Celtic flute and Allan Aleksander on guitar from "Celtic Music for recorder" by Jessica Walsh.

Silent O  Moyle

Prélude et La Boutade


André Gomes - baroque flute

Direitos reservados ao autor.
N. de registro: 218883-20190418150714

Álbum Wanderlust

Fantasia II

Adagio - Vivace


André Gomes - baroque flute

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Álbum Wanderlust

Adagio e Vivace em Sol Maior

Prélude - Allemande Grave


André Gomes - baroque flute          

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Álbum Wanderlust

Prélude et Allemande Grave

Boxwood  baroque flute copy of G.A. Rottenburgh.

Boxwood Princess After One Week

Edoardo Traverso ci racconta com'è andato il #SalTo con edizioni Epokè

Sir Ulilioc de Búrca by Turlough O’Carolan

Sir Ulilioc de Búrca

Recorded at PianoForte, Chicago
August 16, 2022

Johann Hermann Schein (1586-1630) 
Arranged by Tammara Phillips
Banchetto Musicale, Suite No. 1 (1617)
I. Padouana
II. Gagliarda
III. Courente
IV. Allemande

Video of this performance: https://www.youtube.com/watch?v=_yWUNIzuOjg

Johann Hermann Schein was a German composer of the early Baroque period. Possibly his most famous collection was his only collection of instrumental music, the Banchetto Musicale (Musical Banquet) which contains twenty separate variation suites; they are among the earliest, and most representative of the form. Most likely they were composed as dinner music for the courts of Weissenfels and Weimar, and were intended to be performed on viols. They consist of dances: a pavan-galliard (a normal early Baroque pair), a courante, and then an allemande-tripla. Each suite in the Banchetto is unified by mode as well as by theme.

Photo: Unknown artist, Johann Hermann Schein, 1620. Public domain.

Johann Hermann Schein: Banchetto Musicale, Suite No. 1, arr. Tammara Phillips

Posizioni Flauto Traverso Pdf 11

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L'astronomo Harjes Johann Anton (1646 - 1731) chiese uno strumento di flauto dolce e uno di flauto ricercatore, che in seguito diventò un flauto dolce professionale. Il flauto dolce di Harjes curvava il telaio sul lato opposto al suono (incirca come un lunghezzo di ottone nella nostra tradizione, ma non in quella orientalista ). Il telaio era impegnato una parte della lunghezza d'aria, che si leggeva sulle pieghe che si alzavano su il cuscino (spesso fatta di metallo), dall'altra parte dell'aria si può leggere l'intera lunghezza, e da scarsi strati giù di una manciata di cm si poteva leggere l'aria, e comprendere alla fonte d'aria; la parte delimitata in questo modo è detta carta ottica. La superficie locata tra le pieghe era quella di mille centimetri (a volte due mille, cfr. la missiva di Harjes di 9 aprile 1717). Il flauto dolce Harjes, a differenza di quello di luigino, doveva essere rivestito in metallo. La vecchia versione tipica del cartello carta costituiva una cima possenti (come il tubo si adatterebbe in chirurgia pressoché impossibile), che era stato costruito per dare soluzione al problema di ricordare il filo in parte corruttibile durante l'uso. Ad un'adeguata presa e partimento, le fasce della carta bene distribuita erano di perlopiù assolutamente secure, e l'opera disponeva di una lunghezza da suonare di parecchia lunghezza. a4e618e0b4
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Il flauto dolce (detto anche flauto a becco o flauto diritto) è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni[1]. In inglese è chiamato recorder, in francese flûte à bec, in tedesco Blockflöte.
Il flauto dolce si suona tenendo lo strumento frontalmente, a differenza del flauto traverso che si tiene orizzontale, e soffiando nel becco con le labbra. Per questo motivo il flauto dolce è a volte chiamato "flauto diritto". Esistono flauti dolci di diverse lunghezze: i flauti più lunghi hanno un suono più grave, i più corti hanno un suono più acuto.
Nel flauto dolce, diversamente dal flauto traverso, non è possibile variare l'imboccatura cambiando la posizione delle labbra per adattarla a un flusso d'aria più o meno intenso: pertanto nel flauto dolce variazioni di pressione dell'aria da parte dell'esecutore producono inevitabilmente variazioni di altezza della nota emessa. Gli effetti espressivi ottenibili con il flauto dolce si basano quindi sull'articolazione del fraseggio (la variazione del transitorio di attacco di ciascuna nota, ottenuta con diversi "colpi di lingua"), sull'uso (sporadico) di diteggiature alternative, e su moderate variazioni di intensità sulle singole note; è invece preclusa la possibilità di ampie variazioni di intensità (piano e forte) e di effetti di crescendo e diminuendo sull'arco di frasi lunghe.
Per contro, il fatto che l'imboccatura del flauto dolce possa essere anche molto lontana dalla bocca dell'esecutore (negli strumenti più lunghi l'aria viene soffiata attraverso un tubo di ottone detto ritorta) permette di realizzare strumenti molto lunghi (e quindi con tessitura molto bassa), cosa assai più problematica per i flauti traversi.
Proprio la diversa costruzione dell'imboccatura, che differenzia il flauto dolce dal flauto traverso, ha quindi determinato tanto la grande diffusione del flauto dolce nel Rinascimento (epoca in cui si apprezzava molto l'effetto di insiemi omogenei di strumenti che riproducessero, grazie alle diverse taglie, l'insieme delle voci umane dal basso al soprano), quanto la successiva prevalenza del flauto traverso verso la fine del XVIII secolo (allorché le possibilità dinamiche del flauto dolce risultarono inadeguate alle mutate esigenze musicali e alle dimensioni delle sale da concerto) e infine l'uso massiccio del flauto dolce come strumento didattico nel XX secolo.
Nel caso dei flauti dolci, la composizione della famiglia è cambiata nel corso dei secoli. All'epoca della riscoperta del flauto dolce nel XX secolo si è consolidata nell'uso una famiglia "standard" di 4' (ogni strumento suona un'ottava sopra rispetto alla voce umana dello stesso nome, ma la musica è scritta nella tessitura normale della voce)[4] costituita da:
Di questi otto strumenti gli unici ad avere un utilizzo solistico nella letteratura classica sono il contralto, il soprano e il sopranino in fa. Gli altri sono impiegati prevalentemente in consort.Il flauto dolce oggi più diffuso è il soprano in do, utilizzato in genere per l'educazione musicale nelle scuole elementari e medie, benché gran parte del repertorio solistico per il flauto dolce (specificamente, quasi tutto il repertorio barocco) sia destinato al flauto contralto in fa. I flauti "gran bassi" sono oggi usati solo da pochissimi esecutori, e nella loro versione rinascimentale originale (ad esempio dal Wiener Blockflöten Ensemble o dall'ensemble The Royal Wind Music).
Il flauto dolce moderno (che ha l'estensione del flauto tardo-barocco) produce tutte le note della scala cromatica, per un'estensione totale di due ottave e un tono. I flautisti più esperti possono superare questo limite con diteggiature e tecniche di emissione particolari.
Lo schema di base del flauto a fischietto è molto comune e ne fa uno strumento molto antico. Il flauto dolce si distingue per la presenza di otto fori (sette frontali, più il portavoce[6]), laddove altri strumenti della stess

