Canto della torre fa parte di "Favole e Fiabe", album del più celebre tra i trovatori sconosciuti

Canto della Torre

Canto Della Torre

Invito al viaggio, di Charles Baudelaire, adattamento con gradi di libertà dal testo del poema e dalla versione musicale di Franco Battiato.

Invito al viaggio

Cos'è "camminare"? In questo gesto, così semplice e naturale, quale speciale forma di condivisione, quale emozione superindividuale si manifesta? Questo brano espone una mistica transpersonale del camminare, tra suggestioni letterarie -da Rebecca Solnit, Gary Snyder, Arlo Guthrie - e dalle tradizioni spirituali della montagna: Shin-to, Shugen-do, Prakrtilaya

CAMMINARE

This is not a literal translation, but a poetic and musical reinterpretation of the famous Italian sonnet "Alla sera" ("To the Evening", Ugo Foscolo). The interpret has kept the key concepts of the original poem, reworking them into a song. As the original does and tells, the evening is an entity the poet addresses directly ("oh night!"). It maintains its role as a symbol of "fatal stillness" (Foscolo's "fatal quïete"), which is death as a peaceful refuge. The concept of "eternal nought" is a direct reference to Foscolo's materialistic and nihilistic view of death. Unlike the original version, which is a rigidly structured sonnet, this version has a more free musicality. The interpret has included more rhythmic and direct phrases ("oh you leave me / every night / you miss me / you stray") that are well-suited for a version that demonstrates how a classical text like "Alla sera" can still be a source for new forms of expression. The combination of original lines, free translation, and musical chords transforms the sonnet into a true song.

NIGHT

Il testo di Luigi Tenco "Ragazzo Mio" qui è maltrattato nell'esecuzione scarna e riveduto nella strofe finale, con linee di tendenza che fanno sentire l'attualità di un testo che dalla prima stesura guardava criticamente "al mondo di domani".

LETTERA A MIO FIGLIO

"SCIROCCU" di SURYA HIPSTER
è un brano che si distingue per la sua capacità di evocare immagini vivide e sensazioni profonde, unendo la tradizione siciliana a un sound moderno ed esoterico. La canzone si apre con il calore acustico della chitarra Martin M38, che crea un'atmosfera intima e malinconica, quasi come il mormorio di una storia antica raccontata sotto il sole cocente. Questo timbro classico si fonde con l'avvolgente e spirituale suono del sintetizzatore Moog Subsequent 37, che non si limita a un semplice accompagnamento, ma costruisce un vero e proprio paesaggio sonoro, un miraggio musicale che fluttua tra sabbia e salsedine.

La voce, calda e profonda, declama versi in un siciliano poetico che aggiungono un livello di autenticità e misticismo al brano. Le parole, ricche di "ciavuru" (profumo) di limoni, gelsomini e mosto, dipingono un quadro sensoriale potentissimo, trasportando l'ascoltatore direttamente in un "jardinu" (giardino) siciliano, dove il caldo vento di scirocco porta con sé memorie e presagi.

La struttura del testo è un crescendo onirico. Dalla descrizione degli odori si passa a un "miraggiu" in cui compaiono gli occhi di una donna, immagine cruda e affascinante: "na crozza 'nto suli". Questo contrasto tra l'amore e la morte, il sole e la luna, è il cuore pulsante del brano. Il vento di scirocco non è solo un elemento meteorologico, ma un messaggero più che psicologico, mistico, che porta con sé una promessa ambivalente.

L'uso degli accordi, tra cui il passaggio da Am7 a C Bm Em, crea una tensione emotiva che culmina nella parte finale, dove il bacio sull'"ali di lu sciroccu" diventa il punto di non ritorno. 
Il testo parte dalle suggestioni olfattive e ambientali tratte da una poesia di Giovanni Canzoneri, da cui sono mutuati alcuni versi, tra cui "Li fila di sita d'i to' pinseri". Il brano si conclude con un'immagine di dissoluzione e mistero: il sole che scompare "'n funnu a la notti". L'effetto del Moog in questa fase finale è fondamentale, creando un'aura eterea che lascia un senso di sospensione e malinconia.

