Un lavoro concentrato sull'incontro tra blues, jazz e racconto.  
In "October Land", Andrea Garibaldi e Luciano Federighi esplorano le tante sfaccettature del blues in un particolare incontro tra pianoforte e voce.
Luciano Federighi affronta i brani, nella maggior parte dei casi, con un approccio recitativo e propone una varietà di soluzioni diverse che vanno dalla voce narrante, al canto blues, fino ad arrivare ad una dimensione che potremmo avvicinare a quella dei crooner.
Andrea Garibaldi, da parte sua, accompagna, riprende, sviluppa e riprende il mondo tratteggiato da Federighi: le scelte operate dal pianista offrono in maniera speculare i passaggi sussurrati e momenti dal carattere orchestrale; una scelta ampia di dinamiche che ripercorrono i sentimenti e le atmosfere del blues, la malinconia, la desolazione e il senso di rivalsa e le speranze che s'intrecciano nei testi interpretati da Federighi.
Federighi e Garibaldi mettono il blues al centro, ne rispettano i codici del linguaggio e le atmosfere, ma sono sempre pronti ad aprirsi verso i generi che sono vicini per storia e per espressione al blues, e si spingono poi anche oltre, come avviene ad esempio in "Sicilian Nights", brano ispirato alla musica di Gabriel Fauré.
Gli accenti e le soluzioni differenti, sia dal punto di vista emotivo che stilistico, portati dai due musicisti nel lavoro, animano il racconto e sono utili ad aprirsi ad un'interpretazione meno didascalica e scontata

Recensione di "October Land" su "Jazz un disco al giorno" di Fabio Ciminiera

Blue Sphere

Igor Vazzaz - chitarre acustiche, chitarre elettriche, ghironda, programmazione e voci

Pietà l'è morta

Nico Gori & Fred Hersch - "Da Vinci" - Da Vinci

Ascolta l'album su spotify: play.spotify.com/album/44BVlDuEaCT4Q2NuAIHa7p
O compralo su: 
www.emmerecordlabel.it/release/passaggio-al-bosco/

C’è sempre stata tra i pianisti di jazz una vena profonda di storytelling. Jimmy Rowles e Mose Allison, oltre a essere “parolieri” immaginifici e originali, hanno rivelato un talento di arguti prosatori: come, d’altronde, il popolare Steve Allen, che è stato fertile romanziere e saggista. Bobby Troup e Dave Frishberg hanno firmato alcuni dei testi più fini e spiritosi del grande songbook jazzistico. Eddie Higgins, lontano dal palco, era un raconteur conciso e elegante, dall’asciutto umorismo. E naturalmente Duke Ellington raccontava storie di ampio respiro attraverso le sue sontuose suites e le voci strumentali dei grandi e fedeli solisti, che immaginava come personaggi dei suoi affreschi discografici e concertistici. 
Andrea Garibaldi si avvicina a questa tradizione da una prospettiva particolare, lasciando che sia il pianoforte a narrare la storia. Andrea, del resto, emerge da una complessa educazione musicale-letteraria, una sorta di singolare intreccio di Barry Harris (che ha avuto come insegnante) e di Bud Powell (che ha studiato con attenzione, e al quale ha dedicato “Mr. B.P.”), di Fabrizio De André e di Dino Buzzati (la cui opera ha a lungo frequentato e amato), e spunti ed elementi della sua formazione, combinati con quel forte senso della memoria emotiva e quel bizzoso gusto ironico che è caratteristico dei musicisti di jazz di ogni nazionalità (esemplari sono i loro puns e calembours, i giochi di parole dei titoli: qui Chez-Mini può leggersi anche come “scemìni”, oltre ad alludere alla dimora dell’amica cantante Elisa Mini), confluiscono con naturalezza, grazia e dinamismo nella sua scrittura e improvvisazione strumentale.
Il “raccontare” melodico di Garibaldi, sorretto dalla vivida immaginazione armonica, dall’ariosa fluidità ritmica e dallo spirito dialettico ben noti a chi lo ha avuto come partner (preziosa è la sua partecipazione al recente Travels in Europe di un altro jazzman versiliese, il bassista Andrea Fascetti), si sviluppa con eleganza e uno swing ora compassato e ora muscolare attraverso le variegate atmosfere e i suggestivi percorsi di quest’album che definisce la maturità del giovane pianista. E’ una musica, quella di Garibaldi e del suo ben rodato trio, in cui si alternano e miscelano - come in un’equilibrata raccolta di sintetiche quanto taglienti narrazioni - slanci intimistici, riflessioni gentilmente tormentose, venature nostalgiche, energiche pulsioni. C’è una elegante e insieme struggente malinconia nel brano che dà il titolo al disco, traducendo il termine tedesco Waldgänger usato da Ernst Jünger nel classico Trattato del ribelle ed evocandone il messaggio di libertà cercata tra clandestinità e ribellione: una sorta di immaginario “blues” sospeso tra culture diverse, placidamente ossessivo e corrosivo, vissuto e modulato in una luce personale da un colto e pensoso outsider. Ed è un “passaggio nel bosco”, quello dell’album, che attraversa scenari e umori ben distinti: l’orizzonte tempestoso del tributo a Powell, le ombre scure e bluesy sotto l’accattivante cornice di “Smiling in November”, il senso della sorpresa che pervade “In quel preciso momento”, ispirato al delizioso libro di Buzzati, la tensione frenetica e ipnotica di “Vladi’s Time Check”, suggerito dal perfezionismo del batterista Vladimiro e dalla sua encomiabile mania per la precisione del timing, e quel certo romanticismo blasé che si coglie nel “cavallo di battaglia” (come lo descrive Andrea) del trio, “A mani in tasca”, un tema squisito che - almeno fino alla incisiva coda di sapore soul jazz - avrebbe potuto appartenere a una commedia all’italiana degli anni d’oro, e commentarla con fine arguzia musicale.

