io AMO la tua voce. mi piace così tanto ascoltarti, mi tranquillizza c:

Mi restano pochi minuti, e scelgo di usarli scrivendo di te, tanto per cambiare, per dire sempre le stesse cose, con lo stesso peso, con lo stesso pianto.. con le stesse mani, quelle che nascondo sempre sotto la maglietta per paura o per vergogna, non so, non ci ho mai pensato più di tanto; e non ti sei mai accorto che le mani le toglievo fuori solo quando stavo con te e gesticolavo tanto, tanto, e tu mi prendevi in giro e io ridevo e gesticolavo più forte, perché mi sentivo libera con te, libera da paranoie e pensieri inutili, c’eri tu a mettere a posto tutto, con quel sorriso caldo che mi faceva sentire a casa..
E adesso, dove sono? Mi sono persa, é questo l’effetto che mi fa la tua mancanza: mi fai perdere, troppo spesso nella mia malinconia e in giri di frasi sgrammaticate, senza senso.. come me adesso. 
 Sgrammaticata, senza senso; senza te, che eri e sei la mia libertà; e mi sento in gabbia, senza forza per urlare, per chiamarti e dirti che tu, sei tutto ciò di cui ho bisogno per sentirmi libera.
Amore? Mi chiedo..
Che altro può essere? mi rispondo.
Ci sarà un motivo se ogni notte sei il protagonista dei miei sogni, il cuore lo sa fin troppo bene che é l’unico modo per stringerti ancora, per passare la mia mano nei tuoi capelli sottili e sfiorarti il viso, bello, bello non perché non hai difetto, ma perché ti amo, e sei bello in tutti i tuoi difetti ; lo sa fin troppo bene, il cuore, che la notte é l’unico modo per sentirti ancora mio.

Federica Maneli|

Il Cuore Lo Sa |

Se fossi acqua saresti la pioggia,
quella dei mesi estivi,
che infastidisce,
quella dei mesi invernali,
che rilassa.
Saresti tutte le lacrime che ho nascosto a me stessa,
quelle che dagli occhi
ho rinchiuso nel cuore
e hanno perso valore
mentre io perdevo te.
Saresti l'acqua che disseta
che rinfresca
che rigenera,
quella fredda che fa venire i brividi,
il mal di pancia.
Se fossi acqua saresti quella del mare,
quella che resta sulla pelle
e che va via solo se la si vuole togliere,
quella che con un po' di vento
inizia ad agitarsi
e mi travolge.
Mi faccio travolgere.
Saresti il movimento continuo delle onde,
calmo, leggero, il sottofondo di un tramonto
quando il tempo è pura vita che passa
e il respiro di te è gioia,
seppur l'ombra di te scandisca i secondi
che stiamo lontani.
Saresti una superficie che non regge
così da farmi ricordare che
affondare significherebbe essere ripresa
e riportata a galla con un tuo abbraccio.
Saresti il "movimento perpetuo"
quello che si agita ma resta,
resta sempre lì dov'è.
E io ti guardo.
"L'occhio non è che un cuore che batte
preso nell'onda di un'emozione
che rovescia il dentro nel fuori, e viceversa?"
Ci sono dentro, ci siamo dentro
e ogni tuo passaggio è sorriso per me.
Saresti il ritmo eternamente mobile
che scorre e che si muove
come quando mi accarezzi i fianchi,
leggero.
Se fossi un'onda
saresti quella che torna,
stessa riva, stessa spiaggia:
infinita insistenza.
Saresti quell'onda che disegna nell'aria
la continuità del tuo movimento
in cui ti annulli e ti riformi:
saresti il mio ritmo, il mio tempo.
Se fossi un'onda saresti quella che avvolge,
che abbraccia forte,
che confonde e annega,
ma che vorrebbe proteggerti
infrangendosi al posto tuo
contro sensazioni che sembrano rocce,
quell'onda che si spezza
contro il solito ammasso di pensieri.

- Ludovica Gallucci

Le onde.

Ludovica Gallucci

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