Registrato, mixato e prodotto da Daniele ilmafio Tortora per Le Narcisse presso Fattoria Sonora di Roma.
Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà, Forlì.
Voce (basso su 3, 6, 7, 10, 11) Alessandra Perna
Basso (voce su 3, 6, 7, 10, 11 armonica su 11) Carlo Martinelli
Batteria Alessandro Commisso
Pissing e coro Frank Brait (6)
Tromba e flicorno Grazia Negro (6)
Noise ilmafio (14)
Testi di Alessandra Perna e Carlo Martinelli
Copertina di Vitt Moretta 
La prima traccia è il risultato di 18 viaggi in Intercity nella tratta Napoli Centrale - Salerno. Arrangiato da Alessandro Commisso, eseguito da ignari venditori ambulanti partenopei che qui ringraziamo.

Acqua azzurra, Totò Riina

mi ignoro di giorno
e di notte mi sveglio 
quando il mondo finisce
quando il mondo finisce
ho un cazzo di gomma
le mani sporche di sangue 
e sento il bisogno
di non vedere nessuno
ho preso i suoi soldi
e la sua religione
ma di notte non dormo
mi chiedo spesso
se son regole sue
oppure le mie




14 - C'è un solo modo d'imparare

“come posso farcela” si chiedeva un ragazzo nascosto in una lavanderia abbandonata, il 19 agosto del 1944 alle due del mattino, mentre i tedeschi si chiudevano intorno al ghetto di Varsavia.
Era ferito a una gamba, aveva dormito per due giorni e due notti in preda alla febbre alta e allo sconforto, delirando e urlando per il dolore.
Goebbels vuole fare un regalo ad Hitler.
“ti massacro il ghetto in una notte, te lo prometto, tu sarai fiero di me, sarai fiero di me”
era scivolato in quel seminterrato mentre un uomo cadeva in ginocchio accanto a lui, un braccio che volava lontano, l'altro teso  con forza verso l'alto, la mano che aspettava quegli aiuti che sarebbero arrivati troppo tardi.

Londra: nessuna risposta. 
Mosca: nessuna risposta. 
Parigi: nessuna risposta.

A Varsavia combattevano da giorni, senza acqua né cibo né munizioni, difendendo selvaggiamente ogni casa, ogni vita, ogni speranza.

“perdiamo un uomo ogni due fucili, perdiamo un uomo ogni due fucili!”

e quel ragazzo piangeva forte, non piangeva perché aveva paura, piangeva perché non era mai stato giovane, non era mai stato un soldato, non sapeva cosa fosse; ma quando guardò quelle lenzuola gli sembrarono vele, ne scelse una e corse fuori, perché non ci si salva mai senza l'aiuto di qualcuno, ma si può e si deve resistere, in qualsiasi condizione.

13 - Odio gli idealisti

da "Acqua azzurra, Totò Riina" (Le Narcisse, 2015)

cerchiamo cose che gli altri non cercano 
sentiamo cose che gli altri non sentono 
noi
siamo sempre disperati
o sempre al settimo cielo

non chiediamo mai nulla
crolliamo solo in un angolo
e da soli troviamo la forza di rialzarci
siamo sempre fuori luogo, sempre ridicoli
attratti dalla solitudine, dagli inizi, dalla battaglia e dopo l'amore, odoriamo di sonno e di stanchezza

noi ce ne andiamo sempre 
noi diciamo sempre addio 
noi ce ne andiamo sempre 
noi
noi siamo liberi
che vergogna

Luminal - Al settimo cielo

da "Acqua azzurra, Totò Riina" (Le Narcisse, 2015)

c'è una via nel buio 
non so dove va
puoi fermarti
e riposare
o puoi correre

io non so se trattenerti oppure spingerti giù
tanto quello che va a fondo prima o poi ritorna su

prendi quello che è giusto per te
o vieni a correre al buio con me

ho una mina
stretta in testa
che mi esploderà
e per quanto io la ignori
so che non durerà
tanto non c'è mai stato comunque posto per noi nell'alta società

prendi quello che è giusto per te
o viene a correre al buio con me
prendi quello che è giusto per te 
o vieni a correre al buio con me

