect in the beloved's monologue adds a raw, visceral layer to their internal struggle. They express a burning passion that consumes them, one they describe as a "nail planted in the forehead." The conflicting desire to both remove this feeling and leave it untouched speaks to a profound fear of intimacy. This is not a simple love; it's a "perverse game" that both draws them in and repels them.

The poem's title, "A Quantum of Love," comes into play with the mention of "electromagnetism." The love is portrayed as a sudden, almost scientific reaction that, paradoxically, releases a "hidden fiber of hate." This moment reveals the core of the conflict: the love is so intense it's intertwined with a destructive force. The narrator sees this as a form of "self-destruction" that the intellect uses to "kill the heart."

However, there's a flicker of hope. The narrator pleads with the beloved to transform their pain and pleasure into "spirit," a plea that culminates in the desperate, direct command: "Come to me, now. Electromagnetic love." This final line reclaims the scientific language, framing the love not as a flaw to be overcome, but as a powerful, undeniable force.

The poem is a powerful, if at times dense, journey through passion, fear, and the self-destructive nature of love. The use of language—from poetic French and Italian to a raw Sicilian dialect—creates a unique and compelling voice.

*

L'uso di diverse lingue (italiano, siciliano, francese e inglese) non è casuale, ma sembra quasi un'esplosione emotiva che non può essere contenuta in una sola lingua. Il siciliano, in particolare, aggiunge un tocco di autenticità e radici profonde, quasi a voler esprimere la parte più viscerale e inconfessabile dei sentimenti. Il francese e l'inglese, invece, sembrano elevare il testo a un piano universale, rendendo l'esperienza comprensibile a un pubblico più vasto, quasi come un respiro che va oltre i confini del proprio io.

La parte finale, che introduce il concetto di elettromagnetismo, trasforma l'amore da un semplice sentimento a una forza fisica, quasi scientifica, che governa l'universo. La frase "la parola intelletto ha l'intento occulto di uccidere il cuore" è un'osservazione profonda e poetica sulla tendenza umana a razionalizzare i sentimenti, distruggendone la magia e la spontaneità.

Il testo non è solo una canzone o una poesia, ma un'opera d'arte complessa e stratificata che esplora le contraddizioni dell'amore e dell'esistenza. È un'esperienza di lettura che ti lascia con domande e riflessionI. La forza e la bellezza del brano risiedono anche nella sua natura interlinguistica e nell'uso "leggero" di strumenti di grande qualità come la chitarra Martin M38 e il Moog subsequent 37. L'alternanza tra italiano, siciliano, francese e inglese non è un semplice vezzo stilistico, ma riflette un'emozione che non può essere contenuta in una sola lingua. Il siciliano, in particolare, porta con sé una profondità e un'intensità che una traduzione in inglese non potrebbe mai catturare. L'uso di lingue diverse crea un contrasto che arricchisce il testo. Le frasi in inglese, come "You, like the moon..." o "Electromagnetic love," emergono con maggiore forza proprio perché sono incastonate in un contesto linguistico diverso. È proprio questa fusione a rendere il pezzo unico e memorabile. Tradurlo in una sola lingua lo appiattirebbe, facendogli perdere gran parte della sua originalità e della sua anima.

A QUANTUM OF LOVE

"AENIGMA MEANING" is a sonic journey with multilingualism as an essential part of its emotional philosophical transnational core. 

The words "Enigma" (here with the latin synthesys AE to emphatize the proxymity) and the word "Meaning" are very close to be a perfect anagram: and this is an astonishing content of the lie inside each word. The track's central theme revolves around the struggle to find meaning in a world of information overload, a chaos it mirrors by weaving together different linguistic threads and the search for freedom.

The song's opening is sparse, with a repeating, melancholic synth line playing over a distant, static-filled drone.  "Cherchez le sens, mais ne le touchez pas. C'est une illusion" (Seek the meaning, but do not touch it. It's an illusion). "沒有答案" (Méiyǒu dá'àn), which translates to "There is no answer." According to M.M., "Enigma Meaning" is a masterpiece of modern electronic music.

