Vorrei tanta calma quanto un Oceano - Pacifico
e se sto in pace con gli altri è con me stesso che litigo
chiedo solo uno stimolo per fare meglio adesso
ché son sbattuto sullo spigolo dell'universo
sulla tela dell'inconscio cos'è rimasto impresso?
la luce è un ricordo che oramai ho perso
mangio al buio - pesto - ombre nel frigo
e vado a letto presto ma parlo del mattino qua
non si vede manco l'ombra del sole
conosco solo un colore che non ha calore
come un re senza corone, un libro senza storie
parlo una lingua non mia come le colonie
leccornie che trangugio 
direttamente dalla pancia della terra che la notte scucio
e me ne cibo fino a quando non la sventro
così all'interno che ne sento il fottuto grido primordiale
più in alto dei dinosauri e gli astronauti
passi da gigante sulla strumentale
la luce torna se la smetti di cercare
più ci scontriamo più so che è relativo il concetto di 'sbagliare'
la quadratura del cerchio, la caratura dell'anima
il tuo corpo nel letto tramutatosi in sagoma 
la tua parte buona trasformatasi in Saruman 
la tua bocca fresca divenuta terra arida

Passi da gigante

Se sei uno dei morti viventi 
passa il tempo e non sai cosa diventi
fai festa ma non ti diverti 
ti spogli di ogni emozione e non ti rivesti
ti addormenti ma non ti ridesti 
quand'è l'ultima volta che ridesti?
per me potresti anche non avere più i denti 
ma se li hai stringili
stringiti negli indumenti 
così tanti pensieri che non entrano in tre menti
per il treno giusto quanto dovrò attendere? 
sarà così affollato che mi ci dovrò appendere
ne vale la pena? sento di dovermi arrendere
dentro una fiamma che non riesco ad accendere
la società crea bisogni che poi soddisfa
in un mondo di squali io divento crudista
buddista o forse un anticristo antichista 
che beve Cristal mentre fa freesta e sono cazzi
e qui riparti da te
mentre c'è gente che si crede Cézanne e riparte dalle pere
e sto sul ciglio della strada dove la follia dilaga
e ci si ubriaca a volte anche senza bere
e ci amiamo ma senza volerci bene
quest'è l'andazzo: penserai che sono pazzo e ubriaco
invece son solo pazzo, invece son solo un altro matto
che vuole romper le catene

Sul ciglio della strada

Questo autunno ha indotto un urto assurdo urlo, urgo 
scendere di casa sono già le nove 
vado a fare un giro di parole e torno 
in fondo sono solo un povero negoziante di sogni e di sonno 
pieno di debiti, sempre in alto mare come un tonno 
ho un'attività tutta mia che tengo in pugno 
all'ultimo negozio di 'sta via, non c'è niente dopo come con la morte e il punto 
ma per la prima c'è chi nutre qualche dubbio 
la gente mi racconta i suoi sogni e io li rubo
gli do una terza dimensione: sogni al cubo 
ma non c entra la televisione né il culo 
io odio le televisioni, le tv, i televisori 
odio i sinonimi e gli apparecchi elettronici con troppi nomi 
cercano di rubarmi il lavoro così come l'Europa ruba l'avorio 
ma i sogni sono una cosa seria, io solo so i segreti della vita aerea 
i piedi per terra e la testa in aria, papà impara 
la violenza è frutto della maleducazione primaria 
questo sviluppo lirico è un'esercitazione rimaria 
mi diletto nel tempo libero tra un sogno e un libro 
felice come un comico in una risaia 
non sono sposato ma se fossi sposato per quanto leggo lei sarebbe libraia 
e l'aiuterei così tanto nel negozio che quasi avrei due lavori in pratica 
come quella ragazza che mi disse che fa la pornoattrice 
ma poi gira il mondo ad aiutare gente fa la missionaria  
vuoi sapere perché non sono sposato? 
beh, libertà e amore non si conciliano 
è come dire che triangolo e cerchio sono forme entrambe bellissime, 
ma non coincidono
e poi arriva un momento la sera che chiudo bottega, 
torno a casa, è sempre la stessa storia 
vado in ansia e si alza la temperatura corporea 
aspetto fremente di addormentarmi per sognare, per sognarmi 
tutti noi sogniamo noi stessi ma nei panni degli altri
in un infinito universo di riflessi e poi ti desti e non ne hai più memoria 
e si ristabilizza la temperatura corporea 
e torno al lavoro cercando di ricordare il mio sogno, 
ma poi ascolto quelli degli altri e mi confondo
e se poi qualche sogno andasse storto 
mi potrebbe capitare di capitolare e finire morto