Luminal - Correre nel buio

se vuoi fare parte dell'umanità
ti devi costruire una bolla azzurra intorno al corpo
per tenere fuori le emozioni di troppo
per tenere dentro la vita che hai addosso

c'è poca soddisfazione 
poca soddisfazione 
poca soddisfazione con l'umanità

ho conosciuto decine e decine di artisti veri 
hanno fatto una fine orrenda, romantica
nel cesso come stronzi
mentre il nuovo avanza con la forza di un pugno 
e il futuro li schiaccia con il peso del mondo

c'è poca soddisfazione 
poca soddisfazione 
poca soddisfazione con l'umanità

10 - Non riesco ad avere soddisfazione

sono qui nel letto dove hai vissuto trent'anni
i bambini sono a scuola e
tu stamattina non hai fatto in tempo a truccarti
vai sempre di corsa, mentre io ho tutto il tempo di riposarmi

mi ha portato la colazione a letto, non è andato al lavoro
fra le lenzuola ho trovato un regalo
e ho messo il tuo completo intimo preferito, quello che non ti entra più

e abbiamo riso, abbiamo riso dei tuoi capelli sporchi, dei tuoi seni mosci, del tuo cattivo odore, della vacanza che gli hai regalato, quella che hai comprato in offerta da un sito, delle tue lamentele sempre uguali, e di quel bisogno di essere compatita

e a tuo marito finalmente è scappato:
“speriamo che muoia” ha detto sottovoce
“speriamo che muoia” ha detto di nuovo, più forte

9 - I bambini sono a scuola

che si fotta il padre
che si fotta la madre
che si fotta la buona educazione
la dignità
la paura
l'autocontrollo
che si fottano le frasi come:
“non sei capace”
“non lo puoi fare”
“non vali niente”

la vera libertà non sta in quello che sei ma in quello che scegli di essere
io sono io, e tu chi cazzo sei, stronzo?

8 - Onora il padre e la madre

la tua ragazza è una puttana 
la tua puttana è una ragazza 
hey
hey
sveglia
sveglia

o forse sei già morta?
Non fotto con gente morta
forse sei già morta?
Non fotto gente morta

tuo padre m'ha fatto l'onore di sposarmi
tuo padre s'è sposato le sue amanti
svegliati
svegliati

o forse sei già morta?
Non fotto con gente morta
forse sei già morta?
Non fotto gente morta

7 - La tua ragazza è una puttana

io me ne vado e chi s'e visto s'e visto
non sentirete più parlare di me
il mondo del porno ha ormai perso il suo sfizio 
non mi si drizza neanche più
cos'e rimasto dei vecchi tempi?
cos'e rimasto di me?
questi dilettanti che bevono e fumano
queste pasticche da froci

guenon, guenon, guenon che fai? 
guenon, guenon, che fai? 
guenon, guenon, guenon che fai?
guenon dove andrai?

guenon cammina con il vento negli occhi 
gli occhi di una guardia forestale
aveva un cugino tra i monti scordati
con cui si è riuscito ad accordare
in cambio di qualche lezione di sesso
lui gli ha trovato il lavoro
in cambio di qualche consiglio sulla passera 
spera che lo coprirà d'oro
e il suo dovere è segnare i tronchi
come simbolo usa un cazzo
per i turisti e per i senza palle
brilla il sentiero pisellato

guenon, guenon, guenon che fai?
guenon, guenon, che fai?
guenon, guenon, guenon che fai?
guenon dove andrai?

in una notte di pioggia ruggente 
in una baracca di legna e sputo 
hanno una lite non troppo gentile 
aggravata dal troppo vino
e guenon gli apre il cranio 
con il suo cazzo pietrificato 
l'oro era falso
il consiglio ignorato
l'accordo è così spezzato
e con il passo distorto dall'alcol 
s'arrampica sul sentiero pisellato 
tra pietre rovi pozze e dirupi 
sale urlando come un pazzo

e a un certo punto inciampa e cade
inciampa e cade verso il basso
la mano s'afferra appena a una rosa 
un ramo gli strappa via un occhio

