L’ASSALTO 
(testo e musica Silvano Staffolani)
“Le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana” come fossero testamenti, affidati a qualsiasi mezzo e attraverso ogni peripezia giunti (a volte, non sempre) ai destinatari per cui tali note furono pensate e scritte, un ultimo grido di vita il cui eco non bisogna permettere che si possa mai spegnere. 
Molti sapevano che da lì a poco sarebbero stati fucilati e traspare in essi la consapevolezza che fosse solo il loro corpo quello a cui stavano per dire addio perché le idee, quelle avrebbero trovato la libertà tanto cercata e non avrebbero più potuto rimanere imprigionate.
Il primo foro per far uscire l’anima, tutti gli altri a seguire sono invece serviti a liberare gli ideali: se l’avessero saputo probabilmente non avrebbero crivellato di colpi quei poveri corpi.
Le canzoni a cosa servono? Anche a dare voce a certe memorie impolverate, rese afone dal tempo che incurante trascorre e le ammanta di stanchezza. 
Le canzoni servono perché cantare è già un ideale di libertà che non bisogna tradire pur nella consapevolezza che ogni assalto avviene all’improvviso ma non di sorpresa.
LORENZO CANTORI - organetto diatonico - cajon - voce
SILVANO STAFFOLANI - chitarra - voce

L'assalto (DUO ACEFALO - Lorenzo Cantori - Silvano Staffolani)

I like to communicate with people, music is one of the best way so here I am with my songs. 

"STRANGER! if you, passing, meet me, and desire to speak to me, why should you not speak to me?	 
And why should I not speak to you?" (Walt Whitman) 