Charlie, il venditore di sogni

Un giorno questo finirà, lo sai no?
ma se portassi una cosa saresti tu e uno zaino
ora in te c'è la mia gioia, tu Zion
senza la tua tessera non ha senso il mio mosaico
immaginare una fine mi comprime e m'uccide
proprio come pensare a un mondo senza rime: prosaico
Un Nilo di Parole con un filo che le muove
pagine andate, ormai strappate come calze di nylon
mentre il mondo crea poesia, Byron
mi mantengo ligio, mica baro come invece fece Byorn
ti avrei cercata 'around the world'
ma muto il destino e lo scrivo, ma prima scelgo il font
Navigavo in alto mare senza braccioli e bracciali 
tu potevi salvarmi e non l'hai fatto: Titanic.
A volte dagli errori degli altri sei tu che impari
quindi senza salvagente non stringo le tue mani
Navigavo in alto mare senza braccioli e bracciali 
tu potevi salvarmi e non l'hai fatto: Titanic.
A volte dagli errori degli altri sei tu che impari
quindi senza salvagente non stringo le tue mani

Un Nilo di parole

Anche se la situazione è melodrammatica
cerco sempre un po' di renderla meno drammatica
ma per me sembra più difficile che per gli altri
a conti fatti, come la matematica
non mi sono mai applicato, come un teorema
in questa materia son rimasto una meteora
che d'altronde è l'anagramma di teorema
riassunti di sere spese senza l'ombra di un'aureola
ma ho sempre visto tutto più che bene, come fossi ipermetrope
come stessi sulla punta della piramide di Cheope
imbratto con frasi d'amore colonne e metope
do impatto con le metriche
la vita è troppo breve per viverla come un prete
o come compete
mi brucio come comete, bevo litri di Jäger
non ho le mosse di Jagger, né etichetta né label
non ho la faccia da rebel
c'è freddo fuori come a casa di un Danese
freddo anche nel mese in cui nasce un ariete
trofei di me sulla parete 
non perché li ho vinti ma perché son tra le prede
cose perse e cose riprese, tipo cineprese
il tuo umore in ideogrammi: alfabeto cinese
devi vivere come viene 
ormai lo sanno tutti, come l'inglese
devi riuscire a fare
reset

愁緒

L'inconscio beve paure dal Sacro Graal 
dominato come le pianure indiane dall'ombra del Taj Mahal
starei 'On the road' come Sal e Dean di Jack Kerouac
ci si educa a vicenda in questa selva cedua
vorrei pozzi di pazienza grandi, come quelli del Mahatma Gandhi
ma ho pezzi di pazzia sparsi in puzzle mai completati
sconsigliati ai minori di un certo numero di danni
e sono un cazzo di Outoma in un realtà virtuale
ti consumano a furia di farti consumare
l'uomo è al centro e fuori dal mondo nello stesso secondo
se conto sei pronto?
e sono un cazzo di Outoma in una realtà virtuale
l'uomo rimpiazzato dai robot, una società a forma di uroboro
un muro tra il popolo e il trono
fermo al punto nemo raggiungo la costa a nuoto
e sono un cazzo di Outoma in una realtà virtuale
una malattia virale, quella che non auguri neanche al peggior rivale
è il mondo moderno: una mano sul destino e l'altra sullo schermo
e tu mi vuoi perfetto come la tecnologia
che se rompi un pezzo poi diventa nostalgia
ma ho una notizia per te triste, Mister
non sono più un Outoma
sono un artista

Outoma

La lingua non è veloce quanto il cervello, 
il cervello non è veloce quanto la lingua
il rap è come un panda: viene ucciso per vendere prodotti 
e c'è il rischio che si estingua
la mia bocca è come un razzo 
in 'sto momento sto lanciando parole nello spazio
come avresti usato questo beat? 
con un extrabeat di cui però non si capiva un cazzo
nella vita una cosa è sicura: col tempo ogni ferita si cura
faccio cadere ogni rima piano, come dal sesto piano una piuma
un bottone mi manda sulla luna, digitare se serve
metto le cose in chiaro: digitale terrestre
non ascolto questa musica da cani a tre teste
non pensate a come atterrereste ma al viaggio
io me lo vivo da randagio, a volte adagio
scavalco i pregiudizi di un pianeta malvagio
concetti che stai assimilando
è un mondo di merda, senza amarsi tanto
come Agassi mando palle al mittente
in un mix di cielo e acqua: Anassimandro 
Quando nella mia vita qualcosa non va
metto alcol sulla ferita, bevo e se ne va
se l'anima è sgualcita so che si cucirà
all'inizio un poco brucia ma poi ti aiuterà
e il giorno dopo non si sa se il male ritornerà
o scomparirà in un mix di cielo e acqua
l'orizzonte della vita lo guardi a metà
se non togli la tenda messa dalla sobrietà
la pazzia rifletterà i toni della normalità
come in un mix di cielo e acqua 
in un mix di cielo e acqua
in un mix di cielo/acqua

Cielo/acqua

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15-3412 (Kendrick Lamar - Element / Urob Remix)

Urob ヤ