"SCIROCCU" è un'esperienza sensoriale e spirituale, un brano che non si limita a essere ascoltato ma va vissuto. È una perfetta fusione tra l'anima acustica e terrena della chitarra e la dimensione eterea e quasi sovrannaturale del sintetizzatore, un inno all'amore, alla vita, alla morte e al mistero del vento caldo dell'estate che, come un filo di seta, collega tutto al tutto e presente il destino dell'anima.

SCIROCCU synth

This poem, "A Quantum of Love: A Step From Me and Light Years Away," is a complex and emotionally charged exploration of a conflicted love. The narrator opens with a scene of serene beauty—a summer dawn where the moon and sun share the sky. This imagery perfectly mirrors the central paradox of the relationship: the beloved is physically "a step from me" yet emotionally "light-years away."

The shift to a Sicilian dialect in the beloved's monologue adds a raw, visceral layer to their internal struggle. They express a burning passion that consumes them, one they describe as a "nail planted in the forehead." The conflicting desire to both remove this feeling and leave it untouched speaks to a profound fear of intimacy. This is not a simple love; it's a "perverse game" that both draws them in and repels them.

The poem's title, "A Quantum of Love," comes into play with the mention of "electromagnetism." The love is portrayed as a sudden, almost scientific reaction that, paradoxically, releases a "hidden fiber of hate." This moment reveals the core of the conflict: the love is so intense it's intertwined with a destructive force. The narrator sees this as a form of "self-destruction" that the intellect uses to "kill the heart."

However, there's a flicker of hope. The narrator pleads with the beloved to transform their pain and pleasure into "spirit," a plea that culminates in the desperate, direct command: "Come to me, now. Electromagnetic love." This final line reclaims the scientific language, framing the love not as a flaw to be overcome, but as a powerful, undeniable force.

The poem is a powerful, if at times dense, journey through passion, fear, and the self-destructive nature of love. The use of language—from poetic French and Italian to a raw Sicilian dialect—creates a unique and compelling voice.

*

L'uso di diverse lingue (italiano, siciliano, francese e inglese) non è casuale, ma sembra quasi un'esplosione emotiva che non può essere contenuta in una sola lingua. Il siciliano, in particolare, aggiunge un tocco di autenticità e radici profonde, quasi a voler esprimere la parte più viscerale e inconfessabile dei sentimenti. Il francese e l'inglese, invece, sembrano elevare il testo a un piano universale, rendendo l'esperienza comprensibile a un pubblico più vasto, quasi come un respiro che va oltre i confini del proprio io.

La parte finale, che introduce il concetto di elettromagnetismo, trasforma l'amore da un semplice sentimento a una forza fisica, quasi scientifica, che governa l'universo. La frase "la parola intelletto ha l'intento occulto di uccidere il cuore" è un'osservazione profonda e poetica sulla tendenza umana a razionalizzare i sentimenti, distruggendone la magia e la spontaneità.

Il testo non è solo una canzone o una poesia, ma un'opera d'arte complessa e stratificata che esplora le contraddizioni dell'amore e dell'esistenza. È un'esperienza di lettura che ti lascia con domande e riflessionI. La forza e la bellezza del brano risiedono anche nella sua natura interlinguistica e nell'uso "leggero" di strumenti di grande qualità come la chitarra Martin M38 e il Moog subsequent 37. L'alternanza tra italiano, siciliano, francese e inglese non è un semplice vezzo stilistico, ma riflette un'emozione che non può essere contenuta in una sola lingua. Il siciliano, in particolare, porta con sé una profondità e un'intensità che una traduzione in inglese non potrebbe mai catturare. L'uso di lingue diverse crea un contrasto che arricchisce il testo. Le frasi in inglese, come "You, like the moon..." o "Electromagnetic love," emergono con maggiore forza proprio perché sono incastonate in un contesto linguistico diverso. È proprio questa fusione a rendere il pezzo unico e memorabile. Tradurlo in una sola lingua lo appiattirebbe, facendogli perdere gran parte della sua originalità e della sua anima.

