"Things That Make Families Die" il primo EP recorded by Marco Sirio Pivetti @ Metrò Rec - Riva del Garda (TN)
Artwork by Dani 
2014

I The Degradz nascono, vivono e si riproducono (raramente o mai) sugli sterrati. Ancora più raramente producono musica in luoghi angusti quali stanze da letto, grazie all'ausilio di tecnologie di registrazione all'avanguardia: un caro vecchio 4 piste per i demo tape e una più evoluta scheda audio quando si decide di fare sul serio. Progetto inevitabilmente Lo-Fi per evidenti problemi di budget e limiti compositivi degli artisti coinvolti,
si pone come obiettivo di riportare in auge il Synth-Pop anni '80 ibridandolo con la scena Post-Rock di Boston (se mai ce ne sia stata una).

Tetragravicorde verticale, vibrafono a soffietto, esacorde solitaria e da passeggio, cilindri a percossa e verbafono a palla. Questi sono gli strumenti che hanno liberamente deciso a chi affidarsi. Fino a ieri la musica veniva espressa tramite oggetti inanimati, ma oggi qualcuno ha finalmente avuto l’ardire e l’umiltà di farsi fattura del proprio fattore: lo strumento musicale! Ecco dunque che il “tetragravicorde verticale” ha scelto Coluccio Perticoni come mezzo di espressione, il “vibrafono a soffietto” ha preferito farsi cullare da Zibbonio Berretti e la stessa sorte è toccata a Cateno Erbolini e a Scrimezio Genesio de Tibia II, il primo selezionato dall’ ”esacorde solitaria” e il secondo fortemente voluto dai “cilindri a percossa”. Il “verbafono a palla” e l’”esacorde da passeggio”, infine, hanno dovuto accordarsi per scegliere chi avrebbe dovuto poetarne il desìo chiamando così Calogero Focaluci alle loro dipendenze. È in questo modo che sono nati “I Plebei”: un gruppo indefinibile nel suo genere e dal genere musicale indefinito che suole accogliere gli onesti ascoltatori di ogni età all’interno di una bolla immaginaria per traghettarli in una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio. Con I Plebei la buona musica è gioco e la canzone poesia talvolta ironica, ma pur sempre sottile e mai banale. I Plebei sono una band con un repertorio di brani originali che raccolgono in giro per il mondo e per il tempo generi e stili diversi. Musica per tutte le orecchie quindi, musica da circo, musica da ballo, musica d’ascolto, musica spensierata e musica stonata….insomma…musica plebea!

The group was born in 2001 from the combination of different punk hardcore experiences. The first pieces are very aggressive and direct, a new school hardcore in balance between New York, Philadelphia and Los Angeles (Sick Of It All, Turmoil, Strife). The first self-produced demo (in 2003), containing four pieces, represents the outcome of these sounds.
The band matures and its sonorities become more feverish and articulated, it approaches groups like Converge, The Hope Conspiracy, Norma Jean and Dillinger Escape Plan.
The first album “Nowhere To Breath”, recorded with high quality standards by Alessandro Azzali at the Alpha&Omega Studio in Como, has been published in Fall 2005.
With its ten pieces, from the faster and more direct to the “noisiest” and more anguished ones, the album summarizes the numerous facets of the band.


The In|Out are:

Simon	       Voice
Mario	       Guitar
Fabrizio	       Guitar
Simone	       Bass
Antonio	       Drum
				
inouthardcoretn@gmail.com

ITA
La band nasce nel 2001 da alcune esperienze punk hardcore, i primi pezzi mostrano da subito un lato molto aggressivo e diretto, un hardcore new school in bilico tra New York, Philadelphia e Los Angeles… (Sick Of It All, Turmoil, Strife).
Da queste sonorità nasce, nel 2003, il primo demo autoprodotto, In|Out, contenente quattro pezzi.
La band matura e le sonorità diventano più convulse e articolate, per avvicinarsi a gruppi quali Converge, The Hope Conspiracy, Norma Jean e Dillinger Escape Plan.
Nell’autunno 2005 esce il primo album, Nowhere To Breath, registrato con alti standard qualitativi (Como, studio Alpha&Omega, by Alessandro Azzali).
I testi dei dieci brani contenuti nell’album non toccano minimamente l’argomento politica, ma rispecchiano emozioni e pensieri di ogni singolo elemento del gruppo, creando così una serie di infinite sfaccettature, passando da pezzi più diretti e veloci ad altri più noise e sofferti.

Bleak Seven is a one-man project started in 2013 by Matt Bleak and a bunch of old synthesizers His sound is violent, taunting and leaves the listener with a haunting sense of hopelessness.
The first pressing of the Vinyl version of the album (limited to 100 copies) features the unique and stunning silk-screened cover artwork by internationally recognised artist Never2501 www.2501.org.uk.   less

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