Da piccolo, gli amici dei miei genitori mi salutavano: "Ciao Lupo Solitario". Ed io scappavo nella prima stanza utile. Ci stavo sino al pranzo. Quando il pasto finiva, scappavo di nuovo nella stanza utile segnata come zona di sicurezza. 
Loro ogni tanto dicevano "Dov'è Lupo Solitario?" Voleva dire che andavano via. A quel punto cercavo con gli occhi un armadio. 
Quel giorno che mi rifugiai in un salotto senza armadi, ma credenze piene di regali di nozze in cristallo o porcellana, mi lanciai dalla finestra per paura di romperli. 
Ricordo: 
- un cerbiatto di fin porcellana dietro la vetrinetta; 
- il fischio del merlo al piano di sotto mentre precipitavo.

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