Come in un quadro di Hopper 

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Incontri

Liberi di essere

Benvenuti nel mondo di Opus, voce matura e intensa che canta storie vere, profonde, necessarie.
In questo podcast, ogni episodio è una carezza e una ferita, una domanda e un rifugio.
Musica d’autore, poesia urbana, ballate che parlano ai cuori giovani e a chi non smette di cercare il proprio posto nel mondo.

🎸 In questo episodio: “Se cadi, tu balla ancora”
Un canto di empatia e resistenza, dedicato a chi si mostra per ciò che è, nonostante il giudizio.
Per chi cade, si rialza… e balla ancora.

🎧 Ascolta. Condividi. Proteggi chi splende.

Se cadi tu balla ancora

“Resto con te” è una dichiarazione d’amore sussurrata al cuore.
Una ballata intima e profonda che racconta l’incontro di due anime che si sono trovate al di là del tempo e della distanza. Un brano scritto per restare, per stringersi piano, per non fuggire più. Una carezza musicale nata tra parole, silenzi e verità.”

Resto con te

Il colore delle ore

“Risveglio con te” è una canzone intima e sensuale, un sussurro tra le lenzuola del mattino.  
Nova Ray si sveglia accanto a Opus in una stanza che sa di luce e amore.  
Ogni gesto è lento, ogni parola è attesa.  
Questa ballata è un piccolo rito quotidiano, il racconto sussurrato di due anime che si appartengono.


Risveglio con te

Per amore

Lungomare

"Roma nuda" è una poesia urbana vestita da canzone. Un ritratto crudo e malinconico della Capitale, tra sampietrini consumati e amori perduti, sigarette spente e desideri lasciati alla Fontana di Trevi. È la voce di chi ha vissuto Roma con l’anima scoperta, tra sogni, disillusioni e tramonti senza colore. Una lettera d’amore e dolore, scritta di notte con lo sguardo rivolto alla luna e il cuore nelle tasche. Roma non perdona, ma non si dimentica.

Roma nuda

*"Lei è la prima vera, la primavera, la nuova era..."*

Questa canzone è un viaggio poetico attraverso le emozioni più profonde, un omaggio a quella persona che trasforma ogni istante in qualcosa di straordinario. Con parole che evocano immagini vivide e sentimenti autentici, il brano esplora l'amore in tutte le sue sfaccettature: dalla passione travolgente alla dolcezza quotidiana. Una melodia che accompagna l'ascoltatore in un percorso intimo e sincero, dove ogni verso racconta una storia di connessione e trasformazione.

“Mi odio se ti dico che ti amo”
Un brano crudo, passionale, che racconta l’amore nella sua forma più intensa e pericolosa. *“Mi odio se ti dico che ti amo”* è una confessione viscerale, un cortocircuito emotivo dove desiderio e autodistruzione si abbracciano. Tra battiti accelerati e parole che bruciano, l’amore diventa un reato, un rischio, una corsa armata mano nella mano verso il precipizio. Una traccia che parla a chi ha amato troppo, anche odiandosi.

Mi odio Ti amo

Hikikomori (2018)

Occhi gonfi e lo sguardo dimesso
che denota imbarazzo
una timida stretta di mano
e poi un lungo abbraccio.

Di domande puoi farne se vuoi
ma quelle giuste
non aspettarti però
delle risposte.
Dai, lo sai, che faccio fatica
a dire quello che ho nella testa.

Chiudo gli occhi più forte che posso
magari scompare
ogni sguardo ed il peso del mondo
non lo so sopportare.

Io vorrei restare chiuso
dentro al mio cervello
ma voi, fuori, continuate 
a bussare, a bussare, a bussare
Non cercate di entrare
per favore
lasciatemi stare
a me penso io.

No non è cattiveria e lo sai
forse un po' di vergogna
voglio porre rimedio però
ad ogni mancanza.
Eccomi qua, ti risolvo la vita
senza pietà, con uno schiocco di dita.

