Testo di Danilo Mastropierro liberamente interpretato da Donatella.  La frase finale "E chissà se un giorno atterrerai..." è stata aggiunta dall'interprete.

IL PADRE

Dove sei stato, figlio mio? Non importa. Straniero ti trovo, e in ciò fratello, o figlio. La tua fame è senza fondo, ma secondaria ai tuoi occhi, lampade colme d'olio non acceso, un cane abbandonato dalla morte che insegue le carrozze sigillate sulle infinite vie delle provincie, dita insensibili ingioiellate come bambini stupidi durante una festa bigotta.
Siediti, figlio. È molto che hai lasciato questa casa. Le stanze in affitto nei cui letti hai rammendato il sonno sui calcagni, sono luci di città cresciute male, nella mia notte vaccinata dai lampioni.
Figlio, questa casa è una scatola di pandoro coi fori per gli occhi, come quella che ti feci indossare per gioco, un Natale. Il mio corpo vi si muove, ma i miei occhi sono imprigionati da contorni di cartone, indefinite cornici d'ombra da cui cerco di inquadrare i tuoi. Non guardarmi. Non voglio vedere i tuoi occhi cerchiati dalla mia notte,montatura per l'aria viziata che traspare indiscreta tra di noi.
Scusa il disordine, non ho ancora tolto dalla tavola i gusci di noci dell'ultimo nostro Natale assieme, occhi cavati dalle statue del nostro addormentarci in piedi, cavalli di un manipolo disperso le cui divise, stese al sole, hanno cambiato il colore in quello del nemico.
Ma sei ancora in piedi, ancora sulla soglia? Non preoccuparti se hai le scarpe infangate, più spazzo il pavimento, più si copre di polvere. Non calpesto mai le mie stesse impronte. Tu, però puoi farlo. Entra, senza guardare in terra, incrocia i tuoi passi con le mie impronte. Forse assieme potranno trasformare questo suolo desertico in un nido di sentieri. Sembrerà la casa di apprendisti ballerini ubriachi, con tutte queste impronte che si incrociano, sembrerà una casa molto più grande, con passi che svaniscono dinanzi a stanze invisibili nelle quali tu ancora non sei atterrato, quando quel Natale, dopo aver aperto i regali, ti lanciai in aria.

Il Padre-Donatella Bartolomei

Donatella Bartolomei interpreta "E la chiamano estate" di F.Califano e B.Martino su base per pianoforte di T.Carugati.

E La Chiamano Estate-Donatella Bartolomei

Voci : Donatella Bartolomei (nel coro anche Alessandro Conedera)
Musica : Alessandro Conedera

Testo di Dante Alighieri tratto dalla “Divina Commedia” , parte del Canto XXXIII del “Paradiso”  (1300)

Oh quanto è corto il dire e come fioco
al mio concetto! e questo, a quel ch’i’ vidi,
è tanto, che non basta a dicer ‘poco’.
O luce etterna che sola in te sidi,
sola t’intendi, e da te intelletta
e intendente te ami e arridi!
Quella circulazion che sì concetta
pareva in te come lume reflesso,
da li occhi miei alquanto circunspetta,
dentro da sé, del suo colore stesso,
mi parve pinta de la nostra effige:
per che ‘l mio viso in lei tutto era messo.
Qual è ‘l geomètra che tutto s’affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando, quel principio ond’elli indige,
tal era io a quella vista nova:
veder voleva come si convenne
l’imago al cerchio e come vi s’indova;
ma non eran da ciò le proprie penne:
se non che la mia mente fu percossa
da un fulgore in che sua voglia venne.
A l’alta fantasia qui mancò possa;
ma già volgeva il mio disio e ‘l velle,
sì come rota ch’igualmente è mossa,
l’amor che move il sole e l’altre stelle.

09-L'amor che move il sole e l'altre stelle(Alchimia Nova)

Voci : Donatella Bartolomei 
Musica : Alessandro Conedera

Testo di Donatella Bartolomei
Una corsa lungo un sentiero
oscuro,luminoso...
un sogno,
il cuore,
i passi...
una visione
oltre i confini
ed oltre il tempo.
Un orologio si ricurva su se stesso
per svelare
ignoti buchi neri
che conducono
come labirinti
attraverso un parto
in atmosfera galleggiante
(non era più una camminata,ma una corsa).

