Album Title: Confini
Year 2020
Voice-Guitar-Bass-Sinth-Piano-Mix by Efrem
Drum by Corrado Korny Barberio
Recording Studio: Here it's all ok
Location: Bologna City
FB: https://www.facebook.com/lecolederien/
Insta:https://www.instagram.com/efrem_bolo/?hl=it
Youtube:https://www.youtube.com/user/efremmusic

Confini

Apeiron
Ti insegnerò come ridere alla morte a rispondere colpo su colpo
a non chiedere perdono
a non venderti troppo presto
ho la sensazione che qualcosa sia sfuggito di mano che sia andato perso per sempre
forse non c’era mai stato
mi sono riempito il petto di cazzate romantiche Animali sbiaditi ai confini del mare
allucinazioni moderne
in libero arbitrio
Gesù e’ un concetto che devi mixare ordina cose che devi comprare Impara dal caos
Non pensare
Impara dal caos
Non pensare
Non pensare
Impara dal caos
Guarda in basso
Mai più
Che male c’è
a volere un mondo diverso
una casa di mille colori
baciata dal sole
Che male c’è
a pensare che sei così bella
che non sai nuotare
e vuoi sempre toccare
Navi di alieni
mosse dal vento
arrivano a mille
su onde di velcro
mi inondano gli occhi
prova a pensare
che hanno il profumo
il profumo del mare
un profumo da amare
non lo fare
Indifferenza
Indifferenza
Non lo fare
Che male c’è
a volere un mondo diverso
una casa di mille colori
baciata dal sole
Che male c’è
a pensare che sei così bella
che non sai nuotare
e vuoi sempre toccare
Ho deciso
me ne vado
parto a ruota
non chiamarmi
non lo faccio
non mollarmi
io dimentico
lascia stare
non voltarti
non tornare
chiudi gli occhi
non odiare
impazzire
non sembrare
non mi devi nominare
Ricordi Mario?
lavorava come magazziniere a Idice
era buono Mario
era dolce Mario
amava la musica
e le persone
poi un giorno denuncio’ il suo datore di lavoro
Non gli pagava i contributi da un anno scopri’
ma il padrone aveva i soldi per il suo Avvocato e anche per quello di Mario così Mario perse tutto
la casa
il lavoro
la donna
e si trovò solo sul suo furgone una sera di marzo
a finire con uno schizzo tutto il suo dolore
guardando le luci della tangenziale
e un albero germogliare

Apeiron

Pelle
Mi presentai un mattino presto di buon’ora suonai al campanello
Zainini Sara consulente
avevo letto l’annuncio sul giornale Cercasi laureato anche prima esperienza mi accolse una signora sulla cinquantina aveva una Marlboro accesa in una mano e la profondità del mare nell’altra
mi chiese chi fossi
mi fece parlare
le dissi che ero entusiasta di lavorare
dei bilanci ,delle tasse, delle banche
mentivo su tutto ma volevo un impiego
guardai le sue foto appese sui muri
erano di fine ottanta
sembrava felice
e con negli occhi il futuro
a guardarla adesso pareva che ne avesse viste abbastanza mi disse che non poteva fermarsi
che voleva qualcuno che l’aiutasse
o avrebbe dovuto cedere tutto per poche lire
mi chiese se ero disposto ad iniziare subito
le tremava la mano
le cadde della cenere sulla gonna
cedette ad un sorriso
Lo vedi che non fa male
Sei proprio ruvida
Il tempo e’ quello che vale
Non è l’America
Ero motivato ,persino convinto
ma qualcosa pesava più del dilemma
ciò che crediamo ci spinge più avanti
ma il destino confonde con l’essere Santi
Così dopo tre giorni smisi di andare
mi scrisse “davvero non mi lasciare”
di nascosto ogni sera andavo a vederla
i disperati si cercano come le stelle
Lo vedi che non fa male
Sei proprio ruvida
Il tempo e’ quello che vale
Non è l’America
Lo vedi che non fa male
Sei proprio ruvida
Il tempo e’ quello che vale
Non è l’America
Lo vedi che non fa
Lo vedi che non fa
Lo vedi che non fa
Non è l’America

