Parcours sonore Fort Delgres  - Guadeloupe - P4 - binaural

The final section of the exhibition is more difficult to define than the other two. It borders the glass bay window overlooking the Parc de la Villette, the Geode, and the Philharmonie de Paris in the distance.

TAKE ACTION includes a wooden structure shaped like a yurt, which is a key element of the exhibition. Inside, you will meet three people from different social and geographical backgrounds. They will tell you about their commitments.

We all have a role to play in slowing down the climate change we have been experiencing for several years now. Our choices and lifestyle habits are responsible for 25% of greenhouse gas emissions. Therefore, our individual actions will have an impact, but a limited one. The remaining 75% depends on political choices regarding industry and the economy. If we want to live in a more environmentally respectful world and reach the goals of the Paris Agreement, the system needs to change. The workings of the capitalist economy must be called into question. If political power does not fully and quickly address the issue, we will never overcome it.

We need to question, for example, the taxation of companies that pollute and evade taxes, or companies whose economic model relies on hydrocarbons but are not taxed according to the amount of greenhouse gases they emit, directly or indirectly. Today, all global economic activity is focused on oil and coal, including our individual lifestyles, for food and transport. Appropriate taxation could finance the ecological transition.

Reflection on an ecological transition should not only consider the territorial or national level, it should also be socially just. What kind of relationship do we want to maintain with the countries of the Global South, which in a few years time will be undergoing their own economic transitions, with the consequences we are all familiar with?

Towards the end of your journey, there is an area dedicated to recycling, the limits of which are made clear. A panel describes the approach adopted to create this exhibition. In keeping with the theme, we have used natural materials such as wood wherever possible. The exhibition's carbon footprint would have been different if we had used more conventional materials.

The climate emergency is making the headlines these days. I hope that this original exhibition has shed some light on a subject that will remain central to our concerns for a long time to come.

Have a great day and thank you.

04. TAKE ACTION

Ti trovi al centro della mostra, all’altezza della tavola di orientamento che indica la direzione per ognuna delle tre sezioni: DECARBONIZZARE, PREVEDERE e AGIRE.

Dirigiti verso la prima sezione della mostra, DECARBONIZZARE. È dedicata al principale obiettivo dell’Accordo di Parigi 2015: raggiungere zero emissioni entro il 2050. La neutralità carbonica comporta un equilibrio fra le emissioni di CO2 e l’assorbimento dell’anidride carbonica dall’atmosfera attraverso pozzi di carbonio. Sono pozzi di carbonio gli oceani, le foreste, le torbiere, le paludi.

Le città hanno un impatto significativo sul cambiamento climatico. Rappresentano il 2% della superficie terrestre ma producono il 70% delle emissioni di gas serra. Abbiamo voluto rappresentare le emissioni prodotte da Parigi con delle pile di barili di dimensioni e colori diversi, e due cerchi a terra: uno indica le emissioni dirette, cioè quelle che la città produce entro le mura; l’altro indica le emissioni indirette, ossia quelle prodotte nei territori più o meno lontani che circondano la città. La città non produce alimenti, deve importarli. Il rilascio delle emissioni quindi è limitato all’interno, ma non all’esterno, per la produzione alimentare, la produzione di energia, il trasporto delle persone che lavorano a Parigi ma vivono fuori città, per l’edilizia e soprattutto per i trasporti aerei. Osserva quanto è alta la colonna rosa: rappresenta i voli internazionali in partenza dagli aeroporti adiacenti a Parigi, che emettono 5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno! È sicuramente una situazione insostenibile. Per non parlare di quella paradossale dei voli a corto o medio raggio. Dagli anni Novanta del secolo scorso, grazie ai voli low-cost, attraversare l’Europa per il week-end è diventata una pratica comune. Viaggiare in aereo costa meno che in treno perché il cherosene non è tassato e le infrastrutture a terra occupano meno spazio. Più gli aerei volano, più sono economicamente efficienti. Ma per l’utente, l’aereo è davvero vantaggioso in termini di tempo e denaro? Raggiungere un aeroporto, fare il check-in, recuperare i bagagli… Tutto questo ha un costo!

Avrete sicuramente notato una serie di sculture a punta, e in particolare l’imponente cono rosso che fa riferimento alla produzione e al trasporto della carne. Qual è l’impronta di carbonio del nostro cibo? Il comparto delle carni produce una quantità di emissioni di carbonio di molto superiore agli altri settori alimentari. Per produrre un chilo di carne bovina vengono emessi 27 kg di CO2. All’estremo opposto, la produzione di 1 kg di patate comporta il rilascio di 300 grammi di anidride carbonica. Il pesce e il riso occupano una via di mezzo. A una tavola tattile, puoi scegliere il tuo menù e verificare che costo ha il tuo pasto in termini di CO2.

Prenditi il tempo di esplorare questa prima parte della mostra. Scoprirai che le soluzioni possibili provengono in parte da cambiamenti da adottare nel nostro stile di vita, nelle nostre attività per il tempo libero e nelle nostre abitudini di consumo. Il percorso ti riporterà alla tavola di orientamento. Procedi quindi verso il mappamondo sospeso che indica l’ingresso di PREVEDERE, la seconda sezione della mostra, dedicata alle risorse naturali, all’energia e all’impatto del riscaldamento globale sulle nostre società e sulla natura.

02. DECARBONIZZARE

Hola. Soy Adrien Stalter, comisario de la exposición Emergencia climática. Sígueme en esta visita exprés, que comienza con un largo mural en forma de cómic y que se recorre de derecha a izquierda.

Partiendo de una pequeña e inocente nube, que se va densificando a medida que avanzamos, vamos comprendiendo que son las actividades humanas las responsables del aumento de las emisiones de gases de efecto invernadero y, en particular, del CO2 o dióxido de carbono. 150 años de industrialización han bastado para alterar la maquinaria climática de los próximos 10 000 años debido a la inercia climática. En otras palabras, si mañana dejáramos de emitir estos gases de efecto invernadero, aún tendríamos que esperar 10 000 años para que las moléculas de CO2 se desintegraran y volvieran a tener concentraciones equivalentes a las de antes de la era industrial. Nada que ver, por lo tanto, con los cambios que se han producido en el pasado, a lo largo de cientos de miles de años. Esta exposición presenta las soluciones que sabemos que son capaces de frenar el cambio climático y sus consecuencias.

Pon atención a los elementos gráficos del mural. A continuación, sigue el hilo de Ariadna que hay en el suelo, diseñado inicialmente para personas con discapacidad visual. Esta línea sinuosa te conducirá al corazón de una exposición luminosa y llena de color. En ella encontrarás estructuras envolventes, que esconden salas de espectáculos, un gran globo en el que se proyectan imágenes animadas, pantallas táctiles y datos cuantitativos representados por esculturas. ¡Con ellas comenzaremos la visita en la parte titulada DESCARBONICÉMONOS! Para continuar, inicia la siguiente secuencia.

02. DECARBONIZZARE

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