La Radio della Diocesi di Tortona. Tutte le notizie della Diocesi di Tortona, della provincia di Alessandria. In più i nostri approfondimenti dal mondo del volontariato e dell'associazionismo. Poi ancora sport, cultura, eventi, musica, e tanto, tanto altro ancora...

André Luiz Gomes Iniciou seus estudos formais de música no Centro de Formação Musical da Fundação Clóvis Salgado em 1996,  na  classe  de  ﬂauta  transversal  da  prof.  Pamela Schmitzer. Participou de grupos de câmara, orquestra jovem e  banda  sinfônica.  Em  1999  ingressou  no  
curso  de Bacharelado  da  Universidade  Estadual  de  Minas  Gerais (UEMG), e posteriormente concluiu o curso de Licenciatura nas  classes  dos  profs.  Felipe  Amorim  e  Alberto  Sampaio. Desenvolveu estudo paralelo de práticas interpretativas da música  dos  sécs.  XVII  e  XVIII,  com o  estudo  da  ﬂauta transversal  barroca,  sob  a  supervisão  da  prof.  Lívia Lanfranchi (Itália) nos festivais de Música Colonial e Antigade Juiz de Fora entre os anos de 2002 e 2012. Participou também de Oficinas de Música Antiga em Curitiba, bem como das quatro edições da Semana de Música Antiga da UFMG realizadas entre 2007 e 2013. Participou de masterclasses de traverso com os profs. Wilbert Hazelzet  (Holanda),  Linde  Brunmayr  (Áustria),  Marc  Hantai  (França),  Gertraud  Wimmer (Áustria) e Ricardo Kanji (Brasil). É integrante do Grupo de Música Antiga Modus Novus, voltado à interpretação da música barroca (sécs. XVII e XVIII).

Ensemble 126 is a dynamic and flexible flute ensemble. The name "Ensemble 126" was inspired by the materials frequently used to make concert C flutes, the primary instrument of the ensemble. By adding the atomic numbers of gold (79) and silver (47), Ensemble 126 was born.

E126 is dedicated to expanding the repertoire for flute ensemble through commissions, education, outreach, and performance outside the traditional flute ensemble.

To create a truly unique, cutting edge sound, our group utilizes world, historic, and the full range of modern concert flutes.

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