08-Red and blue(voices)-Alchimia Nova

Voci : Donatella Bartolomei 
Musica : Alessandro Conedera

Testo di Gabriele D'Annunzio (1882)

O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù! 
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco 
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va. 
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme... 
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

07-O falce di luna calante-Alchimia Nova

Voci : Donatella Bartolomei 
Musica : Alessandro Conedera

06-Rituale-Alchimia Nova

05-Train (instrumental) - Alchimia Nova

Voci : Donatella Bartolomei

Testo di Donatella Bartolomei

Non apro la mia soglia
da molti e molti anni
nemmeno più ricordo
un'epoca,un giorno.

Di notte nel mio letto
io sogno che si apra,
non vedo strade e gente,
ma uno sfondo nero.

E'ricco di stelle,
illuminano il sonno,
buio e luce alla mia soglia :
un magico binomio!

Non apro la mia soglia,
non ne vale la pena,
il silenzio m'accompagna,
è buia la mia tela.

Ho spento i sentimenti,
li lascio ai perditempo,
non voglio saper niente,
li lascio andare al vento.

Forse son stato ferito
millemila anni fa,
fanciullo o prima ancora
e questo non si fa!

Così la soglia resta chiusa
e io son più sicuro,
rimane grigia e buia,
ben salda nel mio muro.

Però io qualche volta
la vorrei aprire,
lasciar che dalle stelle
s'inviti il mio sentire

A risvegliarsi a nuova vita,
ad ergermi al coraggio,
a toglier le pantofole
e vedere un miraggio.

Però qualche volta
di notte nel mio letto
sento bussare e mi desto
non privo di sospetto.

Entra, per favore,
piano piano ed in silenzio,
le scarpe lascia fuori
e forse avrai il mio consenso!

Entra, io ti prego,
facciam finta non sia vero,
in un sogno che al risveglio
svanisca con l'orgoglio

Che ha rovinato tutto
e mi ha reso un burattino
che a Pinocchio gli fa un baffo,
sempre sul suo altarino.

E ora basta a tutto questo!
Sono stanco d'esser morto,
butta giù a calci questa soglia
ed illumina il mio volto!

Non entrare piano piano,
forza, butta giù la porta,
prima che sia tardi,
che anche l'anima sia morta!

Entra ed illumina
le ombre in questa stanza,
che la vita abbia inizio!
Di morte ne ho avuta abbastanza!

Tanto la nera signora
giungerà per tutti quanti,
non serve anticiparla
per il sollazzo degli astanti.

Apro io la mia soglia,
entra pure e porta vita,
suoni, musica, colori,
la cecità è finita!

Apro io la mia soglia
e tu giungi dalle stelle,
le luci che mi avvolgono
che siano tutte belle!

Al mattino nel mio letto,
come un loculo o una tomba
potrò sempre raccontarmi
che è stato un sogno e non si torna.

Però di notte nel mio letto,
a soglia chiusa, ben sicuro,
potrò sempre ricordarmi
che ho abbattuto il grigio muro.

E tornerò nel mio silenzio,
nel mio buio, nel mio nulla,
ad obliare d'esser vivo,
ad arrendermi alla culla.