e sul burone a mezzanotte
gli appare l'angelo dall'alto 
e lui lo supplica
"ti prego salvami"
"figliolo ma non sei battezzato"
"ne ho battezzate a dozzine di troie 
con il mio seme nelle loro bocche 
professioniste e dilettanti 
con il mio seme nei loro capelli"
"ma non va bene figliolo caro, non basta 
tu comunque non sei stato mai battezzato"

e d'improvviso l'angelo si sbottona i pantaloni e... 
dalle spalle di guenon spuntano ali
e vola verso il settimo cielo
le nuvole sono il culo di erika bella
i seni di monica roccaforte
e volando incontro alla bocca di selen
come in un film di mario salieri
guenon si brucia nella stratosfera
in un orgasmo incendiario

guenon, guenon, guenon che fai?
guenon, guenon, che fai?
guenon, guenon, guenon che fai? 
guenon dove andrai?

6 - La vera storia di René Guenon, pornoattore

se Pasolini era un pedofilo
se Carmelo Bene picchiava la moglie 
se anche Stalin ha fatto cose buone 
come dicevano Togliatti e Berlinguer

ammazza i tuoi idoli 
ammazza i tuoi idoli 
ammazza i tuoi idoli 
ammazza i tuoi idoli

non c'è un limite a quello che puoi fare 
quando non te ne frega nulla delle persone 
la grandezza di un'opera d'arte
sta nel fatto che è stata completata
con la morte e con la sofferenza

5 - Ammazza i tuoi idoli

da "Acqua azzurra, Totò Riina" (Le Narcisse, 2015)
www.luminalband.com
www.lenarcisse.com

Anna esce tutte le mattine alle 4e30, fa il giro del palazzo con il suo cane che ha già pisciato tre volte nel letto dove dormono insieme.
Anna è andata in pensione l'anno scorso, e da quando non lavora ha riempito la sua stanza di vestiti trovati nei cassonetti e altra monnezza e quando dorme gli scarafaggi le corrono sulla pelle.
Anna si addormenta con la sigaretta in bocca e la televisione accesa, e il massimo della sua vita sessuale è fare una sega al cane quando entrambi hanno voglia di scopare.

Una mattina anna ha trovato tre macchine bruciate sotto il portone del palazzo dove vive da cinquant'anni.
“ma questo è un quartiere buono” pensa per sbaglio.
“ma questo è un quartiere buono” pensa di nuovo, e quel pensiero le sembra vero e razionale.

La prima macchina è del suo vicino, e un piccolo ghigno le spunta sul viso: gli sta bene, vaffanculo, lui è ricco, lui ha tre case in questo palazzo, nel mio palazzo, lui è ancora sposato e nessuno lo prende per il culo.
La seconda macchina appartiene al tappezziere, ha il negozio su quella strada, si odiano, tutti odiano Anna perché lei non vuole pagare mai nessuno, è tirchia dicono, è pazza ridono.
Non sa a chi appartenga la terza macchina, è una vecchia Panda proprio come quella che la portava al lavoro, ogni mattina.

Anna non è né una donna nobile, né una donna del popolo, è una donna inutile, perché non ha mai avuto il coraggio di mandare affanculo sua madre come io ho fatto con lei.

Allora Anna fa il suo solito giro, poi si ferma dal benzinaio in piazza e prende una tanica di benzina, torna a casa, e mentre le fiamme bruciano il suo corpo, i suoi vestiti e la sua monnezza pensa: questa è l'unica luce di tutta la mia vita. Mi credi Anna se ti dico che questa è l'unica luce di tutta la tua vita?

Luminal - Anna e il caldo che ha

devo andarmene da qui
ho un amico che può aiutarmi
al nord si vive piuttosto meglio
ci sono più giovani e possibilità
qui la gente ride poco
per via dei troppi cazzi presi in culo
scusatemi parlo metaforicamente
anche perché di vero non vi succede mai niente

non c'è mai niente da fare 
mai niente da fare
mai niente da fare

campagna, sole, cibo, mare 
l'inferno vestito da paradiso 
spero che i miei muoiano presto 
così mi vendo la loro casa 
aprirò un resort in piemonte
o in trentino e fra le vacche 
dimenticherò le vostre facce 
dimenticherò le vostre facce

non c'è mai niente da fare 
mai niente da fare
mai niente da fare

3 - Greetings from Rossano Calabro (Cs)