--Luciano Federighi, critico, scrittore, cantante e autore di Cantare il jazz, Blues on My Mind e Blue & Sentimental

Passaggio al bosco

11 Vladi's time check (alternate take)

Paolo Losi was a great friend,
I always loved this 2005 recording 
session with Ricardo on double bass 
Quentin on trumpet and Aldevis on tenor.

This was a great quintet and Paolo's 
writing skills at that time were excellent.

One day Paolo, I promise we'll re-record 
the entire thing with Ricardo shouting 
at us as usual.
RIP Paolo

Positive thinking ( P. Losi)

puoi camminare a lungo
in periferia
senza incontrare un cane
con in corpo un po' di vino
la falce di luna che spunta
dai buchi di una recinzione
pare un monito languido
alle cose che tremano
il cielo delle sei - a Novembre è
il periodo blu di un pittore minore
innamora noi stupidi pedoni
nell'indifferenza generale
con un sorso di vino
col ricordo di un sentimento
una guardata di donna
uno scondinzolio di cane
la falsa indifferenza del gatto
e subito si bagna il passo
e la voce comincia a cantare
vecchie melodie 
che parlano d'amore e di donne
e di miserie e di eroi
fino a scorgere una luce
sul fondo dei pensieri
come un approdo felice
una carezza
in un mare di silenzio
e di cemento

www.michelecristianoaulicino.com

Periferia

La title track del nuovo album del cantautore, nonché scrittore e critico musicale, Luciano Federighi, con me al pianoforte e agli arrangiamenti.

Ascolta su Spotify: https://open.spotify.com/album/6y6IoyGpQgbhdfcpUOMYGJ?si=NXNKN9bsRUCzG7SasdXRYQ

Studio Master Take:
https://youtu.be/o-WnCiDu36g

Itunes: 
https://music.apple.com/it/album/october-land-feat-luciano-federighi/1533396458

Album teaser:
https://youtu.be/uQc4tfAepcU

www.andreagaribaldi.it
www.lonelyvillerecords.com

October Land

October Land - Andrea Garibaldi & Luciano Federighi

Recensione di Bruno Pollacci di "October Land" su Blues and Fires,
andata in onda su Punto Radio il 16/11/2020.

Ascolta qui l'album:
https://open.spotify.com/album/6y6IoyGpQgbhdfcpUOMYGJ?si=ZaAG-zU0Sa2Iyuq4m0z6bA

www.andreagaribaldi.it
http://lonelyvillerecords.com/

http://www.animajazz.eu/wordpress/blues-fires-n-314-di-lunedi-16-novembre/

Recensione di "October Land" su Blues Fires di Bruno Pollacci

Pianista e compositore
www.andreagaribaldi.it
www.facebook.com/andreagaribaldijazz

