COPPIE MINIME - 5 di 10

Scrivete  un apostrofo S  molto in grande o disegnatela per aria con le mani.
Questa  ‘S   vuol dire   DI.
Non però il DI che specifica qualcosa, tipo  UNA TAZZA DI TE’.
Quel DI si dice  OF !
A CUP OF TEA 
Quello di questa regola invece è il DI che indica possesso.
Provate a prendere in mano il cellulare di vostra mamma o chi avete vicino.
Io vi chiedo:  “Di chi è quel cellulare?”.
“E’  DI mia mamma” 

Ecco, questo DI in inglese è   ‘S.

Ora però viene il bello. 
I sassoni invertivano l’oggetto col possessore. 
Praticamente dicevano prima MAMMA.
“Di chi è il cellulare?”  =  “MAMMA  cellulare!”  

In inglese come diventa  quindi IL CELLLARE DI MIA MAMMA  ? =
MY MOTHER  ‘S  PHONE
 “E’ IL CELLULARE DI MIO FRATELLO !”  =    “IT’S  MY BROTHER’S PHONE”  
Attenzione a non tradurre l’articolo prima della cosa posseduta.
Ad esempio:
LA gatta  DI BARBARA  =  “Barbara’s the cat”, altrimenti cosa avete detto?   “Barbara E’ la gatta”, perché vi ricordate che l’apostrofo  S può anche voler dire  IS ?
Dite: 
BARBARA’S CAT.
Ecco. La regola di per sé è tutta qua, niente di difficile.
Il problema però è che ha tante piccole sottigliezze. 
Ad esempio. Se il telefonino che avete preso in mano fosse di due persone che lo condividono, non serve che mettiate la ‘S  dopo ogni nome, ma solo alla fine del secondo.

DI CHI è IL CELLULARE?
“E’ di Robert e Mark”  =   “It’s Robert and Mark’s phone”
Se invece i cellulari sono due, e ogni persona ha il suo, allora mettete la S ad entrambi:
Robert’s and Mark’s phone.
L’altra cosa a cui fare attenzione è quando il possessore è un nome plurale regolare (che quindi finisce già con la S).
In questi casi si aggiunge solo l’apostrofo e non la S, perché quella c’è già!
Ad esempio:    
LE CUCCE DEI NOSTRI CANI  =  OUR DOGS’ BEDS 

Questa regola non vale per i nomi di persona che finiscono con la S o un suono simile alla S.
Provate a dire: LA MACCHINA DI TERENCE =  TERENCE’ S CAR 
Proviamo con JAMES che è GIACOMO.
Il PARCO DI SAN GIACOMO = ST JAMES’S PARK 
(Tenete presente che alcune persone inglesi a questi nomi con la S aggiungono solo l’apostrofo, quindi potreste trovarli scritti in tutti e due i modi).
Altra sottigliezza.
Come si chiama la vostra migliore amica?
Fate finta di uscire di casa per andare da lei.
 Vostra mamma vi chiede:  “Dove stai andando?”

Voi rispondete:   “VADO DALLA FEDERICA”.  
In  questi casi, è ovvio che state andando a CASA di quella persona. 

Non serve che diciate:  I’M GOING TO FEDERICA’ S HOME.
Basta dire:  I’m GOING TO FEDERICA’S .
La stessa cosa quando  è già chiaro  quale sia la cosa posseduta.
Ad esempio:
“Di chi è questo libro?”  Non stiamo lì a ripetere: “E’ il libro di Luca”. 
Diciamo solo “DI LUCA!”.
Idem gli inglesi  = IT’S LUCA’S !  