Pelle

I tre giorni del Condor
Mi sento un po’ annoiato
ad avere tutto ci si abitua presto
non ho scelto io di essere io
magari è solo capitato
Era un po’ di tempo che soffrivo
ora lo so e che ti posso dire
dove sarò avrò la tua attenzione
nasce così ogni maledizione
Vedi da te non sono poi finito
ieri lo sai mi davi del fallito
prego per te volevi impazzire
bene per me che non ti devo più sentire Ora giudico come un re
tutto e’ molto più semplice
non perdono la gravità
e anche se fosse ?
Allora vedi
non serviva proprio a niente
allungare per studiare e lavorare donazioni alla sede di partito
come sai dire tu
Buon appetito
Voila’ le train de nuit
on aperçoit le bruit
voir la lumière d’ici
c’est la déroute
Oh no ?!
Vedessi che sei diventato ,davvero ??! Non posso più non farci caso e ci credo! Compra tutti quei vestiti che vuoi e puoi le cose ti faranno più elettrico
tu lo sai non si sa mai
cosa e’ autentico
non c’è niente
al di là dell’Atlantico
Se sono come ti vedo io
un perdente di plastica
che di molto lo merita
la tua testa che rigida
il tuo mento profetico
vai via di corsa
Vedessi che sei diventato ,davvero! Non posso più non farci caso
e ci credo
Potessi far qualcosa anch’io
ma basti tu che sei un Dio
vorresti mai tornare indietro
non credo!

I Tre Giorni Del Condor

Navi
Ora so
che non ti rivedrò
e non mi importa sai
tanto e’ uguale
levati il trucco
che davvero ti porta
a darti arie di sorta
come un pesce che intorta Mitico
il tuo capire che
non mi ascolti mai
sai che pena
Che fai
Non è che devi dire
Non conosci più
Come si fa a mentire
Ora sei
Da sola qui con me
E non sorridi più
Io non mi sento in colpa Lei non sa di stare
tra te e me
la vedrò
non so come andrà
se non è tardi ormai
per scoprire
Che non sia mai
non puoi farti sentire
di notte un vocale
in cui ti dai una morale Che fai
Non è che devi dire
Non conosci più
Come si fa a mentire
Ora sei
Da sola qui con me
E non sorridi più
Io non mi sento in colpa Fai come ti pare
non hai più scuse
stai con me
stanotte
fino alla fine
Ho paura sai
che poi non ci sei più
ho scavato profondo
per trovare risposte
sulle rive del Gange
o tra le tue gambe
Perché voglio afferrarti Perché voglio la tua carne Perché mi sento vivo
Se sono dentro di te Perché voglio afferrarti Perché voglio la tua carne Perché mi sento vivo
Se sono dentro di te

Navi

Gale Boetticher
Allora sai che ti dico fai quel che ti pare
non esiste una scelta in cui ti puoi rifugiare Non andare lontano cosa vuoi dimostrare prova solo a guardare i miei fantasmi passare Ogni giorno
la luce
del sole
che brucia i contorni
e ricordi
le facce
come onde
affogate nel mare
Vidi una tigre sul greto del fiume
mi disse “avvicinati non ti farò male
non pensarmi preda e io non lo farò con te. Potremo finalmente
toccarci unirci scenderci dentro odiarci farci a pezzi cancellarci “
Non sarà poi così difficile
trovare il modo di dimenticarsi
non c’è cosa peggiore
di un silenzio sprecato
Ho capito e’ la somma
dei fattori che conta
vedi lei che non trema
non ha paura di niente
Ora pensa al domani
incerto e’ certo che arriva
come un treno impazzito
lo sai da cosa deriva
Ogni giorno
la luce
del sole
che brucia i contorni
e ricordi
le facce
come onde
affogate nel mare

Gale Boetticher

20mila leghe
Scorro
le mie dita di sale
tra le vene di lino
del tuo quadro infinito
che non voglio e non posso lasciare andare
Lento
ricordo
di quei giorni infiniti
a rincorrere il sole
dove la sabbia incontrava l’asfalto E non lo so
se ti dirò lasciarsi mai
o ti odierò
stretti in questa Panda blu
Oggi
posso dire con gioia
c’è stato quel tempo
in cui tutto era vero
due bici una meta
noi chi ci ferma
Domani
forse è già adesso
ti prego fermami in tempo
che questo momento
una foto diventa
polvere al vento

20mila leghe

Plutone
Un cartello mi dice Roma Nord
ed ho sonno
i fari negli occhi che colpiscono
mi attraversano
vorrei chiamarti
dirti che tornerò
ma c’è un cielo perfetto mi voglio fermare
per contare le stelle
e imprecare alla luna
in questo 12 Agosto
faccio quasi le tre
Oh non finire
ti prego non finire mai
non ti farò passare da me qui dal mio matinée
Metto gli America
E poi Dejavu
immagina come
in Vanishing Point
dal retrovisore
ragazzi si stringono dormono forte
grazie a Bla Bla Bla Car
se ti raccontassi così
che ho pensato di noi
in quel tempo lontano
dove tutto era dolce e feroce potrei andare veloce
dimmi che senso ha
in questo 12 Agosto
faccio quasi le tre
Oh non finire
ti prego non finire mai
non ti farò passare da me qui dal mio matinée
Oh non finire
ti prego non finire mai
non ti farò passare da me qui dal mio matinée

Plutone

Efrem is a storyteller from Bologna Italy.

Confini

Efrem à L'école de rien