Andrea Garibaldi è un pianista nato a Camaiore (LU) nel 1983
Dopo aver conseguito la maturità scientifica-tecnologica all’Itis di Viareggio, si iscrive alla facoltà di Lettere all’università di Pisa, laureandosi con una tesi su Vasco Pratolini.
Inizia a suonare il pianoforte all’età di 7 anni, ma abbandona gli studi classici per dedicarsi alla musica leggera e ai cantautori italiani.
Dai 13 inizia una serie d’esperienze che lo porteranno ad imparare diversi strumenti da autodidatta: la batteria, il sax, la chitarra e la voce.
Intraprende lo studio del jazz inizialmente con Maurizio Bertozzi poi sotto la guida di Riccardo Arrighini.
Dal 2008 segue i workshops romani del leggendario pianista bebop Barry Harris.
Partecipa ad un seminario con il bassista americano Steve Swallow nell’ambito di BargaJazz 2010.
Ha suonato alle fasi finali di diversi concorsi: Premio Internazionale Massimo Urbani 2008 (MC), Concorso Pianistico Luca Flores 2008 (FI), Chicco Bettinardi 2009 (PC); e con il gruppo Strani Poeti a: Waltex Jazz Competition 2009 (PG) Tuscia in Jazz 2009 (VT), Barga Jazz Contest 2009 (LU).
Nel 2009 partecipa alla realizzazione e agli arrangiamenti dell’album dello scrittore e cantante Luciano Federighi, On the streets of Lonelyville, con ospiti Alberto Marsico e Diego Borotti, pubblicato nel 2010 per la PushIn Records. Da allora accompagna Luciano Federighi e suona nei suoi successivi dischi Blue&Moonbeans on the Menù (Appaloosa Record, 2013) e By the Lonely Lights of the Blues (Appaloosa Record, 2015).Tra il 2009 e il 2010 suona con la RockOpera nel tour di Jesus Christ Superstar.
Nel 2011 suona in Cinema, il nuovo album del bassista Andrea Fascetti, a fianco di Massimo Manzi.
Nel 2012 segue un masterclass di 4 giorni con Enrico Pieranunzi.
Vince il premio“Henghel Gualdi 2012”assieme ad Elisa Mini, nell’ambito del Festival delle arti di Bologna.
Dagli inizi del 2012 forma un trio a suo nome, con Fabio di Tanno al contrabbasso e Vladimiro Carboni alla batteria, dove suona tutte sue composizioni originali. Il trio arriva in finale all’European Jazz Contest 2012, suonando al Parco della Musica di Roma, unico gruppo italiano ad essere stato selezionato.
Nel 2014, con il trio di Andrea Fascetti, registra Travels in Europe, insieme a Fabrizio Bosso.
L’Andrea Garibaldi Trio incide 2 EP (2012 e 2014) ciascuno con 4 pezzi originali.
Nel 2015 esce il primo album ufficiale, Passaggio al bosco, per la Emme Record Label.
Nel 2018 esce La Frontiera, secondo disco da leader con la partecipazione di Renzo Cristiano Telloli al sax
Molte le collaborazioni e le formazioni nel ruolo di sideman: Andrea Fascetti Trio (con Massimo Manzi), Alessio Bianchi Quartet, Marco Benedetti Sextet, Luciano Federighi Band, Nino Pellegrini Trio, Nico Gori Swing Tentet e molti i cantanti della scena toscana che accompagna tra i quali Michela Lombardi, Elisa Mini, Emiliano Loconsolo.
Altre formazioni (musica d’autore): Escodamé, Angiolino & his band.
Dal 2006 svolge un’intensa attività live che ruota attorno all’ambito jazz, ma abbraccia anche generi affini, collaborando assieme a molti musicisti.
A livello jazzistico ha suonato tra gli altri con: Massimo Manzi, Riccardo Fioravanti, Fabrizio Bosso, Nico Gori, Achille Succi, Dimitri Grechi Espinoza, Marco Panascìa, Andrea Melani, Vittorio Alinari, Marco Bartalini, Nino Pellegrini, Luciano Federighi, Michela Lombardi, Luca Tozzi.
Ha partecipato a numerosi festival tra cui:
Florence Dance Festival (2018), Anfiteatro Jazz (2017), Sabina Music Summer (2015), Piombino Jazz Festival (2015), Barga Jazz Festival (2010), Music Factory Jazz Fest (2015), Porretta Soul Festival (2008), Primavera Jazz (2010), Massarosa Jazz (2010-2012-2014), Blue Sacco (2012), Spotorno Jazz Festival (2013), Lucca Jazz Donna (2013)

Recensione di "October Land" su "Jazz un disco al giorno" di Fabio Ciminiera

Andrea Garibaldi

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