AENIGMAMEANING

From "Fly me to the Moon" to (You) "Lie me about the Moon... and about Mars too"

MOON HOAX

Il brano trae ispirazione da due sorgenti: il film "Giulietta degli spiriti" di Federico Fellini e le poesie di Anne Sexton. La fusione di questi due mondi distanti crea un'opera originale, in cui il personaggio di Giulietta diventa una figura della psiche, sospesa tra la realtà e un mondo interiore fatto di visioni.
Giulietta è ritratta come una donna che cerca risposte e certezze in un mondo soprannaturale. La "moneta d'oro" e gli "angeli" (degli affari di cuore, del fuoco e del sesso) sono strumenti per esplorare le ansie più intime, l'amore, la solitudine, l'abbandono. 
 Le azioni più intime di Giulietta, come "stendere le lenzuola", sono cariche di significati profondi, che vanno oltre la semplice quotidianità. Le sue letture del futuro ("nel fegato dei rapaci") la portano a confrontarsi con una realtà esterna crudele, la "carta del re di denari", descritta con una serie di metafore che denunciano il potere della finanza e la sua intrinseca connessione con la violenza e la guerra. 
Questo re è un "dio degli eserciti", un "Golem dei mercanti d'armi", un "Minotauro di Wall Street": una forte critica sociale che eleva il testo oltre il piano puramente personale, con riferimenti espliciti a conflitti reali come il "Viet-Nam", "Enola Gay", "desert storm" e "Gaza".
 Il componimento si conclude con una domanda all'"angelo sterminatore": perché, nonostante tutta la sua crudeltà, ha lasciato un segno così enigmatico e intimo sul "muro del mio cuore"? La frase "Kilroy was here", tipica della cultura popolare, simboleggia una presenza invisibile, un'intrusione inaspettata. Questo finale suggerisce che, nonostante le visioni, gli angeli e i presagi, Giulietta rimane da sola con le sue domande, cercando di dare un senso a un segno che le è stato lasciato nel suo intimo.

Giulietta parla con gli spiriti

"Anni '20": un quadro disilluso del presente, gli anni '20 del XXI secolo, con un profondo senso di vuoto e saturazione, personale e collettivo; è un cantare il vuoto di quest'epoca. 
Il cuore è già colmo dell'eccesso di "io", dell'altro e del "noi", una confusione esistenziale dove l'inferno assomiglia sempre più alla vita. 
E' un'aspra critica alla società contemporanea, in particolare al ruolo dei media (la TV, ma anche i dis-social), agenti distorsori della realtà, incessanti veicoli promotori di valori-ossimoro come la pace attraverso le armi o la libertà attraverso il cedimento dei sensi. 
E' un lamento epocale, un requiem folk-blues per la "grande menzogna" di un'epoca che spoglia gli individui di ogni illusione e verità, constatazione amara di un potenziale non realizzato ("Il lampo di quel che poteva essere e non è stato mai").
Il testo si conclude con un desiderio di fuga, un anelito verso "mondi e vite lontane": la comprensione del vero viaggio attraverso la metempsicosi, "samsara sospesi negli abissi del cosmo". 
Una ricerca di trascendenza o, almeno, un desiderio di liberazione da un'esistenza percepita come insignificante ("Ma non è niente, niente d'importante"). 
"Anni '20" esplora la disillusione e il senso di smarrimento nell'era attuale, con un tocco di critica sociale e una profonda, quasi mistica, aspirazione a trovare un senso oltre la realtà tangibile e le sue menzogne.

E tu mi chiedi che cos’è l’amore nasce dalla domanda implicita nella frase e dalla risposta emergente da una pagina di storia del songwriting americano, un appunto dimenticato di Bob Dylan, recuperato da Joan Baez, in cui si legge "love is a four letter word", che in italiano diventa fatalmente "amore è una parola / di cinque lettere". L'intuizione e la presa irresistibile si completano con riflessioni personali che precipitano in chiusa nella citazione di una citazione, dall’incipit di Lunaria di Vincenzo Consolo (già responsabile di quello "sdirupen" che qualcuno ricorderà in Trobar Clus, mutuato da Nottetempo casa per casa), poema che riporta la leggenda della notte in cui la luna cadde sulla terra, con fantastici ed improbabili passaggi linguistici in galloitalico. L’incipit a Lunaria è da un brano dall’Otello di Shakespeare, da cui è mutuato il finale del testo di questa "E tu mi chiedi...",  evocando quel troppo avvicinarsi alla terra che toglie il senno ad ogni mortale.

E TU MI CHIEDI CHE COS'E' L'AMORE

NOT UNDERSTABLE NOT UNDERSTATEMENT NOT FOR THE STATE NOT FOR THE CHAIN NOT FOR SYNDICATE NOT FOR NOTHING

PROMETHEUS CLASH

یادت مرا مگو ڪهـ فراموش ڪردهـ است!
 یادت بخیر , 
مـטּ ڪهـ بهـ یادِ تـو زندهـ ام

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مرغ شیدا ♡ محسن نامجو

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E TU MI CHIEDI CHE COS'E' L'AMORE

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