Altra sottigliezza ancora, questa fa un po’ ridere.
Esistono anche DUE genitivi sassone di seguito. 
Potreste dover dire:
QUESTA E’ LA FERRARI DELLA NONNA DI TOMMY.
Qui partite dal fondo, dall’ultimo possessore: 
THIS IS  TOMMY’S GRANNY’S FERRARI

Ok. Un’ultima cosa importante.
Questa regola non vale se il possessore è un oggetto inanimato.
Cioè, se dico  IL TITOLO DEL LIBRO, non è che il libro POSSIEDA il titolo!  
Quindi per gli oggetti è meglio usare  il buon vecchio OF: THE TITLE OF THE BOOK.
Dato che però voglio insegnarvi l’inglese reale, dovete sapere che certi oggetti – come un libro o la nostra macchina – è come li considerassimo con affetto, li antropoformizziamo, come dicono gli adulti con un parolone, e quindi molto spesso si usa il genitivo sassone anche in quei casi: THE BOOK’S TITLE.

Anche le NAZIONI e le città usano il genitivo sassone, quindi  “la bandiera dell’ ITALIA” si dirà:
ITALY’S  FLAG   o   la storia dell’Inghilterra  = ENGLAND’S HISTORY.
Ma non fatelo con le persone! Infatti si dice:  THE QUEEN OF ENGLAND.

Per finire, anche le parole che descrivono i periodi di tempo possono usare ‘S.
Ad esempio parole come OGGI, DOMANI, IERI ecc.
Quindi, “la lezione DI oggi” è  =  TODAY’S  LESSON  
E la lezione di oggi è già finita!

IL GENITIVO SASSONE

Per fare i paragoni, ci serve la parola PIU’.

In italiano è  una sola.
La usiamo per fare i conti:  2 + 5 
La usiamo per fare i paragoni  (Adam è PIU’ alto di Alan), i superlativi (Adam è IL PIU’ alto di tutti!).
E la usiamo anche col NON per dire che non facciamo più una cosa:  NON TI AMO PIU’!

Gli inglesi invece hanno molte parole diverse per dire PIU’.
Vi dico brevemente quelle che NON hanno a che fare con i paragoni, così ce le togliamo di mezzo.
Se vi interessa solo la regola, andate pure subito al minuto 1:53

IL PIU’ matematico è PLUS, scritto PLUS. 
2 + 5   =  TWO PLUS FIVE

Il PIU’ nel senso di NON PIU’  è ANYMORE.
NON TI AMO PIU’!  = I DON’T LOVE YOU ANYMORE
NON MANGIO PIU’ I FORMAGGI = I DON’T EAT CHEESE ANYMORE 
 (Notate che ANYMORE va sempre in fondo)

Come si dice PIU’ nei comparativi di maggioranza?
Ad esempio, io ho due gatte che sono sorelle. Si assomigliano molto ma PAPILLON E’  PIU’ DOLCE DI PEPITA.

Prima di tutto, quel  DI  (più dolce DI Pepita)   non è il classico OF che conoscete già ma diventa THAN.

Ecco, ora non ci resta che imparare i due modi di dire PIU’ ed è fatta.
Il modo numero uno è  la parola MORE.
Nel dubbio usate questa e gli inglesi vi capiranno sempre.
MORE si usa davanti ai sostantivi.

EVA HA PIU’ AMICI DI ME SU FACEBOOK = EVA HAS MORE FRIENDS THAN ME ON FACEBOOK
IO MANGIO PIU’ FRUTTA DI ADAM  = I EAT MORE FRUIT THAN ADAM

Attenzione alla pronuncia di questo MORE. Ascoltate l’AUDIO!

Quando ancora si usa MORE?
Davanti a tutti gli aggettivi lunghi più di una sillaba. 

Ad esempio: 
Più intelligente = MORE INTELLIGENT
Più bello = MORE BEAUTIFUL 
Più potente = MORE POWERFUL
SHE IS MORE FAMOUS THAN ME  = Lei è più famosa di me
Ok. 
MORE si usa anche davanti al participio passato dei verbi, anche fossero di una sillaba sola.
Un solo esempio:
UBRIACO in inglese si dice  BEVUTO, che è il participio passato del verbo bere: DRUNK
LUI  E’ PIU’  UBRIACO DI ME =  HE IS MORE DRUNK THAN ME.
____________
E adesso arriviamo al secondo modo di dire PIU’ nei paragoni.