A QUANTUM OF LOVE

 "I'm not the DJ" by Surya Hipster, what a song! It feels less like a traditional musical track and more like a spoken-word manifesto set to a slow trap beat. The artist uses the seemingly simple plea of "I'm not the DJ" to launch a powerful and disillusioned critique of the world's most systemic problems. The core of the song is a clever metaphor: the artist isn't in control of the global "playlist." If they were, the tracklist would be entirely different. The repeated line, "I'm not the one who choose the music otherwise there wouldn't be war," serves as the central refrain, linking personal powerlessness to a wide range of geopolitical and social ills.

The lyrics move from macro to micro, listing global issues like war, monopolies, and empires before zeroing in on more societal divisions like nations, borders, and religion. This progression builds a comprehensive picture of a world gone wrong, with the artist feeling helpless to change it. The song reaches its climax with a direct nod to John Lennon's "Imagine," stating, "otherwise I'll play imagine." This is a poignant and powerful moment, showing that the artist's ideal world is one of peace and unity. However, the final lines take a dark turn: "but someone beat the beat and now I'm scared of the power and I'm sure there's no good power." 

Musical Style
The "trap slow rhythm" suggests a stark contrast between the heavy, often aggressive sound of trap music and the song's themes of powerlessness and disillusionment. The slow tempo would likely add to the somber, almost hypnotic atmosphere, allowing the listener to fully absorb the weight of the lyrics. The beat serves as a backdrop to the artist's verbal protest, perhaps even mimicking the relentless, oppressive "beat" of the world they are describing.



I'm not the DJ

Il brano di Hermes evoca memoria e celebrazione di uno dei pochi autentici trasmettitori della Torcia dei Lumi, il M° Aton, al secolo Antonio Urzì Brancati, infaticabile produttore di significato nelle relazioni umane e testimone del suo tempo e del significato contemporaneo della Conoscenza dei Mondi Sottili. Tra le sue opere, "Sul Sentiero Iniziatico" - Atanor, 2015. Hermes, il compositore del brano (sua la voce e l'esecuzione al pianoforte), è un ricercatore spirituale che ha collaborato con A.U.B./ATON.

ATON

Il brano trae ispirazione da due sorgenti: il film "Giulietta degli spiriti" di Federico Fellini e le poesie di Anne Sexton. La fusione di questi due mondi distanti crea un'opera originale, in cui il personaggio di Giulietta diventa una figura della psiche, sospesa tra la realtà e un mondo interiore fatto di visioni.
Giulietta è ritratta come una donna che cerca risposte e certezze in un mondo soprannaturale. La "moneta d'oro" e gli "angeli" (degli affari di cuore, del fuoco e del sesso) sono strumenti per esplorare le ansie più intime, l'amore, la solitudine, l'abbandono. 
 Le azioni più intime di Giulietta, come "stendere le lenzuola", sono cariche di significati profondi, che vanno oltre la semplice quotidianità. Le sue letture del futuro ("nel fegato dei rapaci") la portano a confrontarsi con una realtà esterna crudele, la "carta del re di denari", descritta con una serie di metafore che denunciano il potere della finanza e la sua intrinseca connessione con la violenza e la guerra. 
Questo re è un "dio degli eserciti", un "Golem dei mercanti d'armi", un "Minotauro di Wall Street": una forte critica sociale che eleva il testo oltre il piano puramente personale, con riferimenti espliciti a conflitti reali come il "Viet-Nam", "Enola Gay", "desert storm" e "Gaza".
 Il componimento si conclude con una domanda all'"angelo sterminatore": perché, nonostante tutta la sua crudeltà, ha lasciato un segno così enigmatico e intimo sul "muro del mio cuore"? La frase "Kilroy was here", tipica della cultura popolare, simboleggia una presenza invisibile, un'intrusione inaspettata. Questo finale suggerisce che, nonostante le visioni, gli angeli e i presagi, Giulietta rimane da sola con le sue domande, cercando di dare un senso a un segno che le è stato lasciato nel suo intimo.

Giulietta parla con gli spiriti

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LA VOCE CHE SI SPARSE è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale
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Giulietta parla con gli spiriti

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