Alfredo lavora alla Fiat e tutte le mattine maledice il suo presidente 
chissà come avrà fatto a fare tutti quei soldi si chiede, come avrà fatto?
È solo fortuna e io non sono una persona fortunata
a me la vita non ha mai concesso nulla
Alfredo ha una moglie, un figlio e un cane
e tutte le volte che gioca la Juve non va al lavoro 
si prende un giorno di malattia
se ne sta sulla sua poltrona e non si muove mai

da quelle case vivi non si esce mai 
da quelle case vivi non si esce mai 
da quelle case vivi non si esce mai 
da quelle case vivi non si esce mai

non ci sente molto dall'orecchio sinistro
e quando la moglie lo chiama per pranzo lui non risponde
allora la moglie urla più forte e lui si arrabbia e finiscono per litigare 
litigano sempre quando c'è la partita e anche quando non c'è
e alfredo ci pensa di nuovo
chissà come avrà fatto, lui che può pranzare in un grande salone
con la servitù che tutti i giorni gli dice
“grazie signore, prego signore, ne vuole ancora, signore?”

Alfredo ogni mattina arriva con quaranta minuti di ritardo si fa timbrare il cartellino da un suo collega
e quanto torna a casa non si muove da quella poltrona
è il suo modo stronzo di vivere la vita
e suo figlio tutte le mattine quando si sveglia pensa 
“io non sarò mai come lui”
“io avrò una vita diversa"
ma da quelle case vivi non si esce mai da quelle case vivi non si esce mai
da quelle case vivi non si esce mai
da quelle case vivi non si esce mai
da quelle case vivi non si esce mai

2 - L'operaio della Fiat II: la vendetta

1 - Professionale Italia

Voice, bass, drum.

Alessandra Perna
Carlo Martinelli
Alessandro Commisso

Press
francesco@fleisch-agency.com

Booking
fisch@godzillamarket.it

Miglior band italiana PIMI 2013, i Luminal nascono a Roma nel 2006. Il primo album, "Canzoni di tattica e disciplina" (2008) viene definito dalla stampa specializzata (Rockstar, Rocksound, Mucchio Selvaggio, Rockerilla, Rumore) come uno dei migliori dell'anno e finisce nella classifica annuale di Moby Dick, su Radio Rai 2 grazie ai voti del pubblico. Il video del singolo estratto, "Tattica e disciplina" arriva fino a Mtv, La7, Rete4.

Il secondo capitolo, "Io non credo" (2011) (con ospiti come Andrea Pesce, pianista di Carmen Consoli e Tiromancino e Nicola Manzan, violinista e chitarrista per Teatro degli Orrori e Baustelle) esce in anteprima sul sito di Rolling Stone e del Fatto Quotidiano e vede il gruppo in tour incessanti in Italia e per la prima volta anche in Europa.

Il terzo album, 'Amatoriale Italia' (Le Narcisse/Goodfellas, 2013) vede alla produzione Daniele ilmafio Tortora, che vanta collaborazioni con Roberto Angelini, Afterhours, Raiz, Planet Funk.
'Amatoriale Italia' si differenzia molto dai precedenti lavori della band: in seguito ad un cambio di formazione radicale il gruppo diventa un trio composto da basso, batteria e voce; i testi da visionari ed ermetici diventano crudi ed immediati, mentre i suoni si induriscono di conseguenza.
Il disco riceve una risposta talmente ampia che la band vince come miglior band l'annuale premio del Mei, il PIMI (Premio Italiano Musica Indipendente), ovvero il più importante riconoscimento italiano per un gruppo indipendente (tra i vincitori delle passate edizioni, Afterhours, Quintorigo, Marta sui tubi, Baustelle), moltiplica la sua attività live suonando nei club più piccoli della nazione come nei festival più importanti, arrivando fino alle 80.000 persone del Primo Maggio a Taranto.
Particolarmente significativi i video, spesso curati direttamente dalla band:
Il fulmineo "Lele Mora", il coloratissimo e folle "Carlo vs. il giovane hipster", il b-movie horror "Canzone per Antonio Masa" e "Donne du, du, du" una masturbazione collettiva girata da Lettieri.

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