Quando gli aggettivi sono CORTI, di una sillaba sola, si aggiunge ER all’aggettivo.
Proprio lo attaccate, lo appiccicate! 

L’aggettivo  DOLCE  è  SWEET.
Invece di dire   MORE SWEET   si aggiunge  ER  all’aggettivo: SWEETER
Tornando alle mie gatte quindi:  PAPILLON IS SWEETER THAN PEPITA
Provate voi ora. Adam vi dirà un aggettivo corto e voi gli appiccicate ER alla fine.

FAST                     FASTER
RICH                     RICHER
DARK                   DARKER
 
Ah, ovviamente, se un aggettivo finisce già con la E, tipo NICE, non serve gli aggiungiate ER.
Basta anche solo la R!  =  NICER

A questo punto non vi resta che imparare TRE ECCEZIONI di numero ed è fatta la regola!

E le eccezioni sono:

BUONO
CATTIVO
LONTANO
Invece di MORE GOOD, per dire MEGLIO dite  BETTER  (Attenzione alla pronuncia. Ascoltate l’AUDIO!).
Invece di MORE BAD, per dire PEGGIO dite  WORSE 
Invece di  MORE FAR dite  FURTHER  (scritto sia con la U che con la A)

Ecco qualche frase: 
UNA VITA MIGLIORE  =   A BETTER LIFE
MI SENTO MEGLIO DI IERI = I FEEL BETTER THAN YESTERDAY
DI MALE IN PEGGIO  = FROM BAD TO WORSE
Ecco. La regola è tutta qua!
Il paragone di minoranza è facilissimo perché MENO si dice LESS e non ci sono eccezioni.

Ultime due precisazioni:

1. Gli aggettivi che finiscono in consonante +Y. La Y si trasforma in I normale prima di aggiungere la ER.

FACILE  è EASY
PIU’ FACILE diventa EASIER 

2. Gli aggettivi brevi che finiscono con vocale e consonante, come BIG, raddoppiano la consonante prima di aggiungere ER:
BIG = BIGGER

Bene!
Ora provate a tradurre queste 3 frasi reali e poi ascoltate Adam per vedere se le avete fatte giuste.
1.  ABBIAMO BISOGNO DI PIU’ TURISTI  
2.  ABBIAMO DUE ALTRI CASI  (traducete ALTRI come fosse PIU’, un po’ come noi diciamo 2 CASI IN PIU’). 
3.   HARRY POTTER E’ MEGLIO DI STAR WARS
E anche per oggi, dall’Italia e dall’Inghilterra, da Eva ed Adam, questo è tutto!
Bye bye!

IL COMPARATIVO DI MAGGIORANZA

Gli inglesi il passato, nel 90% dei casi, lo fanno  con il passato remoto o SIMPLE PAST:
IERI ANDAI   / IERI VIDI /  IERI  FECI /   IERI MANGIAI 
YESTERDAY I WENT  / I SAW  / I DID / I ATE 
E allora perché abbiamo il PRESENT PERFECT?  E’ praticamente un’ECCEZIONE del passato remoto, cioè si usa solo in alcuni casi.  
Per sapere quando, dovete cercare nella frase alcune PAROLE MAGICHE.
Quando ci sono quelle parole, si usa questo tempo invece del solito passato remoto.

Prima di vedere queste 5 parole, come si costruisce il Present Perfect?
Pensatelo come al passato prossimo italiano:  IO HO ROTTO
Anche gli inglesi qui mettono il verbo AVERE = HAVE.
Pensate al vostro cellulare. Vi cade e lo rompete.
L’ho rotto! = I HAVE BROKEN IT  =
ROTTO si dice  BROKEN, usando cioè quella che io chiamo la TERZA COLONNA dei verbi irregolari.
Usate il verbo AVERE + la terza colonna del verbo irregolare
Se invece è regolare come PLAY, gli aggiungete ED  = PLAYED
In italiano noi usiamo anche ESSERE come ausiliare. Gli inglesi per fortuna usano sempre AVERE.
IO SONO STATO  si dice  I HAVE BEEN e non I AM BEEN.
Come si farà la forma negativa? HAVEN’T
Ripensate al cellulare.  Vi è caduto ma per fortuna non si è rotto:
I HAVEN’ T BROKEN IT  !

