Background, context, and transcript: http://www.brainpickings.org/index.php/2013/07/09/sylvia-plath-spoken-word-tulips-bbc/

Sylvia Plath reads "Tulips": A Rare BBC Recording

Se Le Nuvole - 2022/2023
for orchestra  commissioned by Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
with the support by Fondation Mica et Francis Salabert
10.02.23 – world premiere
 Rai Nuova Musica 2023 
Auditorium Arturo Toscanini, Torino 
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Marco Angius (conductor)

Se Le Nuvole, orchestra - 2022/2023

A "Il pianista" scopriamo la musica per pianoforte di Alexander Zemlinsky, grazie a un bel disco di Emanuele Torquati. A cavallo fra due mondi, quello di Mahler e Richard Strauss da un lato, e quello di Schoenberg e della Seconda Scuola di Vienna dall'altro, Zemlinsky ha scritto musica notevole, ma ha avuto la sfortuna di rimanere a lungo confinato in una sorta di limbo, forse a causa di uno stile difficile da classificare. Oggi ne ascoltiamo alcuni lavori, dalle Ländliche Tänze a Ein Lichtstrahl, passando per le Balladen (in parte ispirate a quelle di Brahms, che fu fra i primi sostenitori di Z.) e le Fantasien über Gedichte von Richard Dehmel; lo stesso Torquati colloquierà con Luca Ciammarughi per approfondire genesi e caratteristiche di questi lavori.

Il pianista - 7/4/2015 - Emanuele Torquati - Alexander Zemlinsky

Beat Furrer 'Kaleidoscopic Memories' for Double Bass and Tape (2016)

Beat Furrer 'Kaleidoscopic Memories'

III and IV part of Voyage that never ends, by Stefano Scodanibbiolive recording at Teatro Lauro Rossi in Macerata, 13-04-2016, Rassegna di nuova Musica.

Scodanibbio: Voyage that Never ends (Voyage restarted, Voyage Resumed)

Tora Augestad - soprano
Uli Fussenegger - double bass

Beat Furrer: Lotòfagos

Georges Aperghis: Parlando

Mauro Lanza - Variazione su Beethoven/Diabelli #6

dai canti immaginari (excerpt) - 2017 
for eight double basses
commissioned by Ravenna Festival and Associazione Alessandro Scarlatti – Napoli
08.10.17
Associazione Scarlatti – Scarlatti Contemporanea
Domus Ars – Napoli
Ludus Gravis ensemble

Dai canti immaginari, eight double basses (excerpt) - 2017

Live performance from the 2019 Cortona Sessions for New Music (Cortona, Italy)

More info on the piece here:

https://www.stefanopierini.com/en/portfolio/canzoni-al-sol-per-voce-e-contrabbasso-van-gogh-artaud-nietzsche-calderone-rado/

Pierini: Canzoni al sol (2016)

RAI NUOVA MUSICA 2020
30.01.2020
Auditorium 'A. Toscanini, Torino
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
cond. Ryan Bancroft

(première)

LUDWIGS ZORN per grande orchestra

dal programma di sala: 

‘In una stagione dedicata all’anniversario di Beethoven non poteva mancare anche un omaggio. Pierini ha scelto un lavoro pianistico minore di Beethoven, il Rondò a capriccio op. 129, amato dai virtuosi come pezzo brillante da concerto, e l’ha trasformato in una Ipervariazione, ossia in qualcosa che va oltre il concetto di metamorfosi del materiale musicale.
Il Rondò, infatti, è anche un perfetto esempio di come la musica di Beethoven sia stata manipolata, fin dall’inizio e in fondo ancora oggi, per scopi commerciali o per pura vanità personale. Il Rondò a capriccio fu pubblicato postumo nel 1828 dall’editore Diabelli, che dichiarò falsamente di averlo trovato ‘vollendet’, completo, tra le carte del compositore, mentre invece era incompiuto. Inoltre, una nota della prima edizione riferiva che il manoscritto riportava il titolo «Die Wuth über den verlornen Groschen, ausgetobt in einer Caprice», la collera sulla monetina perduta calmata in un Capriccio.
Peccato, però, che il titolo non fosse di pugno di Beethoven ma probabilmente del pernicioso segretario Anton Schindler. Nella versione di Pierini, l’ira di Beethoven si trasforma da Wuth in Zorn, che vuol dire la stessa cosa ma mette un minimo di distanza ironica tra il rispetto per la grandezza dell’artista e l’ingente apparato celebrativo messo in moto attorno alla sua musica. 
Pierini immagina il breve Rondò alla stregua di un gigantesco carillon (Allegro molto, come un carillon, recita l’indicazione sulla partitura). Il meccanismo si mette in moto lentamente, con un calibrato effetto sonoro ottenuto dalla combinazione di arpa, celesta e percussioni. Lo xilofono detta il tema, e a poco a poco si tira dietro tutta l’orchestra, in una serie di variazioni che si sviluppano in maniera sempre più delirante fino a far inceppare il carillon, con le rotelle che girano a vuoto prima di bloccarsi del tutto sulla stessa combinazione sonora dell’inizio.’

Oreste Bossini

Ludwigs Zorn

Ludwigs Zorn for orchestra - Ipervariazione sul Rondò a capriccio op.129 di Beethoven (2020)

Born in 1971, he studied composition with Fabio Nieder after being graduated in the Conservatory of Turin under Gilberto Bosco. He attended also composition workshops with Toshio Hosokawa and Luis De Pablo.   
Several ensembles and soloists as BIT20 Ensemble, Atlas Ensemble, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Wu Wei, Michele Marelli, Orchestra di Padova e del Veneto, Ernest Rombout, Ensemble Orchestral Contemporaine, Delian Quartett, ensemble L'arsenale among others played and play his compositions.
His music was performed in italian and international festivals such as MITO Settembre Musica, Impuls Graz, Musikfest Stuttgart, Gare du nord Basel, Rai Nuova Musica, Moscow Forum Festival, Milano Musica, Konzerthaus Berlin,  Musica Nova Helsinki, Muziekgebouw aan't ij  among the others.
Some of his compositions were broadcasted by the Italian National Radio RadioRAI3, the Slovenian Radio Television, Radio 4 Holland and Radio Yle 1 Finland.
He worked with the Centre for the Electronic Music Research AGON Arsmagnetica of Milan with which he realized several multimedia projects. 
He taught composition in the ‘Scuola Civica’ of Turin and collaborates with the Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Ludwigs Zorn for orchestra - Ipervariazione sul Rondò a capriccio op.129 di Beethoven (2020)

Stefano Pierini

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