E intanto la radio che passa
vecchie e nuove canzoni anni '80
un passato ingombrante che incalza
un presente che è stanco e che arranca.

Ed io dovrei darmi da fare 
per esser migliore
come voi, là fuori, che continuate 
a tentare, a cercare, a provare.
Sai ho una macchia sul cuore
ma adesso
se mi tendi la mano
lo faccio anch'io.

Occhi gonfi e lo sguardo dimesso
che denota imbarazzo
una timida stretta di mano
e poi un lungo abbraccio.


"Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri." (Cesare Pavese)

hikikomori

Ridicolo

Ridicole
le nostre paure
che sembran montagne
ma sono pianure
che puoi calpestare
senza farti male.

Ridicoli
sono i tuoi limiti
che sembrano mura invalicabili
se guardi bene
sono di plastica
li puoi spostare dove vuoi.

Nessuno dice che sia così semplice 
nessuno dice che sia tutto facile.

Ridicolo
non chiedere aiuto
quando hai bisogno
o sei confuso
non esitare
chiedi e non te ne pentirai.

Ridicole
queste parole
che dentro la testa
rieccheggian da ore
ma non serve a niente
se ci credi solo a metà
no, non serve a niente
se non le metti in pratica.

Nessuno dice che sia così semplice
nessuno dice che sia tutto facile
ma non pensare che tu sia così fragile
ma non pensare che sia così impossibile.

ridicolo

conchiglie rosa

Un topo di Roma conosce, attraverso una chat, un topolino francese e ne nasce uno scambio culturale alquanto bizzarro e divertente, un connubio tra la "vita digitale" e la "stornellata".

Giorgio e Blanc

Voce femminile. Presenza elegante. Desiderio che non chiede permesso.

Nova Ray canta l’anima delle donne che non devono spiegarsi.
Le sue canzoni nascono da parole affilate, sguardi profondi e una sensualità urbana che incanta.

Progetto poetico, musicale e visivo.

🎧 Debutto ufficiale: Nuda di Potere
🔗 Tutti i link → hyperfollow.com/novaraymusic

New music coming soon.

Racconto la mia verità tra poesie di strada, sogni che bruciano e ricordi che restano.

MaxPino incontra per la prima volta il pianoforte a cinque anni, con "il ditino" riesce a suonare "Fra Martino campanaro". 
L'anno seguente inizia a studiare privatamente pianoforte, proseguendo fino ai dodici anni, quando supera con successo gli esami attitudinali per accedere alla scuola media annessa al Conservatorio "Francesco Morlacchi" di Perugia. 
L’esperienza in Conservatorio si interrompe bruscamente dopo un anno, i metodi poco ortodossi della docente di pianoforte lo portano ad allontanarsi dallo studio accademico della musica.
Durante gli anni del liceo inizia a scrivere canzoni, pur senza ancora cercare visibilità. 
In seguito si iscrive alla Società Italiana Autori ed Editori (SIAE) e per questo, come previsto all’epoca, sostiene con gratificazione l’esame come Autore a Firenze e quello come Compositore a Roma.
A 25 anni intraprende un lungo percorso come pianista di pianobar, che durerà oltre trent’anni. 
Nel 1992 si fa coraggio e partecipa interpretando un proprio brano al Festival "Città del Marmo" di Carrara, dove vince un premio e ottiene un felice riscontro di pubblico.
Oggi, grazie alle tecnologie digitali e all'uso delle DAW, produce e arrangia autonomamente i suoi brani, con l’obiettivo di trovare voci e interpreti che possano dare vita alle sue canzoni.


BATTERSI in realtà è più bello che VINCERE, VIAGGIARE è molto più divertente che GIUNGERE A META....per quanto sia confortante, dopo esser arrivato o dopo aver vinto, avverti un gran vuoto, e la nostalgia degli attimi trascorsi, e per colmarla sei costretto a rimetterti in viaggio!!!! A volte qualcuno si perde per strada, ma se sei convinto di quello che fai o di quello che sei VAI AVANTI!!!!!

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