E le interrogative?  Con HAVE invertivate soggetto e verbo quindi, tornando al cellulare.
L’hai rotto ? = HAVE YOU BROKEN IT?
Dai, provate voi ora a fare queste frasi.
1.   NON SONO MAI ANDATA IN CINA   = I have never been to China
2.  TE L’HO GIA’ DETTO  = I have already told you
3.  HAI VISTO IL MIO TELEFONO?  = Have you seen my phone?

Adesso che sapete costruirlo, passiamo alle parole magiche.  Sono solo 5.
Eccole qua:

1. NEVER/EVER
2. JUST
3. ALREADY
4. NOT … YET
__________________
1.  NEVER / EVER   = MAI  (EVER lo usate nelle domande)
Non ho mai rotto il telefonino  = I HAVE NEVER BROKEN  MY PHONE

2.   JUST  = APPENA
Ho appena rotto il telefonino = I HAVE JUST BROKEN MY PHONE

3. ALREADY = GIA’
Ho già rotto il telefonino  = I HAVE ALREADY BROKEN MY PHONE
4.  NOT………. YET   =  NON ANCORA  (Yet va in fondo alla frase)
Non ho ancora rotto il telefonino  = I HAVEN’T BROKEN MY PHONE YET
Ma ce n’è ancora una di parole chiave da sapere.
Solo che non è una parola, ma… un punto esclamativo!

Ok, ora vi spiego.
Vi ricordate la frase:  “E’ MORTO IL PRESIDE!”.
Qui c’era forse qualche parola magica?  ………   No.
Eppure si usava il Present Perfect.
Io parlo di punto esclamativo perchè quando diamo una notizia, spesso mettiamo un punto esclamativo, ma è solo per aiutarvi a ricordare la regola, non che ci debba essere un punto esclamativo scritto
Quindi usate il present perfect  quando date una notizia o dite un fatto dove non è importante sapere QUANDO è successa una cosa ma che è successa.
E non deve essere così tragica la frase!  Non deve essere morto qualcuno per forza!
Quello era solo un esempio per farvelo restare nell’emisfero destro!

Ad esempio, potrei dirvi:    “Ho fatto un brutto errore!”
Voi non è che mi chiedete: “Quando?”.   
Ecco, in questi casi si preferisce usare il P.P.:
I HAVE MADE A HUGE MISTAKE!
Ora proviamo insieme a fare queste tre frasi.  
Cercate le parole magiche. 
1.  LEI MI HA GIA’ LASCIATO

Qui la parola magica è…  GIA’. La frase è al passato quindi… via a costruire il Present Perfect. 
(PS: AVERE alla terza persona è HAS).

SHE HAS ALREADY LEFT ME
2. IERI HO ROTTO IL TELEFONINO
Qui la parola magica non c’è. C’è IERI, che però è una delle parole magiche invece proprio del SIMPLE PAST, del passato remoto.  
   I BROKE MY PHONE YESTERDAY
3.  SONO STATA MOLTO IMPEGNATA, SCUSA!

Dov’è la parola magica qui?
Non c’è.
Questo è il famoso caso del punto esclamativo.
I’VE BEEN VERY BUSY, SORRY!   
Detto questo, non è grave in quest’ultimo caso se usate il passato remoto, ma è meno usato:
I WAS VERY BUSY, SORRY!
Ecco, per questa prima parte abbiamo finito.
Da Adam ed Eva, dall’Inghilterra e dall’Italia, è tutto. Bye bye!

COPPIE MINIME - 5 di 10

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