04-La ballata della soglia chiusa (solo vocale) - Alchimia Nova

03-Nuovo Giorno-Alchimia Nova

Voci : Donatella Bartolomei 
Musica : Alessandro Conedera

Testo di Donatella Bartolomei

Rimani oscuro come la tua immagine allo specchio
 che si frantuma in mille pezzi come vetro, 
come pensarti da lungi in quest'inverno
 quando rincorro fuggiasco il tuo cappello, 
volato via selvaggio insieme al vento
 come piccione ribelle spicca il volo
 via dall'inferno dell'uomo sul suo podio
 riflesso solo da un lago in mezzo al buio.
Rimani oscuro come quell'autunno incantato
 e incatenato chiudevi l'uscio al mio ritorno.
Rimani oscuro come ad ogni voltafaccia
e la tua faccia è un'illusione su uno schermo
e nello schermo un popolo in battaglia
con lance e mani insanguinate e suolo denso.
Rimani oscuro come la neve al negativo
e solo il freddo svela allora che è già inverno.
L'inferno delle tue fiamme quasi spente
che si riaccendono allo svanir dello sconforto,
in quello schermo ti rivedi e sei già morto
oltre la soglia di pietre e sabbia fine.
Un morto che vuol rinascere al risveglio
e aprir le ali oltre il peso della neve
che quando è nera, è ancora più pesante
e la si libera soffiando sopra il ghiaccio.
Resta una foto sul tavolino del delirio,
di un Te grottesco che spaventa il cuore inerme
e lungi langue nel mare il tuo respiro,
mentre galleggi nel lago di uno specchio. 
Lungi langue nel mare...

02-Lungi langue nel mare-Alchimia Nova

Voci : Donatella Bartolomei 
Musica : Alessandro Conedera

Poesia “Preludio” di Emilio Praga (1864) 

Noi siamo i figli dei padri ammalati:
aquile al tempo di mutar le piume,
svolazziam muti, attoniti, affamati,
sull'agonia di un nume. 

Nebbia remota è lo splendor dell'arca,
e già all'idolo d'or torna l'umano,
e dal vertice sacro il patriarca
s'attende invano;
s'attende invano dalla musa bianca
che abitò venti secoli il Calvario,
e invan l'esausta vergine s'abbranca
ai lembi del Sudario.
Casto poeta che l 'Italia adora,
vegliardo in sante visioni assorto,
tu puoi morir!... Degli antecristi è l'ora!
Cristo è rimorto !
Nemico lettor, canto la Noia,
l'eredità del dubbio e dell'ignoto,
il tuo re, il tuo pontefice, il tuo boia,
il tuo cielo, e il tuo loto !
Canto litane di martire e d'empio;
canto gli amori dei sette peccati
che mi stanno nel cor, come in un tempio,
inginocchiati.
Canto le ebbrezze dei bagni d'azzurro,
e l'Ideale che annega nel fango...
Non irrider, fratello, al mio sussurro,
se qualche volta piango.
Giacché più del mio pallido demone,
odio il minio e la maschera al pensiero,
giacché canto una misera canzone,
ma canto il vero!

01-Preludio Underground-Alchimia Nova

Donatella Bartolomei was born in 1972 in Florence, Italy. She currently lives in Milan. Donatella is a singer, actress and she teaches both singing and acting. She loves to describe herself as a “creator of worlds”, because her current artistic production explores voice and theatre experimentation, mixing music and art with spiritual and symbolic contents in an ongoing research for personal evolution. She is the director of her own “Dea Luna” piece, a fantastic voyage where she plays with masks, voices and sounds. As a teacher, she creates peculiar courses where her students work on the evolution of their own persona through vocal and theatrical training. Donatella is also a long-time jazz singer.

Donatella Bartolomei è nata a Firenze nel 1972 e vive a Milano.  E' cantante, attrice ed insegnante di canto e recitazione. Ama autodefinirsi "creatrice di mondi" , in quanto la sua attuale produzione artistica ruota attorno alla sperimentazione sia vocale che teatrale, unendo musica ed arte a contenuti spirituali e simbolici finalizzati all'evoluzione personale.  E' sua la regia dello spettacolo "Dea Luna" : un viaggio onirico tra giochi di maschere, voce e suoni. Come insegnante tiene inoltre corsi da lei stessa creati, nei quali l'uso della voce ed il teatro si uniscono ad un percorso di trasformazione personale. Donatella è inoltre cantante di musica jazz da molti anni. 

Facebook : https://www.facebook.com/vocesacradealuna/    
Website : https://www.donatellabartolomei.com/
E-mail : info@donatellabartolomei.com 

New album produced in Germany by Atemwerft : SACRA DEA, Luglio 2016!   http://atemwerft.bandcamp.com/album/donatella-bartolomei-sacra-dea

Il Padre-Donatella Bartolomei

Voce Sacra

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