The song originates from the unhappy love of the author Vincenzo Russo, a modest shoemaker, for Enrichetta Marchese. The union between the penniless poet and her girlfriend, daughter of a jeweler, was strongly opposed by her family, despite Russo's love being reciprocated. The verses, composed at the end of 1899 by Russo, were set to music between 1 and 2 January 1900 by Eduardo di Capua.

I te vurria vasà

The original title of the song was supposed to be Che matenata 'e sole, but the composer Salve D'Esposito thought that, after the success of Me so 'mbriacato 'e sole, it would be better to abandon that subject. Thus it was that, also thanks to the inspiration provided by a personal episode (the author Tito Manlio had had a small altercation with his wife, which was then followed by peace) Na matenata 'e sole became Anema e core.

Anema e core

Santa Lucia luntana is dedicated to the many Neapolitan emigrants who left from the port of Naples for distant lands (almost always for the Americas); the words of the song are inspired by the feelings they felt when moving away from the mainland, staring at the picturesque panorama of the village of Santa Lucia, the last glimpse of their land that they could see, increasingly smaller, on the horizon.

Santa Lucia luntana

Un viaggio introspettivo che muove dalle radici della tradizione musicale partenopea, verso sonorità, armonie e ritmi che hanno tracciato il nostro vissuto musicale. Gli arrangiamenti sono il frutto di un sottile equilibrio tra il rigore che la tradizione impone e l'amore per la musica classica, jazz ed etnica che spinge verso altri approdi. Il risultato è un sound ricercato, frutto di un'incessante scarnificazione, in grado di esprimere emozioni anche attraverso i silenzi, svincolato da quella vena melanconica con cui spesso viene proposto il repertorio classico napoletano. Melodie che hanno attraversato più di due secoli, diventando elemento costitutivo della quotidianità di ognuno di noi, si fondono in un mare di colori, passioni e sensazioni dando vita a sonorità fresche e libere da pregiudizi stilistici. Inusuale ma non casuale la scelta della formazione (chitarra classica, contrabbasso e voce femminile) che, nella sua composizione, consente ampi respiri senza mai dover rinunciare alle più piccole sfumature espressive.

Napoli Roots

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